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Gli strumenti per la lotta alla contraffazione del Made in Italy: il caso aziendale Pedrollo

Il fenomeno della contraffazione - La portata del fenomeno in generale e per l'Italia

Secondo gli ultimi dati diffusi nel 2009 dall'OCSE la contraffazione ha un impatto notevole sul Made in Italy, in quanto alimenta un giro d'affari di 7,8 miliardi di euro l'anno in Italia e in seguito alla crisi globale questo mercato del falso si è rafforzato ulteriormente raggiungendo la cifra di 18 miliardi di euro.
L'Italia è stata a lungo indicata anche come il paese leader nel campo della contraffazione, il primato tra tutte le regioni va alla Campania, seguita dalla Lombardia e dalla provincia di Prato (dove è notevole la presenza dei cinesi). Il canale di distribuzione principale è quello che vede coinvolti i cittadini extracomunitari (senegalesi e nordafricani in particolare), ma con la diffusione di internet sono nati nuovi canali di commercio elettronico come ad esempio e-bay, più difficili da tenere sotto controllo.
I fattori che hanno contribuito alla diffusione dell'industria del falso, a partire dagli anni ottanta, sono: le condizioni di difficoltà delle piccole imprese; la crescita della manodopera disposta a fornire lavoro in modo clandestino e a basso prezzo; le semplificazioni di molti processi produttivi al fine di ridurre costi, personale e tempi di produzione; la delocalizzazione di alcune fasi produttive; la disponibilità di strumenti capaci di rendere agevole la duplicazione di prodotti esistenti.
Va specificato inoltre che negli ultimi anni la tipologia di merci contraffatte si sta estendendo: si va dai prodotti di lusso, come vestiti e gioielli, a prodotti che possono avere un impatto sulla salute, come i prodotti farmaceutici, gli alimenti, i giocattoli, le sigarette e le parti di automobili. Ne derivano vari effetti negativi, quali: indebolimento dell'innovazione; attacco ai commerci e agli investimenti diretti esteri; effetti negativi sull'occupazione e sulle politiche di tutela ambientale; rafforzamento delle attività criminali; nascita di problemi di salute per i consumatori; riduzione delle entrate fiscali dei governi; costi aggiuntivi per adottare misure di anti-contraffazione; casi di corruzione.
A livello mondiale, secondo un rapporto elaborato dall'OCSE, sono cinque i paesi indicati come fonte principale da cui deriva l'80% delle merci contraffatte scambiate nel mondo: al primo posto vi sono i paesi asiatici, tra cui Cina, Hong Kong e Tailandia. Si stima inoltre, che i prodotti contraffatti vengano per il 70% dal Sud-Est asiatico e per il restante 30% dal bacino del Mediterraneo.
Esistono inoltre delle zone "preferenziali" in cui i prodotti contraffatti vengono scambiati. Sono aree al di fuori della giurisdizione doganale, pertanto prive di controlli; si tratta infatti di aree di libero scambio (Free Trade Zones o FTZs). Tra le principali aree a livello mondiale si possono citare: Dubai, le FTZs cinesi e Panama. In queste aree è ufficialmente proibito lo scambio di prodotti contraffatti, tuttavia le merci in transito non possono essere controllate.
Il fenomeno della contraffazione è diffuso su tutto il pianeta ma le merci contraffatte vengono consumate maggiormente nei paesi in via di sviluppo, dove è presente un sistema più "tollerante". Tuttavia bisogna fare delle distinzioni in base alla tipologia di prodotto, ad esempio il principale mercato di sbocco per i pezzi di autoveicoli è il Medio Oriente, seguito dall'Europa e dal Nord America; mentre l'Africa è uno dei maggiori mercati di sbocco per i prodotti farmaceutici, a causa della carenza di controlli, con conseguenti ripercussioni gravi sui consumatori. […]

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Gli strumenti per la lotta alla contraffazione del Made in Italy: il caso aziendale Pedrollo

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Informazioni tesi

  Autore: Ilaria Prearo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue per la Comunicazione Turistica e Commerciale
  Relatore: Fabio Cassia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 92

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contraffazione
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