Skip to content

La riforma della Pubblica Amministrazione verso l'innovazione organizzativa in un'ottica di customer satisfaction. Progetto Qualità, la riorganizzazione dei servizi nel Comune di Rovigo

Ethos, logos, pathos

L'agire organizzato non è solo frutto dell'esperienza cognitiva, ma anche emozione, estetica, sentimento che non sono più aspetti marginali per comprenderla a fondo. P. Gagliardi ne fa emergere l'aspetto deontologico (ethos), ontologico (logos) e quello sensoriale ed estetico (pathos). Parliamo dell'approccio simbolico che considera le organizzazioni come culture e ne studia i simbolismi.
Sotto il profilo dell'ethos troviamo i principi che ispirano le norme di civiltà non scritte, la regolamentazione continua delle legittimità, i codici deontologici, lo spirito dell'organizzazione e l'etica organizzati va.
Per logos intendiamo la ricerca dell'essenza dell'organizzazione, la spiegazione della sua natura e di come essa sia, il discorso definitorio di essa. Logos ha molti significati relativi al discorso e al calcolo. Logos è ragion d'essere, defmizione, ragione, pensiero, causa, spiegazione, necessità: è la defmizione del reale che ha origine nella filosofia di Platone, l'organizzazione in quanto organizzazione.

Il pathos riguarda l'emozionale, il sentire, il percepire attraverso i sensi, l'estetico. La conoscenza organizzativa non è solo discorso, argomentazione, ragionamento, bensì esperienza confusa, complessa che precede la distinzione e la defmizione, dove si mescolano odori, immagini, sensazioni tattili, motilità nello spazio dell'organizzazione, consapevolezza dei suoi tempi, sentimenti di piacere, di frustrazione, di avversione o di paura. Pathos significa che l'organizzazione non è solo ragionamento, bensì anche questo, che a esso ci si può emotivamente legare e che verso di esso si può esprimere un sentimento estetico. Si è emotivamente coinvolti nell'organizzazione con sentimenti di frustrazione, soddisfazione, paura, ansia, gratificazione, nel fantasticare il futuro e le conseguenze delle azioni organizzative che possono rivelarsi capaci di mobilitare energie e risorse di persone e collettivi. Egualmente le emozioni sono legate ad ordini morali, a obblighi e diritti, a valutazioni convenute che sono specifiche di una collettività, tanto più se riferiti a contesti organizzativi. Le emozioni danno luogo a conoscenze della vita organizzati va, alla sua ideazione, nella fantasia del progetto e alla sua strutturazione e alle sue forme di controllo e di ordine attraverso i sentimenti dell'appartenenza, della paura, dell'ansia, dell'imbarazzo e della vergogna. Si è contenti e scontenti, ansiosi e angosciati, fieri dell'organizzazione in cui si lavora e insofferenti del suo ambiente e tali sentimenti vengono socialmente costruiti. Le organizzazioni possono essere considerate arene emotive.

Ci sono organizzazioni belle, brutte, kitsch, grottesche, tragiche, sacre, sono tutte categorie estetiche. Tanto più l'estetica è una forma di conoscenza organizzativa tanto più si rivela criptica e difficile da cogliere. PUÒ essere bella, brutta, sublime o grottesca ma, in tutti i casi, non è mai oggettivamente tale. L'estetica dal punto di vista etimologico si riferisce propriamente alla dottrina della conoscenza sensibile, alla facoltà di percepire con i sensi". Nelle organizzazioni, per prima cosa, l'estetica mette in evidenza che esse non sono il nudo contenitore dei corsi di azione organizzati va e che, anche sotto questo profilo, ciascun contesto organizzativo è specifico e particolare. Nell'estetica si considera lo stile, i suoi valori culturali, la sua identità, soffermando l'attenzione sull'immagine, l'influenza degli artefatti visivi e linguistici. Negli studi organizzativi l'estetica mette a fuoco la comprensione intuitiva fondata sul processo evocativo di conoscenza che ricostruisce la plausibilità degli avvenimenti organizzati vi. Questa complessità è data dalla bellezza talora effimera e talora, al tempo stesso, immortale di taluni eventi e di taluni assetti organizzativi, dal sublime di alcuni stili di leadership, dalla grazia al fascino di taluni comportamenti e di certi modi di muoversi dell'organizzazione. La dimensione estetica è sfuggente perchè frutto di resoconti e enfasi dei soggetti, è il groviglio delle loro interpretazioni in cui mettono in luce la bruttezza o la bellezza.

L'idea che esistano due ordini contrapposti che procedono come fossero in tandem e influenti uno sull'altro non ha senso se si pensa all'interagire organizzativo, ai processi di costruzione della realtà, all'emozionale, all'estetico nella creazione di un ordine negoziale nelle organizzazioni. Non più concezioni dogmatiche della realtà, marginalizzando le caratteristiche distintive di temporaneità, mutevolezza, precarietà dell'esperienza ma "la cultura organizzativa è indicata come un insieme di significati correlati ad attribuzioni di senso date ad un complesso di azioni organizzative sperimentate da un gruppo sociale, correlate alla convinzione della rilevanza in sé della fenomenologia dei casi individuali".

In questo conteso l'ambiguità sembra minacciare la cultura organizzati va lì dove i soggetti danno una interpretazione soggettiva ad eventi oscuri, paradossali non dicotomici. Secondo il nostro modo di vedere è proprio qui che si creano gli interstizi per liberare quella "energia emozionale generativa" del nuovo che innova la cultura organizzati va. In effetti nella stessa comunità di pratiche si sviluppano quelle conoscenze tacite e quel deuteroapprendimento che può costituire motore alla gestione by ambiguity visto che il set condiviso dalla comunità non ha solo un'unica possibile condivisione di significati. L'ambiguità non è assenza e mancanza di significati piuttosto un fertile terreno per una condizione di negoziabilità e quindi una condizione per la possibilità stessa del significato.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La riforma della Pubblica Amministrazione verso l'innovazione organizzativa in un'ottica di customer satisfaction. Progetto Qualità, la riorganizzazione dei servizi nel Comune di Rovigo

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Laura Minocchia
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Politoco sociale
  Relatore: Carla Bertolo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 235

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

customer satisfaction
change management
prosumer
new public management
ambiguità organizzativa
riforma pubblica amministrazione
citizen satisfaction
postburocrazia
enacted environment

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi