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Il patrimonio figurativo delle valli di Lanzo. Primi studi

Gli archivi nelle valli

Se le visite pastorali rappresentano un'utile guida per orientarsi nella conoscenza del patrimonio figurativo, è negli archivi locali che a volte è possibile trovare testimonianze specifiche e puntuali della storia dei singoli edifici. In quasi ogni paese sono presenti almeno due archivi che raccolgono documenti inerenti alla storia locale, quello parrocchiale e quello comunale.

Se per definizione l'archivio comunale raccoglie i documenti prodotti dall'attività del comune, o dei rappresentanti della comunità, e quello parrocchiale conserva i documenti del parroco e della parrocchia, capita che per molti aspetti della gestione del territorio emergano documenti riguardanti la medesima questione in entrambi gli archivi, sia perché l'istituzione comunale poteva finanziare quella ecclesiastica e viceversa, sia perché spesso i due soggetti univano le forze di fronte alle spese a vantaggio della comunità per le quali era sempre problematico il reperimento di fondi. Per quanto riguarda lo studio della storia delle chiese locali questo aspetto appare molto evidente: spesso la proprietà degli altari o della chiesa stessa è comunale e le spese per la loro costruzione o mantenimento rientrano nelle opere di beneficenza registrate dai registri comunali, viceversa testimonianze di riparazioni dei beni ecclesiastici e attività benefiche portate avanti dalle confraternite sono conservate negli archivi parrocchiali. Ad esempio, nel registro dei conti della comunità di Chialamberto del 1726 vengono registrate spese per la riparazione del campanile della chiesa e della casa parrocchiale.

Per quanto potenzialmente ottime riserve di documenti e informazioni, l'importanza di questi archivi è talvolta limitata da due fattori apparentemente contrastanti, la mole di documenti di ogni genere ivi conservati, in cui un'informazione preziosa può essere nascosta da decine di volumi inutili, vista anche la mancanza frequente di un'accurata catalogazione del materiale, e le grandi dispersioni che questi archivi hanno subito nel corso dei secoli. In particolar modo gli archivi parrocchiali sono spesso poveri e lacunosi avendo perso gran parte della loro documentazione nel corso dei secoli. Altro problema non indifferente nella consultazione di questi documenti sta nella loro condizione d'ordine; dei quattro archivi comunali visitati uno era in fase di riordino (archivio comunale di Viù), uno aveva un ordinamento recente (archivio comunale di Chialamberto), uno di tre decenni fa (archivio comunale di Coassolo) ed uno era completamente disordinato (archivio comunale di Ala di Stura).

Per quanto riguarda la documentazione relativa alle chiese e ai loro arredi, negli archivi comunali è stato possibile raccogliere alcune notizie nei testimoniali d'ordinato, ossia i verbali del consiglio della comunità, nelle capitolazioni o verbali d'appalto, nelle relazioni di restauro quando presenti, e soprattutto nei registri dei conti esattoriali, nei testimoniali di formazione del causato e registri dello scaricamento dalle tasse, poiché in entrambi sono registrate tutte le spese, anche dei singoli cittadini, a favore degli istituti ecclesiastici. Gli archivi parrocchiali sono risultati, come si è detto, più poveri di documenti e si è potuta trarre qualche notizia di carattere generale principalmente dagli inventari dei beni parrocchiali e dalle relazioni sullo stato della chiesa ancora conservate in loco, mentre alcune informazioni più specifiche sono emerse dalle note delle spese delle confraternite.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il patrimonio figurativo delle valli di Lanzo. Primi studi

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Informazioni tesi

  Autore: Carlotta Pulcher
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Beni culturali
  Corso: Scienze dei beni culturali
  Relatore: Chiara Gauna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 66

FAQ

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