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Il Caso Corea Del Nord

Il “Brillante Compagno” Kim Jong-un

Kim Jong-un è il figlio più giovane di Kim Jong-il e Ko Young-hee, una cantante e ballerina di origini coreane nata e cresciuta in Giappone (rientrata in patria nel 1961, nel quadro di un programma teso a favorire il ritorno dei coreani residenti all’estero), Conosciuta come la “Rispettata Madre”. La sua data di nascita “ufficiale” è il 1982 ma sarebbe verbosamente nato uno o due anni dopo. Di Kim Jong-un viene fornita anche una versione circa il luogo di nascita, ovvero la villa del padre a Samyjion, ai piedi del sacro monte Paektu.

Il Brillante Compagno vive i suoi primi anni di vita in casa a Pyongyang, fino al 1994, anno in cui compie il suo viaggio d’istruzione in Europa. Dal 1996 al 1998 studia alla Scuola Internazionale di Berna, in Svizzera, e dal 1998 al 2000 frequenta il liceo di Liebfeld, sempre in Svizzera. In questi anni è descritto come un ragazzo tranquillo e timido con la passione per i videogiochi e il basket (in particolare per Michael Jordan, del quale realizza numerosi disegni a matita). Interrompe gli studi nel 2000, senza conseguire il diploma, rientra in patria e dal 2002 al 2007 frequenta l’Accademia Militare Kim Il-sung, si laurea privatamente in Scienze Informatiche nel 2011.

Il suo cursus honorum in politica comincia nel 2004, insieme al fratello Kim Jongchol, accompagna spesso il padre nelle visite ufficiali. Jong-chol dovrebbe essere il leader naturale ma il padre mostra una crescente propensione per Jong-un, soprattutto in considerazione della sua somiglianza fisica con il nonno.

L’ex cuoco di “corte” Kenji Fujimoto, nel suo libro Sono Stato il Cuoco di Kim Jong-il, descrive i due come estremamente simili, compresi vizi, passioni e malattie. In effetti è stato appurato che Jong-un come il padre soffre di diabete e d’ipertensione. Nel 2007 Kim entra nel Dipartimento Amministrativo del Partito dei Lavoratori e nell’ufficio Politico delle forze armate. L’anno seguente il padre è vittima di un grave ictus cerebrale e quelli che erano i preparativi per la successione devono improvvisamente velocizzarsi.
Nel 2009 viene eletto all’Assemblea Popolare, nominato Capo della Sicurezza dello Stato, integrato nel Dipartimento di Difesa e designato Vice Direttore del Dipartimento Amministrativo del Partito. Nel 2010 viene nominato Generale e Vicepresidente della Commissione di Difesa Nazionale (CDN).

In occasione del 65° anniversario della fondazione del Partito del Lavoro fa la sua prima apparizione pubblica che lo ufficializza come figura di riferimento anche per il mondo esterno alla Corea del Nord.
Il 17 dicembre 2011, dopo una lunga malattia che lo aveva tenuto lontano dall’effettivo esercizio del potere già da qualche anno, muore il Caro Leader. All’indomani dei funerali di stato inizia, come fu per il nonno ed il padre, una massiccia campagna propagandistica per creare nel paese il culto della sua figura, fattore importantissimo soprattutto fuori dalla capitale dove Kim Jong-un è ancora pressoché sconosciuto. Vengono scritte e trasmesse giornalmente canzoni su di lui, viene girato un film sulle sue prodezze militari dal titolo “Un Anno Sotto le Armi” e cominciano a comparire lapidi commemorative in tutti i posti che lui stesso si appresta a visitare, corredando il tutto con foto di rito prontamente pubblicata online dalla Korean Central News Agency per darsi visibilità anche all’esterno.

All’inizio del suo mandato, la sua giovane età, i suoi modi più disinvolti rispetto ai predecessori, le sue passioni tipicamente occidentali del basket e dei videogames, lasciano sperare in una apertura del regime, ma dalle iniziative successivamente intraprese sembra invece che Kim Jong-un s’inserisca nella più ferrea tradizione familiare conservatrice basata sul potere assoluto.

In merito alla gestione interna del paese, uno dei primi atti da dittatore è quello di dare una stretta alle diserzioni verso la Cina ribadendo con fermezza che la fuga è punita con la pena di morte. Successivamente si affretta a prendere possesso del Dipartimento di Sicurezza dello Stato (SDD), il servizio di controspionaggio e sicurezza interna istituito nel 1960 dal nonno. Si tratta della polizia politica del regime (Bowibu), forte di un apparato che ha al suo servizio migliaia d’informatori in tutto il paese e che è dedita al controllo della fedeltà politica al regime. Il Bowibu gestisce, in oltre, tutte le strutture di detenzione esistenti nel paese compresi i campi di lavoro forzato (una struttura molto simile alle SS tedesche degli anni del nazismo).

