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Dal serpente dell'Eden a Satana in doppiopetto: la figura diabolica nella Sacra Scrittura e nel Cinema

Le malattie mentali e la possessione demoniaca

Entrando nell'ambito delle malattie mentali possiamo verificare come tante di esse possono essere, ed in passato lo erano di sicuro, scambiate per possessione demoniaca.
La fenomenologia psicopatologica, che conosciamo con il nome di isteria, è la patologia psichica che più si presta ad una interpetazione in senso demoniaco. Le sue manifestazioni (crisi compulsivo-isteriche, paralisi, amnesie, stati crepuscolari e dissociativi ecc) possono calzare a pennello per manifestazione di possessione, Il paziente isterico è generalemente fragile e di facile suggestione e può dare luogo a quella che si definisce isteria di conversione demoniaca, al punto che il soggetto rifiuta il medico psichiatra e preferisce l'esorcista. Questo perché con l'esorcista si possono avere anche atteggiamenti che si evitano durante una seduta psichiatrica, come abbracci, carezze ecc.; inoltre la possibilità, durante i riti esorcistici, di far partecipare anche i familiari del posseduto sui quali attira l'attenzione per la sua situazione. Non di meno ha importanza anche tutta la gestualità del rito che in qualche modo ipnotizza il pensiero frenetico del soggetto, inducendolo ad uno stato di momentaneo relax, che può essere interpretato come effetto positivo del rito.

Anche l'epilessia, soprattutto quella che interessa il lobo temporale e quella definita Grande male, può essere facilmente interpretata come possessione demoniaca. Infatti quello che si definisce crepuscolo epilettico, cioè lo stato di completa disconnessione dal mondo circostante, che peraltro non impedisce al soggetto azioni anche complesse, come camminare, mangiare ecc., può presentarsi con caratteristiche di stampo mistico o diabolico e può essere accompagnate da deliri paradisiaci o demoniaci. Anche la continua oscillazione tra momenti di estrema calma e esplosioni di violenza incontrollata indirizza certamente su varie interpretazioni. Quando poi l'epilessia è associata ad un disturbo da personalità multipla, il quadro diventa veramente diabolico, anche se alla luce delle conoscenze attuali si può giungere a spiegare scientificamente il problema.

La schizofrenia, poi, con i suoi deliri ed allucinazioni, presenta aspetti osservabili anche nei casi di vera possessione, infatti Padre Corrado Balducci infatti propone degli interessanti parallelismi tra alcuni tipi di allucinazioni ed alcuni aspetti caratteristici della possessione che possono così riassumersi:

* allucinazione esterne → infestazioni
* allucinazioni psichiche → possessione psichica
* allucinazioni cinestesiche → possessione fisica

Il primo caso spiegherebbe i fenomeni come apparizioni di demoni o altre creature inquietanti, i colpi sui mobili, i rumori strani, le sensazioni di sentirsi sollevato o colpito. Il secondo caso invece spiegherebbe la presenza che il soggetto sente dentro di sé di forze a lui estrane ed ostili. Il terzo caso spiega infine la sensazione che il soggetto avverte all'interno del proprio corpo di presenze estranee e malvagie.
I deliri e le allucinazioni che accompagnano le forme più gravi di depressione maggiori, possono assumere aspetti tali che addirittura il paziente sente le urla dei dannati che l'aspettano all'inferno. Per esempio nella depressione di Cotard, caratterizzata da delirio di negazione, per cui il soggetto è convinto di essere morto: l'andamento della malattia ricorda un quadro classico di possessione. Inoltre questa malattia sorge all'improvviso e altrettanto improvvisa è la remissione o la momentanea guarigione del disturbo, che facilmente, soprattutto se c'è stato un intervento da parte di un sacerdote, fa pensare all'effetto positivo dell'eventuale esorcismo.

Altro disturbo mentale, abbastanza diffuso, è quello ossessivo compulsivo, che nei casi di maggiore gravità potrebbe far maturare la certezza, nel soggetto malato, che eventuali ritualizzazioni e compulsioni non siano frutto di sue scelte ma di azioni guidate da un'altra entità che alberga in lui. Come afferma Balducci l'atto impulsivo è quello che più di ogni altro si presta a simulare la fenomenologia psichica della possesssione: idee ed azioni che si presentano con caratteristiche di incoercibilità al paziente confermano in lui la credenza di essere posseduto; oppure l'impulso di bestemmiare in chiesa o di compiere azioni malvagie, che mettono il paziente in una condizione di estraneità di tali sentimenti ma anche di incapacità di allontanarsene.
Continuando l'analisi si puo' aggiungere anche il sonnambulismo tra questi disturbi mentali che hanno affinità con la possessione, anzi si parla di possessione sonnambuliforme riferendoci a quelle manifestazioni di possessione in cui l'entità abituale, quando viene rimossa dall'entità entrante, risulta amnesica per quel periodo specifico della possessione.

