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Archeologia sperimentale e olle ad impasto rossiccio: applicazione al sito di Duna Feniglia - Orbetello (GR)

Il sito di Duna Feniglia - Orbetello (GR)

La Riserva Naturale del Tombolo di Duna Feniglia è stata oggetto, nel 2000, delle ricognizioni effettuate nel territorio di Orbetello, nell'ambito dell'ampio e articolato progetto di ricerca "Paesaggi d'Acque" condotto dal Centro Studi Preistoria e Archeologia – Onlus di Milano in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Il progetto di ricognizione ha verificato e localizzato tutte le segnalazioni precedenti esistenti in letteratura e ha svolto una completa e sistematica indagine su tutto il territorio (Negroni Catacchio - Cardosa 2005; Dolfini et alii 2008; Bonora Mazzoli 2009). L'indagine svolta nella Duna Feniglia ha portato al riconoscimento, alle due estremità del tombolo, di materiali ceramici di età protostorica, principalmente vasi cilindro-ovoidi e olle in impasto grossolano di colore rosso-bruno, con orlo estroflesso e frequente decorazione plastica, con pareti sommariamente lucidate a stecca, appartenenti alla tipologia riconosciuta nei siti identificati come "giacimenti di olle ad impasto rossiccio" documentati lungo la fascia costiera medio-tirrenica e datati alla prima età del ferro (Cardosa 2002; Benedetti et alii 2008, 2010). Tali concentrazioni di frammenti ceramici corrispondono ai siti 1 e 5 all'estremità orientale del tombolo (lato Ansedonia), e al sito 4 all'estremità occidentale (lato Argentario).
L'abbondanza dei materiali rinvenuti in superficie nelle campagne di ricognizione, ha suggerito di effettuare, a partire dal 2001, alcuni saggi esplorativi all'estremità orientale del tombolo all'altezza della Sede della Guardia Forestale, nei pressi della strada sterrata che attraversa longitudinalmente la Riserva Naturale: il saggio A, a Nord della strada sterrata, non ha restituito dati apprezzabili in quanto la stratificazione è risultata rimaneggiata in epoca moderna; nel saggio B, a Sud della strada, è stato invece rinvenuto un deposito in posto con numerosi frammenti ceramici. Nel 2002 è stato aperto un terzo sondaggio, il saggio C, nei pressi del precedente, il quale ha portato in luce un deposito di materiale ceramico frammisto a strati cinerosi e frustoli di carbone, interpretato come un accumulo intenzionale di materiale di scarto riferibile a olle e contenitori di forma cilindro-ovoide di medie e grandi dimensioni, più raramente a materiale decorato a incisione e impressione. Nel medesimo anno, l'assistenza fornita allo scavo per la posa delle condutture dell'Acquedotto del Fiora lungo tutta la duna, ha consentito di ricavare altre importanti informazioni sia all'estremità orientale, sia all'estremità occidentale del tombolo dove la ricognizione aveva segnalato la presenza del sito 4. Lo scavo del mezzo meccanico ha permesso di verificare la dimensione dei siti che era già stata in parte identificata durante la campagna di ricognizione: per il sito occidentale – lato Argentario la trincea ha individuato un deposito archeologico per una lunghezza di 20 m in senso Est-Ovest; il sito orientale – lato Ansedonia ha confermato l'estensione di 120 m, sempre in direzione Est-Ovest. L'abbondanza dei dati emersi durante l'assistenza allo scavo meccanico, ha posto le basi per pianificare un nuovo intervento, il saggio D, iniziato nel 2003 nel lato orientale del Tombolo di Feniglia – lato Ansedonia, a Sud della strada sterrata, collocato in posizione intermedia rispetto ai sondaggi precedenti e tutt'ora in corso di scavo (Negroni Catacchio 2006; Negroni Catacchio – Cardosa 2002, 2008; Benedetti et alii 2008, 2010; Dolfini et alii 2008; Bonora Mazzoli 2009).

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Archeologia sperimentale e olle ad impasto rossiccio: applicazione al sito di Duna Feniglia - Orbetello (GR)

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Campo
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Archeologia
  Relatore: Maria Cristina Chiaramonte
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 187

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