La Previdenza Complementare: mercato italiano e confronti internazionali

Il sistema previdenziale italiano è stato al centro negli ultimi 15 anni di un lungo percorso di ridisegno che appare ancora oggi ben lontano dalla sua meta finale.
Tali cambiamenti sono stati doverosi in quanto, oltre al già citato allungamento della vita media, sono sopraggiunti in concomitanza anche una progressiva riduzione del calo delle nascite (fenomeno noto con il termine di crescita zero) ed un progressivo calo occupazionale (difficile inserimento dei giovani nel mercato del lavoro a tempo indeterminato). Il sistema previdenziale pubblico, infatti, si era sempre servito fino agli anni '90 del simbolico “patto” tra padri e figli per cui la pensione erogata ai primi veniva pagata dai contributi versati dai secondi. Con questo patto, l'equilibrio finanziario degli istituti di previdenza si raggiungeva attraverso la prevalenza dei contributi versati rispetto alle prestazioni erogate e quindi attraverso un opportuno equilibrio del numero dei lavoratori attivi rispetto a quello dei pensionati.
Il sistema previdenziale basato esclusivamente sul meccanismo di ripartizione sopra esposto, com?è facilmente comprensibile, è dunque entrato in crisi per il verificarsi dell'evoluzione demografica ed occupazionale menzionata. Vi è da sottolineare che hanno inciso nel percorso di ridisegno in maniera non del tutto secondaria le note difficoltà economico-finanziarie in cui si è venuto a trovare il nostro Paese agli inizi degli anni '90.
Tali difficoltà hanno dato l'impulso decisivo affinché esso adoperasse delle importanti riforme del sistema previdenziale anche perché, nel caso in cui esse non fossero state adempiute in tempo debito, esso avrebbe visto compromesso con ogni probabilità la sua adesione all'euro. Non sono state trascurabili a riguardo infatti le pressioni dell'Unione Europea sui nostri governi in tal senso sia durante la fase di adesione ad essa attraverso il rispetto di determinati parametri, che nella successiva fase di organizzazione e coordinamento delle politiche economiche dei suoi Paesi aderenti.