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L'influenza dell'attaccamento su empatia, atteggiamenti e propensione all'aiuto

Studi relativi all'empatia

Mikulincer (2001) sottolinea l'importanza della riflessione riguardo la distinzione tra empatia egoistica e altruistica, per comprendere meglio il legame tra la sicurezza dell'attaccamento e le reazioni ai bisogni degli altri, poiché entrambi gli stati sono implicati nella volontà di supporto ma con modalità e risultati differenti. L'aiuto empatico è una risposta orientata verso l'altro, che serve a promuovere un senso di destino comune, unione e impegno nei confronti del partner, oltre che di stima reciproca e cura per il benessere altrui; promuove quindi un tipo di relazione maggiormente soddisfacente. In contrasto, l'aiuto che deriva da un'angoscia a livello personale (distress) è una risposta concentrata su se stessi, che ha come scopo quello di ridurre la propria tensione senza implicazioni positive per la qualità relazionale.
Mikulincer e colleghi (2001) hanno eseguito cinque esperimenti per esaminare gli effetti causali dell'attaccamento sicuro sulle reazioni ai bisogni degli altri, tenendo conto sia dello stile generale d'attaccamento dei soggetti che dell'attivazione contestuale del senso di sicurezza, delle reazioni nei riguardi della condizione di persone non familiari ai soggetti e cercando di stimare la differenza d'influenza dell'empatia e del distress. L'ipotesi principale era che la predisposizione contestuale del senso dell'attaccamento sicuro, grazie alla spinta fornita dalla positività dei modelli del sé degli altri, accrescerebbe le reazioni empatiche e ridurrebbe il distress personale in reazione ai bisogni altrui.
I risultati hanno confermato l'ipotesi generale di Mikulincer, inoltre hanno mostrato come l'attaccamento sicuro sia in grado di evocare risposte empatiche e di diminuire il distress, mentre l'attaccamento ansioso tende ad aumentarlo. Inoltre i risultati erano stati replicati nei vari esperimenti con l'utilizzo di diverse procedure di priming del senso di sicurezza, con differenti situazioni di bisogno, sia di persone familiari che di sconosciuti, e con scale alternative di valutazione, in modo da aumentare la validità degli effetti causali dell'attivazione dell'attaccamento sicuro sulle reazioni ai bisogni altrui. Altro dato rilevato fu l'effetto dell'attivazione del senso di sicurezza che sembrava facilitare l'accessibilità cognitiva dei ricordi correlati all'empatia, non erano invece influenzati i ricordi correlati al distress, forse a causa del legame maggiore con un tipo d'attaccamento ansioso piuttosto che sicuro (Mikulincer, Gillath e colleghi,
2001). In più le variazioni d'umore dei soggetti non sembravano influenzare gli effetti dell'attivazione del senso di sicurezza. Per quanto riguarda la condizione di priming di un affetto positivo non correlato all'attaccamento, i risultati hanno mostrato come anche questo avesse un effetto inibitore sul distress personale ma, gli effetti dell'attivazione del senso di sicurezza non dipendevano dall'affetto positivo.
I risultati complessivi sembrano condurre verso tre direzioni: la presenza di un effetto causale della sicurezza dell'attaccamento sulle reazioni alle condizioni degli altri; l'influenza della sicurezza non soltanto nei confronti di persone familiari al soggetto ma anche di estranei per quanto riguarda l'aumento delle attitudini altruistiche ed empatiche; l'associazione tra la sicurezza e il supporto, dipendente da una fonte altruistica empatica e non egoistica di distress.
L'insieme di queste analisi ha permesso agli autori di delineare le specifiche rappresentazioni dell'attaccamento che sembrano coinvolte nell'influenzare l'empatia e il distress personale. In accordo con le loro aspettative, l'attivazione della sicurezza sembra incoraggiare modelli positivi del sé che conducono il soggetto a percepirsi in grado d'occuparsi della condizione di sofferenza di un'altra persona e a ridurre le proprie preoccupazioni; tutto ciò inibirebbe il distress personale e attiverebbe risposte empatiche nei confronti degli altri. Attivare il senso di una “base sicura” attiverebbe anche modelli positivi degli altri, che servirebbero a motivare le persone a ricambiare la benevolenza altrui e a comportarsi in modo benevolo; anche questo avrebbe un impatto positivo sulle risposte empatiche. Ancora, gli effetti osservati dell'attaccamento ansioso e evitante sembravano in linea con le ipotesi; infatti le risposte empatiche venivano inibite da modelli negativi del sé e degli altri e il distress personale era facilitato da modelli negativi del sé. In particolare, l'attaccamento evitante sembra condurre al distacco in caso si assista alla condizione di bisogno di un'altra persona, infatti viene presa distanza dalle possibili fonti di minaccia o sofferenza, reprimendo ricordi, pensieri e emozioni dolorose. Se però le rappresentazioni dell'insicurezza vengono rese accessibili, tende ad aumentare il distress personale, sintomo della pseudo - sicurezza e della fragilità delle strategie di regolazione affettiva dei soggetti evitanti. Al contrario le persone con attaccamento ansioso, sembrano essere sopraffatte dalla condizione di sofferenza altrui; il focus su se stessi è in linea con l'abituale strategia di regolazione affettiva dei soggetti ansiosi che hanno la tendenza costante a provare angoscia
personale e preoccupazione. Queste persone in ogni caso, tendono a concentrarsi sulla sofferenza degli altri, anche se la reazione di preoccupazione empatica viene inibita; ciò può essere spiegato con la mancanza di differenziazione sé-altro (Mikulincer e Florian, 2001). Infatti, come risultato, si avrà una sovrapposizione delle rappresentazioni sé-altro che condurrà a evocare cognizioni ed emozioni negative legate al sé, tipiche dei soggetti ansiosi, cosicché le risposte empatiche saranno inibite.
Nonostante ciò, è stato visto come l'attivazione contestuale della sicurezza conduce anche le persone con uno stile d'attaccamento generale insicuro a reagire ai bisogni degli altri come i soggetti con uno stile globale sicuro, indice del fatto che le riposte delle persone possono essere temporaneamente modificate in accordo al tipo di rappresentazioni attivate. Ad ogni modo, starà alla ricerca futura esaminare meglio l'interazione dinamica tra le rappresentazioni dell'attaccamento globale di una persona, l'attivazione contestuale di queste rappresentazioni e le cognizioni correlate all'empatia. Tuttavia, questi studi hanno dimostrato come il senso di sicurezza dell'attaccamento abbia effetti attendibili sulle reazioni delle persone ai bisogni degli altri e come la teoria dell'attaccamento sia utile per la spiegazione dei comportamenti altruistici e per lo sviluppo di tecniche d'intervento che incoraggino i comportamenti prosociali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'influenza dell'attaccamento su empatia, atteggiamenti e propensione all'aiuto

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Informazioni tesi

  Autore: Laura Morelli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Alberto Voci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 113

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Parole chiave

empatia
pregiudizio
attaccamento
stereotipo
propensione all'aiuto
comportamenti prosociali

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