All'inizio abbiamo accennato all'epilessia, aggravata dalla presenza di personalità multipla, ora accenniamo nello specifico a questo grave disturbo mentale il cui acronimo è DPM. Il numero di personalità conviventi è svariato, in genere si possono classificare in questo modo: il bambino, il protettore, il persecutore, la personalità di sesso opposto, la personalità diabolica. Le relazioni tra le varie personalità si possono riassumere nel modo seguente:

- non sanno niente l'una dell'altra
- sanno bene l'una dell'altra
- una sa dell'altra ma non viceversa
- parti comuni di conoscenza condivisa

Da un punto di vista medico la dissociazione della personalità è causata da un meccanismo di difesa che l'individuo innesca, a causa quasi sempre di abusi sessuali o anche fisici e psichici, per rimuovere il dolore provocato dalla espereinza traumatica.
La gravità della malattia dipende dall'esposizione al trauma subito nel tempo e nella intensità. Ovviamente, indipendentemente dalla gravità e dalla possibile diagnosi e cura, questo disturbo mentale potrebbe essere stato scambiato nel passato come una vera e propria possessione, come del resto tutte le patologie finora elencate. Questo non vuole negare la possibilità di una reale possessione demoniaca, ma vuole assicurare quanto vasto sia il campo che coinvolge l'attività della mente umana, quanto sia difficile interpretare alcuni suoi fenomeni e quanto sia invece facile ricorrere a soluzioni o risposte scontate, che oggi non è più permesso accettare grazie all'evoluzione della ricerca scientifica.

Nel volume VII, n. 11 dell'anno 2004 della raccolta di Psychofenia, vengono citati quattro criteri, che in una probabile manifestazione di possessione risultano essere attendibili parametri, uno è l'avversione al sacro, che può essere appunto considerato, nel campo della psichiatria e della psicologia, anche come una recita inconscia dovuta ad un'identificazione nel ruolo di posseduto dal diavolo. L'altro è l'aumento di forza fisica che viene interpretato anche come scarica di adrenalina nel sangue del soggetto a causa dello stato di agitazione in ci si trova. Il terzo, è un criterio interessante ed è quello dell'uso di lingue sconosciute. Non esistono registrazioni di un intero discorso fatto con lingue particolari o antiche come l'aramaico.
Secondo la CICAP (Comitato Italino per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale fondato nel 1978, divenuto nel 2013 Comitato Italiano per il Controllo sulle Affermazioni delle Pseudoscienze): Un esame dettagliato di questi casi ha portato a concludere che le persone oggetto dei suoi studi non sembravano conoscere veramente la lingua in questione, ma sembravano piuttosto conoscere un numero limitato di parole di quella lingua e utilizzavano sempre queste per rispondere, in modo stereotipato, alle domande degli studiosi.
Infine, in questa raccolta viene citato un criterio, molto indicativo, quello della conoscenza di fatti o di persone di cui il soggetto non può essere stato informato.

L'analisi procede affermando che aspetti della possessione demoniaca sono interpretabili anche da un punto di vista antropologico e psichiatrico e, in certi casi, sono fatti spiegabili senza tirare in ballo il soprannaturale.
Secondo alcuni antropologi, sociologi e psicologi, che fanno parte del CICAP il fenomeno della possessione è soprattutto un evento culturale legato alle credenze e all'ambiente in cui vive il soggetto, perché, secondo loro, ogni episodio di possessione demoniaca rispecchia le caratteristiche culturali e le credenze tipiche dell'ambiente in cui si manifesta.

Inoltre affermano che la convinzione di essere invasi da un'entità estranea è tipica di alcune forme di schizofrenia o deliri depressivi.
Davanti a questi criteri esposti si può trovare, in molti casi, facilmente una spiegazione scientifica, magari forzata, ma sufficiente per negare l'eventualità di una effettiva possessione.
La linea di demarcazione è fluttuante, solo l'esperienza dello psichiatra, che accetta i limiti della scienza, e dell'esorcista che accetta e rispetta il ruolo del medico, può portare ad una soluzione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dal serpente dell'Eden a Satana in doppiopetto: la figura diabolica nella Sacra Scrittura e nel Cinema

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Informazioni tesi

  Autore: Angela Galano
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Istituto Santa Caterina della facoltà di Teologia dell'italia Centrale
  Facoltà: Scienze Religiose
  Corso: Scienze Religiose
  Relatore: Anna Giorgi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 116

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