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Il disagio nella professione dell'avvocato. Una prospettiva internazionale

Il Maslack Burnout Inventory (MBI)

Il Maslack Burnout Inventory è lo strumento di misura, come già detto precedentemente, messo a punto dalla Maslach e dalla Jackson (1986) per comprovare l'esistenza della sindrome, dato che fino ad allora gli studi realizzati si erano basati su descrizioni individuali o su analisi correlazionali (Maslach & Jackson, 1986). Le Autrici hanno impiegato otto anni di ricerche per arrivare alla versione attuale dello strumento: la prima versione era costituita da quarentasette items, i quali servivano per misurare ciascuno sia l'intensità che la frequenza dei sentimenti riguardanti l'attività lavorativa.

In seguito a verifiche di significatività sono arrivate alla versione definitiva, che comprende ventidue items, suddisi tra le tre dimensioni della sindrome, esaurimento emotivo (9 items), depersonalizzazione (5 items) e realizzazione personale (5 items), che si erano evidenziate nelle loro analisi fattoriali e sono state considerate sottoscale. Il burnout può essere letto sia in chiave dicotomica (presente od assente), che come variabile continua essendo un processo che si sviluppa gradualmente (considerando i vari livelli, basso, moderato od alto, dei sentimenti provati: ha un basso grado di burnout colui che ha un basso livello di esaurimento e depersonalizzazione ed alto di realizzazione, ha un medio grado di burnout colui che ha un livello medio di tutt'e tre le dimensioni; ha un alto grado di burnout colui che ha un livello elevato di esaurimento e depersonalizzazione e basso di realizzazione) ed, inoltre, i risultati possono essere espressi considerando le singole dimensioni oppure considerando un risultato unico ricavato dalle tre sottoscale.

La prima elaborazione del questionario, la Maslach Burnout Inventory ± Human Services Survey (MBI-HSS) (Maslach & Jackson, 1986), con le sue differenti versioni (per esempio la messa a punto di quella italiana fu avviata nel 1983 dalla stessa Maslach), era indirizzata esclusivamente allo studio del burnout nei lavoratori dei servizi sociosanitari, una seconda elaborazione, la Maslach Burnout Inventory Educators Survey (MBI-ES) (Maslack, Jackson & Leiter, 1996) fu indirizzata ai lavoratori nel campo educativo, in cui sono stati adattati alcuni items dell'MBI-HSS. Nel 1996 Maslach, Jackson e Leiter svilupparono anche una terza elaborazione dello strumento, l'MBI -General Survey (MBI-GS) (Maslack, Jackson & Leiter, 1996), per tutti gli altri lavoratori anche non impiegati nello stretto contatto con la gente. Il burnout in questo caso è inteso come uno stato di esaurimento del lavoratore, di cinismo e di disinteressamento al lavoro.

Le sottoscale prese quindi in considerazione sono quella dell'esaurimento, del cinismo e dell'efficacia professionale ed un alto grado di burnout corrisponde ad un alto livello di esaurimento e cinismo e basso livello di efficacia professionale. Le dimensioni del cinismo e dell'efficacia professionale si rassomigliano molto a quelle dell'esaurimento emotivo e della realizzazione professionale, mentre il cinismo è sostanzialmente diverso dalla depersonalizzazione (distacco emotivo dagli utenti) riferendosi ad un distanziamento mentale dal lavoro come reazione alla fatica psicofisica ed alle problematiche lavorative. Nel 2004 Maslach e Leiter presentano un altro strumento da affiancare all'MBI-GS, la Areas of Worklife Scale (AWS) (Leiter & Maslach, 2004), un breve questionario col quale viene data importanza alle variabili organizzative che, insieme a quelle individuali,
potrebbero incidere nell'insorgenza della sindrome.

In particolare sono indagate le Aree della vita lavorativa, che avevano individuato come luogo di discrepanza tra la natura dell'uomo e quella del lavoro (carico lavorativo, grado di controllo sulla propria attività, ricompense e riconoscimenti ricevuti, senso di comunità, equità e valori), ed il grado di accordo tra le necessità individuali ed i vantaggi od ostacoli posti dall'organizzazione, per individuare i punti nevralgici della stessa e poter progettare degli interventi, orientati al coinvolgimento e l'impegno, atti a prevenire o curare il burnout.

Infatti si ricorderà che alla base vi era l'idea che a prescindere dalle caratteristiche di personalità di un individuo, chiunque entrasse a far parte di un'organizzazione in burnout, manifesterà sintomi di disagio, magari con un tempo diverso dipendente dalle proprie caratteristiche personali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il disagio nella professione dell'avvocato. Una prospettiva internazionale

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Informazioni tesi

  Autore: Laura Sulcis
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Marina Mondo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 143

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