In questo periodo, grazie al Bowibu, sono molte le vittime che il Brillante Compagno miete per assicurarsi il potere e il controllo totale dei gangli del regime.

S’inserisce in questo delicato periodo di presa di potere l’arresto, la condanna e la morte dello zio del dittatore: il politico Jang Song-thaek. Fino al momento della sua dipartita Jang riveste la carica di Vicepresidente della CDN ed è considerato anche un potenziale successore del Caro Leader (del quale aveva scortato il carro funebre ai funerali, privilegio concesso a pochissimi). Proprio questo suo enorme potere e prestigio, nel novembre 2013, gli costa l’accusa di aver progettato un colpo di stato e, un mese dopo, la condanna a morte per lui e per la sua intera famiglia. Entro la fine del 2013, altri tre ministri della difesa e quattro capi di stato maggiore dell'esercito vengono sostituiti, cinque dei sette uomini eliminati.

Una seconda vittima “illustre” di queste purghe post-incoronamento è l’ex fidanzata di Kim Jong-un, Hyon Song-wol, insieme al gruppo di artiste dell’Orchestra Nazionale Unhasu (di cui faceva parte anche sua moglie Ri Sol-ju). Secondo l'accusa le donne hanno filmato e poi rivenduto in Cina i propri rapporti sessuali, in realtà il video in questione rappresenta un’assai modesta coreografia. Alcune fonti sudcoreane sostengono che fra le altre condannate a morte ci siano delle cristiane a cui sarebbe stata trovata una Bibbia in casa, atto considerato un crimine in Corea del Nord. Kim aveva conosciuto Hyon circa dieci anni prima, dopo una breve relazione ufficiale, il fidanzamento era stato rotto dal padre e la cantante era stata data in sposa ad un militare mentre Jong-un aveva sposato Ri Sol-ju nel 2011.

I due avrebbero però continuato a vedersi, anche dopo i rispettivi matrimoni e la fucilazione sarebbe il risultato di questa relazione extraconiugale venuta alla luce a seguito della manifesta gravidanza dalla ragazza. Politicamente l'esecuzione di Hyon Song-wol, per quanto frutto del tradimento, si è inserita nel quadro più generale di un segnale di affermazione che Kim Jong-un ha voluto dare a chiunque avesse potuto essere una minaccia per il suo governo ancora in divenire.

Per quanto riguarda le relazioni esterne, da abile continuatore della strategia ricattatoria, comincia un altalenante gioco di forze tra provocazioni più o meno aspre e fasi di distinzione e riconciliazione con il mondo esterno. Nel periodo successivo alla sua salita al potere, il Giovane Generale intensifica l’atteggiamento belligerante nei confronti dei “nemici del socialismo”, nonostante le messe in guardia dell’ONU, le preoccupazioni espresse dal Giappone, dagli Usa e dalla Cina, procede a test atomici sotterranei e al lancio di missili e satelliti, scatenando pericolose crisi internazionali.

A seguito della esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti denominate “Key Resolve”, nel marzo del 2013 Kim Jong-un ricusa l’armistizio di Panmunjon e chiude la linea telefonica diretta con la Corea del Sud, ristabilendo tecnicamente lo stato di guerra.
Negli anni a seguire il percorso così concepito ed avviato, fatto di provocazioni, esecuzioni pubbliche e propaganda di facciata, continua a caratterizzare lo stile di comando di Kim Jong-un, uno stile che sembra avere poco di originale e che è semplice uniformazione a quello del padre e del nonno prima di lui.

Rafforzata la sua leadership con le purghe, aumentato il deterrente nucleare (con una fantomatica Bomba H), Kim Jong-un continua la battaglia per la sopravvivenza del Paese contro il capitalismo, l’occidente ed in particolare contro gli Stati Uniti d’America. Le sfide che lo attendono sono però mutate, soprattutto grazie al progredire della tecnologia: internet, smartphone, microcamere, droni e satelliti sono forieri di una minaccia alla sicurezza del regime che non è possibile evitare. Il Paradiso Rosso deve necessariamente stare al passo coi tempi se non vuole finire sommerso dal suo stesso anacronismo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Caso Corea Del Nord

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Moriconi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Giuliano Caroli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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