La conversione dell'industria musicale attraverso le tecnologie digitali

L'evoluzione delle tecnologie informatiche rende possibili le comunicazioni interattive tanto tra l'impresa e il singolo consumatore, quanto tra gli stessi consumatori nell'ambito di comunità virtuali.
L'effetto complessivo è quello di un empowerment senza precedenti del cliente, sempre più spesso coinvolto sin dalle fasi di progettazione dell'offerta. Essi sono concepiti come partner attivi di una relazione di apprendimento alimentata dal contributo di entrambi. Il potenziale di connessione e la stabilità relazionale con il cliente, influiscono positivamente sul potenziale di valore economico che l'impresa è complessivamente in grado di generare (Vicari, 2001).
Il consumatore diventa quindi più esigente e selettivo, ma anche più eclettico, meno legato a schemi rigidi, più attivo e protagonista. Nell'acquisto da più spazio alle emozioni, alla sensorialità, utilizzando il consumo come mezzo di espressione della propria identità, spesso abbinandolo ad un momento ludico. Tali comportamenti sono sempre più difficili da decifrare e prevedere, grazie anche alla forte discontinuità dei cambiamenti in molti mercati, dove si verifica una generale saturazione quantitativa dei beni (alimentari, elettrodomestici, auto, telefonini…) che darà luogo a improvvisi cambiamenti della domanda, originati da mode o da innovazioni tecnologiche.
La comune propensione alla qualità; al gusto estetico, al design, al servizio; la ricerca di individualità, di espressione della propria personalità, l'apprezzamento di valori di eticità e di rispetto per l'ambiente, il polisensualismo (globale coinvolgimento di tutti i sensi nell'esperienza di consumo) e la sensibilità al prezzo (non necessariamente ricerca del prezzo più basso ma di una giustificazione tra prezzo e soddisfazione che si ritrae dal consumo), sono tutti tratti significativi, diffusi e condivisi dal consumatore globale. Altre tipologie di prodotti e servizi invece fanno leva su modelli specifici di subculture che seguono percorsi evolutivi indipendenti, spesso legati alle tradizioni.
Inoltre, l'aumento del reddito ha generato una maggiore rivalità nelle decisioni di consumo che, collegata alle tendenze culturali, ha spinto sempre più il consumatore verso beni emotivamente più ricchi; anche negli acquisti quotidiani, qualificandoli non in termini di ricchezza o prestigio, ma di attualità culturale.
Anche il clima economico è diverso da quello degli anni '80, dove le crescenti aspettative di miglioramento continuo delle condizioni di vita sembrano venir meno, a seguito della crisi economica.
In tale situazione, il consumatore appare guidato nei suoi acquisti dall'obiettivo di difesa e di mantenimento dei livelli raggiunti negli anni '80 e '90.
Il comportamento di consumo è ulteriormente complicato da altre spinte che oggi emergono e che danno origine a una situazione di potenziale contrasto. A fronte di pressioni di natura consumista dovute alla globalizzazione, si manifestano spinte verso una presa di coscienza; emergono quindi valori legati alla naturalità del prodotto, agli acquisti non ostentativi, che propongono un consumo più attento ai valori ecologici e al rifiuto dello spreco (Collesei, Ravà 2008). [...]