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Lo sviluppo della banca islamica nei sistemi finanziari convenzionali

L’ijara

Il contratto consente il trasferimento dell’usufrutto di un bene strumentale all’attività del prenditore di fondi contro il pagamento di una serie di canoni periodici. Oggetto dell’accordo possono essere beni mobili e immobili (come abitazioni, veicoli, strumentazioni) o il frutto del lavoro di un individuo (un ingegnere, un carpentiere o in generale ogni persona in grado di fornire una mansione degna valore). E’ facile notare come la struttura del contratto ricordi le forme di leasing ampiamente in uso nella finanza convenzionale, tuttavia l’ijara deve soddisfare alcune condizioni particolari per risultare conforme alla sharia. Il primo requisito è che la proprietà del bene ceduto resta in capo alla banca per tutta la durata dell’accordo, in modo da giustificarne il profitto derivante. In tal modo ogni spesa che riguardi la proprietà è imputabile alla banca, che per coprirsi dai rischi di mantenimento e distruzione può ricorrere a contratti di takaful, l’assicurazione islamica, escludendo però la possibilità di una copertura completa.
L’istituto è responsabile del mantenimento della piena funzionalità del bene, mentre spettano al locatario la manutenzione ordinaria e le spese di gestione. Per quanto riguarda la determinazione delle rate e del valore residuo del bene è normale che un istituto islamico prenda in considerazione gli stessi elementi di uno convenzionale: valore iniziale, deprezzamento, inflazione, merito di credito ecc. Chiaramente un tasso indicativo può essere calcolato dal prezzo e dagli altri termini del contratto, senza tuttavia costituire riba, solo con l’obiettivo di paragonare le diverse offerte di leasing. I giuristi contemporanei permettono inoltre, per i contratti a lungo termine, un’indicizzazione delle rate a un benchmark predefinito e dotato di cap e floor, in modo da evitare dispute o ingiustizie derivanti dal cambiamento delle
condizioni di mercato. Come benchmark è lecito utilizzare il tasso di inflazione, indici di prezzo, tassi di crescita e comunque ogni tasso dell’economia reale, secondo alcuni anche tassi di interesse. Questa pratica non costituirebbe haram se tutti gli alti requisiti del contratto fossero soddisfatti, in primis il mantenimento della proprietà del bene con i relativi rischi e la fissazione dell’importo delle rate del primo periodo. E’ comunque preferibile evitare queste pratiche, seppur non invalidanti l’ijara.
Nel contratto di base, al termine del periodo concordato, il bene rientra in possesso della banca, il che lo avvicina alla forma del leasing operativo, normalmente fuori dalla sfera diretta degli istituti convenzionali. Questo pone all’intermediario islamico l’onere di ricollocare il bene, presupponendo quindi la conoscenza del relativo mercato. Se nel caso di beni standardizzati la situazione non è troppo problematica, le difficoltà aumentano quanto più il bene risulta corrispondente alle esigenze specifiche del prenditore. In tali circostanze il leasing può essere accompagnato da una vendita o da una donazione al cliente stesso, avvicinando la fattispecie alla forma del leasing finanziario. La cessione deve necessariamente essere parte di un negozio separato e deve avvenire nella forma di una promessa unilaterale della banca di vendere il bene alla fine del periodo di leasing; in tal modo viene offerta al soggetto finanziato la possibilità di scegliere se esercitare o no l’opzione di acquisto. Normalmente, se si prevede anche il trasferimento della proprietà a scadenza, il bene viene trasmesso in dono, poiché le quote di leasing sono già calcolate al lordo del passaggio dei diritti. Un’altra modalità per concordare il cambio di proprietà alla fine del leasing deriva dalla combinazione dell’ijara con le strutture contrattuali a carattere partecipativo.

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Lo sviluppo della banca islamica nei sistemi finanziari convenzionali

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Calabrò
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative
  Corso: Economia dei mercati e degli intermediari finanziari
  Relatore: Rony Hamaui
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 181

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Parole chiave

sharia compliant
finanza islamica
islamic banking
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