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Giovani in mobilità. Antropologia dell'Erasmus

Progetto E.R.A.S.M.U.S. : intenzioni e finalità

Una delle maggiori sfide che si trova ad affrontare oggi l’Europa è, senza dubbio, quella della “cittadinanza” cosi dal 1987 la UE ha creato il programma Erasmus (European Community Action Scheme for the Mobility of University Students) con l’obiettivo di forgiare cittadini europei, rinforzare lo spirito di cittadinanza europea e rinforzare la comprensione e la solidarietà tra i paesi dell’Unione Europea. Il nome assegnatogli rimanda direttamente al celebre umanista del primo ‘500, Erasmo da Rotterdam, famoso accademico che insegnò in diverse università europee.Nelle intenzioni iniziali si nasconde l’ipotesi della Psicologia sociale, che il contatto con persone di altri paesi in situazioni favorevoli creerà la tanto desiderata comprensione e magari l’identificazione con l’Europa. Così la UE dispiegò molti sforzi, risorse economiche ed organizzative fin dalla metà degli anni ’80 per promuovere la mobilità degli studenti in Europa. Dal 1985 creò numerosi programmi di intercambio (Socrates, Tempus, Lingua, Leonardo, Comet…) tra i quali il programma Socrates- Erasmus merita una menzione speciale. Si tratta del programma più antico (1987) ed è quello che più risorse ha ricevuto. È anche quello che ha ottenuto i migliori risultati: dalla sua creazione fino al 2004 ha permesso che più di 1,3 milioni28 di studenti di 33 paesi europei realizzasse tra i 3 e i 12 mesi di studio riconosciuto in un’altra università europea. Nel 2000, in seguito al “processo di Bologna”, venne istituito il programma Socrates II che si chiuderà nel 2006 con un bilancio di oltre un milione di studenti in mobilità in tutta Europa. Nel 2007 infine nasce il nuovo Lifelong Learning Programme (LLP), il programma per l’apprendimento permanente che integra in un unico programma i vecchi Socrates e Leonardo (programma per la formazione professionale) attivi dal 1995 al 2006. Per “apprendimento”, a livello europeo, vengono impiegate le seguenti definizioni:
-Apprendimento formale: è quello solitamente fornito dagli istituti d’insegnamento o formazione, con obiettivi di apprendimento, orari e sostegno all’apprendimento strutturati. Viene eseguito dal discente intenzionalmente e si conclude con una certificazione.
- Apprendimento non formale: è un apprendimento che non è erogato da un istituto di insegnamento o formazione e che non sfocia di norma in una certificazione. Tuttavia viene eseguito intenzionalmente dal discente e persegue obiettivi, orari e sostegno strutturati.
- Apprendimento informale: è l’apprendimento risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia, o al tempo libero. Non è strutturato e solitamente non si conclude con una certificazione.
Nella maggior parte dei casi non viene seguito intenzionalmente da parte del discente. Alcune delle principali competenze da acquisire in un periodo di mobilità a fini di apprendimento sono le lingue straniere e le competenze interculturali. Vivere, studiare e lavorare in un paese straniero fornisce l’opportunità di immergersi totalmente in un’altra lingua e in un’altra cultura.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Giovani in mobilità. Antropologia dell'Erasmus

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Informazioni tesi

  Autore: Simone Lamanna
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Antropologia culturale ed etnologia
  Relatore: Piergiorgio Giacchè
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 130

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