Progettazione a collasso controllato di sistemi sismo-resistenti accoppiati telaio- controvento eccentrico

Il meccanismo di collasso gioca un ruolo molto importante nella progettazione delle strutture sismo-resistenti, perché esso influenza la duttilità globale disponibile e la capacità dissipativa della struttura. Infatti, le moderne normative sismiche, come l'Eurocodice 8 e le N.T.C (Norme Tecniche per le Costruzioni) emanate con il D.M 14/01/2008, affrontano il problema del controllo del meccanismo di collasso fornendo semplici criteri di progettazione, il cui obiettivo è di favorire lo sviluppo delle risorse plastiche delle strutture mirando alla formazione di un meccanismo di collasso di tipo globale. Si richiede, pertanto, che siano evitati meccanismi di collasso di tipo parziale, che non sono in grado di conferire alla struttura la capacità dissipativa necessaria per resistere a eventi sismici distruttivi. Tuttavia, le prescrizioni normative spesso non sono sufficienti ad assicurare il soddisfacimento di questi requisiti di duttilità, in particolare sono si efficaci a evitare i meccanismi di piano, caratterizzati da una capacità dissipativa molto scarsa e responsabili del prematuro collasso di una struttura che nel suo insieme è ancora integra, ma non riescono a coinvolgere la plasticizzazione di tutte le zone dissipative, e quindi a innescare un meccanismo globale.
Lo scopo del presente lavoro è lo sviluppo di una metodologia di progetto, del resto già messa a punto per i telai sismo-resistenti, per i controventi eccentrici, ed in questa sede estesa ai sistemi sismo-resistenti accoppiati telaio-controvento eccentrico, che consenta di dimensionare la struttura in modo che essa, per forze orizzontali sismiche crescenti, evolva cinematicamente secondo un meccanismo di collasso di tipo globale. Prima di entrare nel merito della metodologia di progettazione proposta, appare opportuno discutere in dettaglio l'influenza che il meccanismo di collasso ha sulla risposta inelastica delle strutture sismo-resistenti. Ciò consente, tra l'altro, di introdurre uno dei concetti alla base della metodologia di progettazione proposta: la curva di equilibrio del meccanismo.