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Assessment Infermieristico: La rilevazione del dolore nella popolazione in età preverbale

Età preverbale e comunicazione

Nonostante il bambino fino all’età di 10-12 mesi non sia in grado di formulare parole né tantomeno frasi di senso compiuto, esistono diversi fattori che possono essere presi in considerazione per la valutazione dei suoi bisogni.
La modalità di comunicazione per eccellenza del bambino in questa fascia d’età è, ovviamente, il pianto.

Nel neonato, il pianto è stato descritto come una costellazione di tipologie acusticamente distinguibili l’una dall’altra, capaci di indicare bisogni diversi, quali la fame o il sonno (Soltis, 2004). Sul significato di tale abilità, da parte degli infanti, di variare e modulare il proprio pianto, sono state avanzate delle ipotesi di tipo adattivo, in quanto la capacità del bambino di comunicare i propri bisogni e di fare in modo che essi siano compresi ed esauditi, garantirebbe la propria sopravvivenza (Lummaa, Vuorisalo, Barr, & Lehtonen, 1998).

Un altro parametro preso in considerazione dalla letteratura è l’espressione facciale di distress, descritta per la prima volta da Charles Darwin (1982) in un capitolo intitolato “Espressioni specifiche dell’uomo: dolore e pianto”. Come Darwin (1872) aveva notato, essa è caratterizzata da una decisa contrazione del corrugatore del sopracciglio, il quale spinge le sopracciglia in basso e in dentro verso la base del naso, provocando la formazione di rughe verticali tra le due sopracciglia, da una decisa chiusura della rima palpebrale, dovuta alla contrazione del muscolo orbicolare dell’occhio, e, spesso, dalla bocca tesa e aperta.

Poiché tale espressione si è riscontrato comparire anche in esperienze non nocicettive quali la fame e la sete è possibile definire il distress come “uno stato affettivo indifferenziato, a tono edonico negativo, che implica allo stesso tempo una sofferenza fisica e mentale” (Dondi,1999). Questi elementi insieme ad altri parametri clinici specifici sono alla base della realizzazione di strumenti, messi a punto per facilitare la valutazione del dolore nei bambini che ancora non sono in grado di esprimerlo verbalmente.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Assessment Infermieristico: La rilevazione del dolore nella popolazione in età preverbale

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Angeloni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Infermieristiche
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Eleonora Salustri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 47

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Parole chiave

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neonato
infermieristica
pediatria
valutazione del dolore
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