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La privacy fra vetrinizzazione e diritto all'oblio.

Il corpo elettronico: i pericoli della trasparenza in Rete

Il corpo: cos'è che sentiamo di più naturale e immediato? Sentiamo che è “nostro”, lo percepiamo come la garanzia più tangibile della nostra identità, il legame più diretto con la realtà.

Oggi, con la capillare diffusione delle tecnologie elettroniche, con la possibilità di realizzare e collegare tra loro grandi banche di dati personali, con Internet, il corpo ha abbandonato la sua dimensione prettamente organica per trasformarsi in una sorta di simulacro virtuale di cui ci avvaliamo per interagire con l'ambiente digitale.

Il corpo, dematerializzato, dislocato e frammentato diventa “corpo elettronico”, “composto da tante diverse informazioni decontestualizzate”.

È facile tenere sotto controllo il proprio corpo fisico e anche la sua tutela è garantita dal diritto senza grossi problemi. Tutelare il corpo elettronico, invece, comporta serie difficoltà: la Rete offre un'immensa quantità di dati personali facilmente accessibile a chiunque. Non solo le banche dati più disparate possono essere connesse tra loro, ma grazie a siti web che offrono agli utenti servizi gratuiti di interazione sociale, – come blog, community e social network – anche chi possiede nozioni minime di informatica può immettere informazioni in Rete.

Alle difficoltà legate al controllo dei dati e delle informazioni che ci riguardano, si aggiungono i pericoli relativi alla sicurezza: falle che potrebbero permettere accessi non autorizzati, furti di password di account, ottenuti attraverso l'utilizzo di software “malevoli” (malware) o tecniche di psicologia sociale (phishing).

La stessa identità può sfuggire al controllo di chi ne è titolare: in Rete chiunque potrebbe espropriarci del nostro corpo elettronico, facendoci perdere il controllo sulla nostra immagine.

D'altra parte, possiamo nascondere la nostra vera identità creandone un'altra o più fittizie, realizzando il desiderio manifestato da Woody Allen in Zelig: “Vorrei essere tante persone. Forse un giorno questo si avvererà.”

Dunque, a differenza di quanto possa essere fatto con il corpo fisico, per cui esisterebbe solo la clonazione (peraltro difficile e moralmente esecrabile), possiamo creare senza difficoltà un nostro doppio elettronico, come potrebbero crearlo anche altri al nostro posto e a nostra insaputa. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

La privacy fra vetrinizzazione e diritto all'oblio.

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Sanna
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Lecce
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Carlo Formenti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

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Parole chiave

privacy
web
riservatezza
oblio
diritto all'oblio
vetrinizzazione

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