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Violenza di genere e stalking: profili di pedagogia giuridica

Profili di devianza dello lo stalker e vittimologia

J. Reid Meloy ha identificato una serie di caratteristiche che contraddistinguono gli stalkers e le loro vittime:
1. Sia gli stalkers che le loro vittime generalmente sono più anziani dei criminali in genere e delle rispettive vittime; di solito sono nella fascia tra i 40 e i 50 anni.

2. Generalmente gli stalkers hanno precedenti criminali, psichiatrici o di abuso di sostanze stupefacenti. Possono soffrire di disordini mentali come dipendenza da alcol e droghe, disturbi dell’umore o schizofrenia (disturbi cosiddetti dell’Asse I).

3. Gli stalkers possono soffrire anche di disturbi dell’Asse II: disordine paranoie di personalità e disordine di personalità dipendente.

4. Molti stalkers non sono psicotici nel momento in cui commettono il crimine dello stalking.

5. Le ricerche hanno indicato che lo stalking è una patologia dell’affettività, evidenziata da alterazioni affettive durante l’infanzia e recenti perdite nell’età adulta precedenti l’inizio dell’attività di stalking.

6. Almeno metà degli stalkers minacciano le proprie vittime, e anche se la maggior parte delle minacce non sono portate a compimento, il rischio di violenza aumenta quanto più le minacce sono precise.
Lo stesso Meloy individua due possibili definizioni dello stalker: quella di “erotomania non delirante o borderline” e quella di “inseguitori ossessivi”.

Il termine erotomania, inteso come disturbo della relazione emotiva, si riferisce proprio all’amore ossessivo in combinazione con l’inseguimento compulsivo. In questo caso lo stalker ha avuto una relazione sentimentale con la vittima e il comportamento messo in atto dallo stesso si configurerebbe come un tentativo di difesa della ferita narcisistica suscitata dall’abbandono.

Nel secondo caso degli “inseguitori ossessivi” sono proprio le ossessioni a rappresentare l’elemento fondamentale che spinge lo stalker a mettere in atto atti caratteristici come il pedinare, lo spiare, l’aggirarsi attorno alla vittima.
Lo stalking sembra implicare il seguire ossessivamente la vittima, sebbene non in conformità con la definizione di “ossessivo” (DSM IV), ed è caratterizzato dal pensiero collegato all’oggetto: gli stalkers ossessivi pensano e/o fantasticano costantemente sulle loro vittime. Queste fantasie possono essere orientate verso amore, rabbia o vendetta.
Sebbene gli stalkers raramente si mostrino violenti, quando lo fanno il primo oggetto di violenza è la vittima dello stalking, il secondo è chiunque venga percepito come un ostacolo, un’interferenza tra loro e la vittima.


Le psicodinamiche dello stalking si riferiscono ai pensieri, alle emozioni e alle difese nella mente dello stalker che sono legati alla vittima. Meloy identifica le caratteristiche delle fantasie degli stalkers:
• Idealizzazione: pensieri sull’essere amato dalla vittima o amarla, o sull’essere ammirato dalla vittima o ammirarla

• Rispecchiare: essere esattamente come la vittima

• Gemellanza: fare da complemento alla vittima, integrarsi con essa

• Fusione: condividere il destino con la vittima

Gli stalkers possono aver avuto una relazione intima con le loro vittime o semplicemente il desiderio di averne avuta una. Quest’ultimo è il caso di compagni di classe, colleghi o semplici conoscenti. Gli stalkers spesso hanno fantasie ossessive di amore, rabbia o vendetta nei confronti delle loro vittime. Molti stalkers hanno una storia di relazioni fallite, hanno difficoltà a comunicare con le persone e possono essere sopraffatti dal rifiuto reale o percepito.

Sebbene gli stalkers abbiano scarse qualità comunicative e sociali, hanno buone capacità di progettazione che li aiutano a organizzare i loro piani pur rimanendo entro i limiti della legge. Possono essere maschi o femmine: anche queste in molti casi si rivelano altrettanto pericolose.


Sebbene queste persone siano caratterizzate da una varietà di disturbi dell’affezione e mentali, la ricerca indica che possono avere in comune almeno due cose: la prima un precoce disturbo dell’affezione che può essere un fattore predisponente allo stalking, la seconda una recente perdita nella vita adulta che può far scattare la molla.

Le sindromi cliniche che alterano la capacità di distinguere il reale dalla fantasia sono comuni tra gli stalkers. I sintomi includono allucinazioni, convinzioni errate e pensiero disorganizzato. Possono essere una manifestazione della schizofrenia e altri disordini.


Altre caratteristiche diagnostiche possono includere un sintomo conosciuto come “idea di riferimento” in cui eventi ordinari vengono interpretati da una persona che soffre di un certo tipo di allucinazioni come fatti che hanno uno speciale significato personale. Un altro sintomo può comprendere alcuni tipi di disturbi dell’umore come depressione o sindromi maniacali. La depressione può portare lo stalker al suicidio ma anche all’omicidio, soprattutto nei casi di violenza sul posto di lavoro.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Violenza di genere e stalking: profili di pedagogia giuridica

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Romagnoli
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master di specializzazione in Pedagogia Giuridica
Anno: 2011
Docente/Relatore: Angela Fiorillo
Istituito da: Centro Studi Itard
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

FAQ

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Parole chiave

pedagogia giuridica
stalking
violenza di genere

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