Consumi di energia, fonti rinnovabili e risparmio energetico

La Direttiva 2006/32/CE, relativa alla promozione dell’uso efficiente dell’energia negli impieghi finali, ha stabilito per gli Stati membri un obiettivo nazionale indicativo di risparmio energetico per il 2016 del 9%, da conseguire tramite servizi energetici ed altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica. A questo scopo ogni Stato si è dotato di un Piano Nazionale d’Azione per l’Efficienza Energetica. Questi Piani sono stati inviati, nel corso del 2007, alla Commissione Europea che ne ha cominciato l’esame. Nel Piano d’Azione presentato dall’Italia sono illustrati gli interventi proposti (Tabella 3.2) per raggiungere il target fissato che, nel nostro caso, è stato determinato ad un livello addirittura superiore (9,6% di risparmio energetico nel 2016) a quello stabilito dalla Commissione. Ciò sembra indicare che l’obiettivo sia raggiungibile per il nostro Paese grazie ad una serie di strumenti attivati sul piano normativo attraverso le ultime due leggi finanziarie, il recepimento di alcune direttive europee (tra cui quella della certificazione energetica degli edifici) e il varo del Progetto Industria 2015 per lo sviluppo della competitività. Vale osservare come nel nostro Piano nazionale per l’efficienza energetica, il maggior contributo si attenda dal settore civile. Dei 126.327 GWh che rappresentano il risparmio energetico annuo atteso per il 2016, ben 56.830 (pari a circa il 45% del totale) riguardano il settore residenziale, mentre altri 24.700 GWh (19,5%) attengono al terziario.