Skip to content

Rassegna degli studi di percezione dello spettatore al cinema

Il montaggio

Il film è un oggetto di comunicazione e quindi può essere visto come un messaggio da trasmettere da un emittente ( il regista) ad un destinatario (il pubblico), ma è più lungo, complesso ed articolato degli altri messaggi.
Per quanto riguarda il film, lo spettatore vede quello che ha deciso il Narratore, cioè una storia, e nei modi in cui il regista ha deciso di raccontarla. In pratica lo spettatore vede secondo il punto di vista del regista.
Il film stabilisce quindi un proprio spettatore implicito e lo costringe a vedere ciò che è già stato deciso a priori da regista e sceneggiatore.
Il film realizza questo avvalendosi principalmente del montaggio, che consenta di tagliare le varie inquadrature e di unirle in modo che lo spettatore veda il film secondo un determinato punto di vista. In pratica lo spettatore è già portato ad interessarsi al film. Nemmeno i vari movimenti di macchina sono casuali, ma sono realizzati in modo tale da suscitare nello spettatore determinate sensazioni. Per esempio, una soggettiva provoca la partecipazione dello spettatore, come la voce narrante, o la camera look , in maniera diretta.
Inoltre per tener desta l’attenzione del pubblico il film deve avere anche un certo ritmo e spostare continuamente i punti di vista, proponendo nuovi modi di unire le immagini con il montaggio. Infatti la vigilanza dello spettatore tende a calare nel corso del film, fino a por-tare al sonno, e quindi bisogna mantenere alto l’interesse, per ottenere quella
condizione ideale che Cristian Metz ama disposizione della visione”. La disposizione della visione si realizza dando al film un ritmo elevato, che lo renda piacevole e scorrevole, e lo si realizza soprattutto in fase di montaggio.
Storici e teorici del cinema sono concordi nel ritenere che uno dei tratti principali che segnarono il passaggio dal cinematografo al cinema fu la “liberazione” o “mobilizzazione” della cinepresa.
Nel vecchio cinematografo, l’apparecchio era bloccato su una posizione fissa e il suo punto di vista (… ) variava solo raramente da un “quadro” all’altro, e mai all’interno di un quadro; lo spazio filmico, determinato dal campo della cinepresa, restava modellato su quello di una scena di teatro (…); è stato ne-cessario che l’apparecchio imparasse a cambiare posizione perché quello spazio circoscritto esplodesse e il cinema, da semplice mezzo di riproduzio-ne,diventasse mezzo d’espressione.
La cosiddetta “liberazione” della cinepresa” fu opera dei pionieri del periodo 1900-15, Albert George Smith, F.
lliamson, Edwin Stratton Porter, Thomas Ince e, al di sopra di tutti, David Wark Griffith, con “Nascita di una nazione” del 1915, uno dei primi lungometraggi moderni. La “mobilizzazione” della cinepresa avrebbe potuto effettuarsi con i movi-menti di macchina, cioé con l’ipotesi più semplice, ma ebbe molto più peso il montaggio, e il suo corollario, il découpage.
Il cinematografo si trasformò in cinema quando vennero risolti i problemi di successione di più immagini. Le carrellate e le panoramiche non erano certo trascurate, ma fu molto più significativo il primo ricorso al montaggio alterna-
to o al primo piano, ossia a fatti di montaggio. Addirittura ci fu chi negli anni 1920-30 giunse a fare del montaggio la parte più importante del cinema, la struttura stessa del racconto filmico, come i sostenitori della “cine-lingua” o del “montaggio-sovrano” i Vertov, Kulechov, Sergej Ejzenstejn e Vsevolod Pudovkin:
- Ejzenstejn affidava al montaggio la differenza tra racconto informativo e il vero cinema, una narrazione organica checi porta a capire, oltre ai fatti nar-rati, il punto di vista del regista su di essi. Inoltre il cinema consente allo spettatore di affezionarsi alla storia e ai personaggi, perché non è una suc-cessione meccanica di immagini, ma il montaggio crea una vera storia.
- Pudovkin inoltre sosteneva che il dono del regista è di saper sezionare un avvenimento in vedute particolari, e di trovare poi l’ordine migliore per di-sporre queste immagini, la cui successione ricostruirà l’avvenimento nel suo insieme; il montaggio fa del cinema un’arte.
Oltre ai sostenitori del “montaggiore”, questa posizione si ritrova poi in registi come Orson Welles e Resnais, per i quali era proprio l’ordine con cui le immagini si susseguono a fare del cinema un linguaggio a tutti gli effetti.
Il cinema parte dalla fotografia, ma il montaggio lo rende diverso dalla mera copia della realtà, come hanno sostenuto vari autori in periodi diversi.
In particolare Albert Laffay concepisce il cinema come costruito attorno a due poli, il "mondo" (del quale la duplicazione fotografica ci presenta effigi parziali ma convincenti) e il “racconto”, grazie a cui si definisce il film.
Jean Mitry e Rudolf Arnheim hanno insistito a lungo e a ragione sugli elementi significanti che offre l’immagine prima di venir organizzata in discorso.
Per Mitry l’immagine è un punto di partenza e non d’arrivo.
Agli inizi della riflessione sul cinema era normale che si fosse colpiti prima di tutto da ciò che colpisce di più. L’arte che consiste nell’ordinare più immagini in una serie intelligibile rinvia a una "specificità cinematografica" in maniera più manifesta e centrale che non l’arte di comporre l’immagine.
Eppure, considerando solo l'immagine in se stessa, gli interventi umani sono meno visibili, e anche meno considerevoli, che nel film.
La fotografia resta soprattutto un analogon, uno pseudo-reale; il film è so-prattutto "parola".
Il cinema è formato da molteplici inquadrature, ma con il montaggio si organizza in un discorso, una storia con un suo specifico linguaggio.
La “mobilizzazione” della cinepresa è un’esigenza della narratività, da cercare prima nel montaggio che coi movimenti di macchina, fini a se stessi.
Negli anni Cinquanta una famosa disputa ha agitato gli ambienti del cinema, tra i critici, come André Bazin, che ritenevano il montaggio superato, superluo e spesso dannoso e quelli che lo ritenevano necessario.
Il montaggio oggi non ha più il ruolo fondamentale che aveva nel cinema degli anni ’20-‘30’, perché il cinema non è più un nuovo mezzo d’espressione.
Nessuno però nega l’importanza del montaggio, che è necessario per dare unità e senso ad una serie di fotogrammi, e rimane uno degli elementi che condizionano la percezione dello spettatore e ne tengono desta l’attenzione
Ma la scelta di quale ordine e senso dare alle immagini del film è più libera, e spetta non allo spettatore, bensì al regista, visto che il film è costruito in modo tale da essere il più interessante, divertente o impressionante possibile. (...)

Questo brano è tratto dalla tesi:

Rassegna degli studi di percezione dello spettatore al cinema

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Monica Ravalico
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: DAMS - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  Relatore: Roberto Nepoti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 115

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi