Cooperativa e Terzo Settore: aspetti peculiari

Il tema della governance delle società cooperative ha assunto uno spazio rilevante, segno questo, evidente, di come l'argomento abbia assunto una rilevantissima importanza nel quadro dello sviluppo delle società mutualistiche.
Ed è fondamentale che le cooperative lo assumano come tale, riflettendovi in maniera non difensiva, verificando l'opportunità di procedere a cambiamenti reali, il cui contenuto ed il cui tempo siano dettati non da stimoli esterni e da contingenze del tutto particolari, ma dall'esigenza di costruire modalità di governo adeguate alla specifica missione delle cooperative nelle dimensioni dell'attuale mercato.
Peraltro, se è vero che la governance di una società non è altro che una serie di comportamenti concreti in cui si svolge la sua conduzione, che va al di là di "codici" scritti, di statuti e regole formali, allora l'idea del cambiamento deve riguardare quei comportamenti. Il rinnovamento, quindi, dovrà essere un processo e non un singolo atto; un processo che dovrà investire anche regole scritte, ma soprattutto comportamenti concreti.
La ricostruzione del governo cooperativo (ed in particolare delle cooperative a mutualità prevalente) e delle sue differenze con il governo delle altre società di capitali deve muovere innanzitutto dalla analisi differenziale degli interessi che sottendono a ciascun tipo sociale.
La stessa definizione di "proprietà" dell'impresa, se riferita ai soci cooperatori, ha un contenuto tutt'affatto diverso dalle omologhe categorie che in proposito si usano per la società lucrativa.
Se si riflette sulla composizione degli interessi materiali che animano i soci di una società lucrativa rispetto ad una società mutualistica, ci si avvede ben presto di una differenza fondamentale.