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Mitologia, mito e mito dell'uomo in Karoly Kerenyi

Kerényi: simbolo e archetipo

Nei “Prolegomeni allo studio scientifico della mitologia”, frutto del lavoro congiunto di Kerényi e Jung, abbiamo modo di porre a confronto i due autori sul medesimo oggetto d’indagine, il tema del fanciullo divino e della Kore. Come rileva Mario Trevi già nella prefazione, sorgerebbe subito spontanea una domanda: perché questa collaborazione dello storico delle religioni con lo psicologo?
Le Kerényiane tesi archetipiche sul mito lo assimilano, nella sua irrazionalità,alla musica, considerandolo in quella fase che venne prima che la razionalità del logos greco avviasse quel processo di erosione dell’autenticità del mito antico, che avrebbe caratterizzato la civiltà greca e poi cristiana, in una parola "occidentale”. Quest’idea è condivisa nel libro con Jung.
Non è un mettere in gioco l’autonomia del mito rivendicata da Kerényi, con il rischio di pensare di poter ricercare la sorgente del mito dai fondamenti, in ultima analisi naturalistici, della psicologia, piuttosto che dalla visione del mondo di un determinato popolo, come asserisce Kerényi? Il rischio sarebbe di far decadere il Verstehen all’Erklären, se non fosse però che lo psicologo di cui si sta parlando in questo caso è Jung, ossia un autore già avviato sul sentiero fenomenologico, anche se non riuscirà mai a staccarsi del tutto dalla sua impostazione naturalistica, e non per esempio un Freud, che non riesce in fase operativa ad essere fedele a quell’apertura fenomenologica che lo caratterizza in fase teorica senza cedere alla tentazione di scomporre ai minimi
termini l’esperienza umana. Il pensiero Junghiano si presta infatti particolarmente ad essere accostato a quello di Kerényi per alcuni motivi fondamentali: da una parte l’autonomia attribuita da Jung alla vita simbolica: il simbolo non è più visto come un mero significante la cui reale essenza è da ricercare al di là di sé stesso, nel significato, ma è visto come una realtà autonoma e dinamica della psiche. Kerényi mette in rilievo il fatto che nella religione antica il simbolo ha la funzione di abbreviazione, e questa caratteristica si applica del pari a cose come a persone. Sono simboli il Sole, la Luna, ma anche gli dei, ognuno con le sue caratteristiche peculiari: ogni singola divinità è un piccolo universo dotato di un proprio senso peculiare, “una persona mitologica è l’abbreviazione della sua storia mitologica, del suo mito”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Mitologia, mito e mito dell'uomo in Karoly Kerenyi

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Informazioni tesi

  Autore: Marianna Puddu
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Luigi Perissinotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 95

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