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Il giornalismo a fumetti: i recenti sviluppi italiani

L’importanza di Maus per l’evoluzione del fumetto serio

Quando ero piccolo, mi immaginavo che dal tubo della doccia potesse uscire fuori lo Zyklon B, e la cosa mi sembrava perfettamente normale. In seguito, parlandone con gli amici, scoprii che tutto questo non fa parte dell’immaginazione ordinaria dei ragazzi. […] Il tutto nasceva dal fatto che i miei genitori parlavano sempre di ciò che era successo ad Auschwitz.
Questa è la causa prima della stesura di Maus, un’opera che per l’autore ha significato non solo l’adempimento di un dovere, quello di far ricordare la Shoà, ma anche la scoperta delle sue origini, per capire il suo modo di vivere, diverso da quello dei suoi coetanei.
Fumetto, sì, ma un fumetto che sconvolse con la sua pubblicazione i conservatori americani della fine degli anni Ottanta: come si può rappresentare l’orrore con un mezzo così infantile e poco serio come quello del fumetto? Spiegelman non si nasconde alle critiche, le affronta e spiega: per lui il fumetto è come una consacrazione, l’unico mezzo con cui può esprimersi al meglio, un linguaggio che non è privo di dignità, ma che è maturo abbastanza per poter descrivere il genocidio degli Ebrei.
Piano piano le sue ragioni convincono anche i più riluttanti; il suo fumetto resta a metà tra il documento storico e l’opera d’arte. La scelta di abbassare i toni usando metaforicamente gli animali per rappresentare gli umani viene giustificata come una smorzatura per quella realtà altrimenti irraccontabile per la sua tragicità. In questo modo gli eventi vengono defamiliarizzati e resi, attraverso un linguaggio insolito, più facili da ascoltare. Anche Daniele Barbieri concorda con l’idea che l’utilizzo degli animali aiuti a dare un senso di quotidianità ed intimità ad un dramma universale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il giornalismo a fumetti: i recenti sviluppi italiani

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Informazioni tesi

  Autore: Cristina Corazzia
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo
  Relatore: Emanuela Scarpellini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 287

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