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L'abito fa il monaco? Il Dandismo, fenomeno sociale e culturale.

Il Vip, lo Chic, la Griffe, i Mass-media

Cosa significa parlare di dandismo ai giorni nostri?
Come può essere definito il dandy? Come ampiamente indicato precedentemente, il dandy è connesso strettamente alla moda, ma anche al mondo del design, della grafica, della musica, dello sport, dello spettacolo. Tra i dandies moderni, scelti tra i personaggi famosi, potremmo citare il calciatore David Beckham, il designer d'interni David Carter, l'attore Jude Law, e i nostri Fabrizio Corona, Morgan, Vittorio Sgarbi, insieme a tanti altri.
Certamente il dandy di oggi non scinde il proprio aspetto dal successo e dal seguito che può ottenere, che si tratti di un personaggio famoso o meno. Di David Beckham Alice Cicolini dice che
«He is acutely aware of the importance of his appearance in the development of his celebrity status.».
“Egli è ben consapevole dell'importanza del suo aspetto nello sviluppo del suo stato di celebrità.”

È importante sottolineare quanto sia importante, per i personaggi pubblici, il ruolo della griffe nella creazione della propria immagine e nella cura del proprio aspetto. I personaggi popolari, o che ambiscono a essere popolari, vestono marchi di stilisti.
«La parola magica è la griffe indossata, tutto il resto scompare, è sufficiente il nome dello Style per far dimenticare il fatto che poi in quei panni non si rende narcisisticamente al 100% delle proprie possibilità estetiche e magari non ci si sta neppure così comodi, ma tant'è la potenza della griffe che ci si guarda con una vista nuova, una seconda vista: insomma, si è quella griffe e ci si eleva dinanzi all'altra griffe, sempre considerata - se non la si indossa in quel momento - meno prestigiosa. Per questo si diventa protagonisti, attori, uomini-donne spettacolo che hanno un nome conosciuto da tutti: si diventa il «tal dei tali» in griffe che fa tanto nobile, apprezzato, aristocratico, conosciuto da tutto il jet-set internazionale; un bisogno di emergere, di farsi riconoscere ...»

C'è da dire che, al di là dei personaggi pubblici e vip a cui si faceva ora riferimento, il dandismo è un fenomeno esteso e generalizzato, che facilmente può riguardare chiunque, giovane o vecchio, studente o lavoratore, poiché è un atteggiamento mentale, un modo di essere e di immaginarsi; e, in quanto tale, credo che non morirà mai, pur assumendo, in tempi diversi, sfumature differenti.
Dunque, chi è il dandy oggi? Prendendo spunto da alcune riflessioni raccolte su siti dedicati al neodandismo, possiamo delineare questo ritratto del dandy moderno. «Cosa possiamo dire del dandy di oggi? Di certo possiamo dire che egli ama la libertà - che respira avidamente - ed in relazione alla quale edifica la propria vita. Ciò si manifesta nella sua vita sentimentale, dove, almeno per i primi trentacinque anni, preferisce rimanere single, o sul piano lavorativo, dove preferisce essere libero professionista piuttosto che impiegato o operaio. Per questo oggi il dandy è preferibilmente grafico, web designer, architetto, musicista.». Il dandy è un esteta, ama il bello, e ritiene che la vita, come già affermò Oscar Wilde, debba essere vissuta come un'opera d'arte. «La continua ricerca della bellezza e del sublime diventa così una costante nella vita del dandy.». Bei quadri, bell'arredamento, bella musica, cibi raffinati, il dandy ama circondarsi di bellezza.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'abito fa il monaco? Il Dandismo, fenomeno sociale e culturale.

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Gilioli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Elena Esposito
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 59

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