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Economia globale e mercato del lavoro: il caso dello sfruttamento del lavoro minorile in India

Il lavoro minorile in India

L’India è il paese con il maggior numero di bambini lavoratori. Nel 1991 il censimento del paese ha calcolato 11,28 milioni bambini lavoratori; nel 1993-94 una ricerca condotta dal National Sample Survey Organisation (NSSO) ne ha calcolati circa 13,3 milioni, di cui 10 milioni impiegati a tempo pieno. L’ILO ne computa, su un conteggio del 1996, 23,17 milioni, di cui 12,67 milioni a tempo pieno. L’ultimo censimento indiano, che risale al 2001, ne conta 12,66 milioni. Gli unici dati derivanti dalla stessa fonte (censimento nazionale), testimoniano quindi, un aumento del lavoro minorile nell’arco di dieci anni. Secondo i dati riportati dalla NSSO, i bambini lavoratori costituiscono il 3,4% della forza lavoro complessiva.
[…]
Quando viene impiegato un bambino al di sotto dei 15 anni, solitamente è utilizzato per compiere lavori non specializzati e di routine: infatti si può notare che il 39% dei maschi viene concentrato nel settore agricolo e i restanti sono impiegati in processi manifatturieri od altri lavori; per quanto riguarda le bambine invece, e questo è un dato che sottolinea la grande differenza che ancora divide i maschi dalle femmine, il 50% di esse lavora nel settore agricolo e le restanti sono comunque impiegate in lavori meno remunerati e meno specializzati dei maschi. Il lavoro minorile viene impiegato anche all’interno delle fabbriche di vetro, oppure di officine in cui l’unica mansione con cui si rapportano è relativa, ad esempio, all’incollare scarpe, cucire vestiti, produrre fiammiferi, penne, lucchetti o sigarette; ancora, possiamo ritrovarli all’interno di ristoranti o di semplici abitazioni private utilizzati come domestici, o sulla strada obbligati a prostituirsi. Quasi sempre è difficile rintracciare dati veritieri su quanti siano i bambini che lavorano in India; spesso i dati raccolti sono totalmente opposti tra loro e magari risalgono ad anni piuttosto lontani; quello che è certo è che l’India ha un numero talmente ingente di impiego minorile che ciò comporta anche dei grandi costi a livello economico nazionale a causa del mancato sfruttamento, o più che altro della vera e propria formazione, delle risorse umane. La cosa più allarmante è che, nonostante a livello normativo (e questo lo spiegheremo a breve) l’India stia cercando, ora più di prima, di attuare una politica quanto più possibile vicina agli impegni internazionali presi cercando se non di eliminare, quanto meno di scalfire il lavoro minorile, vediamo che quest’ultimo è costante (se non in aumento) rispetto agli anni precedenti. Questo perché l’India è uno di quei paesi in corsa per prendere posto all’interno del mercato mondiale con il proposito di saldare almeno in parte il proprio debito estero, e con il problema di risolvere la questione della povertà e della mancanza di lavoro. Dalla sua riforma economica del 1991, l’India si è completamente dedicata ad aprire il suo mercato a quello mondiale. In poco tempo essa è passata da una economia in cui il protagonista principale era il Governo, ad una economia di mercato. Questo ha portato il paese a mettere in atto determinati meccanismi economici come l’incoraggiamento e l’invito degli investimenti esteri o il massimo sostentamento delle industrie per l’esportazione.
[…]
Questo vuol dire che quelle industrie agevolate a livello fiscale perché più competitive di altre nelle esportazioni, sono le stesse che ottengono sanzioni dal Governo a seguito di ispezioni relative ai termini e alle condizioni lavorative negli ambienti di lavoro. Così la posizione competitiva dell’India nel mercato mondiale è in parte basata sul fatto che essa può provvedere a reclutare investimenti, esteri o nazionali, grazie alla meno costosa, più flessibile e docile forza lavoro che possa rintracciarsi. A questo punto verrebbe da chiedersi come possano coniugarsi indirizzi politici così opposti, da un lato orientati al sostegno delle industrie di esportazione, e dall’altro indirizzati a proteggere quelle che sono le “vittime” di questo tipo di politica economica.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Economia globale e mercato del lavoro: il caso dello sfruttamento del lavoro minorile in India

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Rosaria Travisani
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Ernesto d'Albergo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 153

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