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Lo Spazio Costituzionale del Segreto di Stato: Segreto di Stato e Libertà di Manifestazione del Pensiero

La libertà di manifestazione del pensiero

Come detto, sin dagli albori alcuni aspetti del segreto di Stato risultarono in stridente contrasto con la Costituzione. Al giorno d’oggi è stato appurato dalla stessa Corte costituzionale che tali antinomie non siano definitivamente inconciliabili, anzi, ne è possibile la risoluzione, tuttavia percorrendo un percorso valutativo di bilanciamento degli interessi molto complesso. Per l’economia di questo scritto, non si procederà all’analisi di tutte le possibili collisioni tra il segreto di Stato e i valori costituzionali suddetti, bensì ci si limiterà ad un’indagine approfondita di una tra le più tradizionali antinomie, ovvero il rapporto tra il segreto di Stato e la libertà di manifestazione del pensiero.

La libertà di manifestazione del pensiero, anche detta “libertà di espressione” o “libertà di parola”, è un principio riconosciuto universalmente e garantito da tutte le moderne costituzioni. A livello sovranazionale, esso trova fondamento sia nell’ambito della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” (1948), all’art. 19, sia nell’ambito della “Convezione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali” (1950), all’art. 10. La Costituzione italiana invece sancisce la libertà di espressione all’art. 21.

Questo tipo di libertà è un pilastro portante di qualsiasi ordinamento democratico; essa non ricomprende esclusivamente il diritto all’opinione, ma più generalmente il diritto alla manifestazione dello stesso, che si configura nella libertà di divulgare notizie, ma anche di riceverle; ne consegue il concepimento di un più ampio principio di libertà di espressione e libertà di informazione.

Infatti la giurisprudenza costituzionale ha sempre ricondotto la libertà di informazione nell’ambito della libertà di manifestazione del pensiero, ritenendo che non sussista una specifica differenza concettuale tra opinione e notizia, essendo quest’ultima considerabile comunque come espressione del pensiero.

Questo principio non si esaurisce nell’esercizio individuale del singolo cittadino, che palesa o testimonia un’opinione liberamente, bensì è concepito anche collettivamente, come requisito di base per il dibattito e il confronto, in assenza del quale non potrebbe esservi progresso, nonché per garantire la liceità di tutto ciò la cui divulgazione potrebbe non essere condivisa da alcuni individui o da una parte della popolazione, al fine di garantire l’espletarsi della pluralità e della diversità, quale caratteristica pregnante di un sistema democratico.

Quest’ultimo è originato dalla coesistenza di diverse sfere giuridiche limitate, in equilibrio tra loro. Per tale ragione non si può concepire un principio di libertà di espressione che non sia sottoposto ad alcuni vincoli.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo Spazio Costituzionale del Segreto di Stato: Segreto di Stato e Libertà di Manifestazione del Pensiero

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Informazioni tesi

  Autore: Eddy Russo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Sergio Gerotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 57

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