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Il principio di uguaglianza nelle norme comunitarie

La Carta di Nizza

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, definita anche come Carta di Nizza, fu proclamata dalle istituzioni comunitarie il 7 dicembre 2000; resta ora da vedere se questa Carta abbia o meno delle ricadute sulla tutela del principio di uguaglianza a livello comunitario.

La Carta dà grande risalto all'uguaglianza, dedicandovi un apposito titolo, il terzo, ed assumendolo quindi come uno dei valori centrali attorno ai quali ruota la tutela dei diritti fondamentali da essa preparata.

All'interno del titolo III della Carta (artt. 20-26) si enuncia innanzi tutto, il principio di uguaglianza giuridica nella sua forma più classica: art. 20 “tutte le persone sono uguali davanti la legge”, che si caratterizza per l'ampiezza del riferimento soggettivo (beneficiari del principio, infatti, non sono soltanto i cittadini comunitari, ma tutte le persone, indipendentemente dalla cittadinanza).

A tale proclamazione segue l'elencazione di una serie di specifici divieti di discriminazione classificati nell'art. 21, n. 1, secondo il quale : ”è vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica e sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali”.

In tal modo sembra essersi voluta dare una diversa rilevanza, con lo scopo di assicurare una protezione particolarmente intensa nei confronti di tipologie di discriminazione evidentemente giudicate in linea di principio arbitrarie.

Un autonomo rilievo è stato dato, inoltre, all'uguaglianza di trattamento tra uomo e donna, che viene sancita dall'art. 23, n. 1, in tutti i campi, ed accompagnata dall'esigenza di realizzare una parità sostanziale tra i due sessi, con la previsione della possibilità di adottare misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato (art. 23, n. 2).

Il Capo III della Carta sancisce inoltre il rispetto della diversità culturale, religiosa e linguistica (art. 22) e prevede una serie di norme (artt. 24-26) intese a proteggere categorie di soggetti deboli (bambini, anziani, disabili), nell'ottica di una tutela non solo formale ma anche sostanziale dell'uguaglianza.

Si tratta di disposizioni che sembrano voler prestare una tutela completa contro gli atti discriminatori, sollecitando l'adozione di misure dirette a rimuovere disparità di fatto. Limitando l'attenzione alla tutela dell'uguaglianza formale, occorre chiedersi innanzi tutto, se e cosa aggiunga la Carta di Nizza rispetto alla tutela precedentemente concessa al principio di uguaglianza a livello comunitario.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il principio di uguaglianza nelle norme comunitarie

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Informazioni tesi

  Autore: Antonella Mazzuto
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Scienze Manageriali
  Corso: Scienze dell'economia e della gestione aziendale
  Relatore: Claudio Angelone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 74

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Parole chiave

uguaglianza
principio di uguaglianza
l'uguaglianza e le norme comunitarie
divieti di discriminazione
art. 13 trattato di amsterdam
concetto di uguaglianza
3° comma costituzione
l'art. 3 nell'ambito comunitario

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