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Energie alternative e alternative alle energie: il caso del nucleare

Gli obiettivi dell’Unione Europea

Negli ultimi anni l’Unione Europea si è impegnata attivamente nella questione energetica e ambientale facendone uno dei suoi obiettivi prioritari.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Protocollo di Kyoto l’UE ha stilato un programma di supporto per gli Stati membri, noto con l’acronimo di ECCP (Programma Europeo per il Cambiamento Climatico): il programma, gestito dalla Commissione Europea, ha consentito fino ad ora l’attuazione di circa 40 strategie e misure comunitarie, che completano le azioni intraprese dai singoli Stati membri a livello nazionale. L’Europa ha assunto un ruolo guida nella lotta al cambiamento climatico intraprendendo anche una nuova sfida nell’indirizzare la produzione energetica europea su principi di sostenibilità, sicurezza e competitività l’obiettivo è quello di sviluppare un’economia in accordo con il clima, supportata da tecnologie e risorse energetiche a bassa emissione di anidride carbonica.
La posizione dell’Europa in tal senso è confermata dall’accordo raggiunto dal Consiglio Europeo nel marzo 2007, con la fissazione di precisi obiettivi giuridicamente vincolanti. La relazione Stern lancia l’allarme e sottolinea come la politica climatica sia «la migliore politica del mondo» in quanto costa solo l’1% del prodotto interno lordo mondiale: un’eventuale rinuncia in tal senso potrebbe far aumentare i costi nei prossimi decenni fino al 20% del PIL globale, con conseguenze negative su tutta l’economia mondiale. Inoltre, la continua crescita dei prezzi del petrolio e del gas ha permesso di maturare la convinzione che fosse più che mai consigliabile intraprendere investimenti in efficienza energetica ed energie rinnovabili. Si tratta di indirizzi la cui impellenza è stata resa necessaria dalla valutazione dell’elevata dipendenza energetica dell’Europa, che produce solo la metà di energia sufficiente a coprire il suo fabbisogno energetico, soddisfacendo la restante parte della domanda energetica con prodotti importati. I consumi interni comunitari, come mostra la Figura 1.6, sono coperti per il 37% dal petrolio, per il 24% dal gas naturale, per il 18% dai combustibili solidi quali carbone, torba e lignite e per il 14% da energia nucleare; le fonti rinnovabili costituiscono solo il 7% della domanda interna.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Energie alternative e alternative alle energie: il caso del nucleare

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Informazioni tesi

  Autore: Miranda Atria
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia del Turismo e delle Risorse
  Relatore: Lidia Scarpelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

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