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Cambiamenti e funzioni cerebrali legati alla genitorialità

Il ruolo degli ormoni nella plasticità cerebrale

Un importante contributo al cambiamento cerebrale è sicuramente dato dalla presenza e dall’azione degli ormoni. Sin dall’adolescenza, la formazione di ormoni steroidi sessuali produce cambiamenti comportamentali, cognitivi, socio-emotivi, fisici e neurali, tra cui ampie riduzioni di volume della materia grigia, della sua superficie e spessore corticale. A maggior ragione, durante la gravidanza la donna va incontro a numerose ondate di ormoni sessuali steroidei (Hoekzema, et al., 2016).
Durante la gravidanza e nel periodo post-partum, infatti, sia le interazioni con il proprio neonato sia gli ormoni portano a complessi cambiamenti strutturali e funzionali nel cervello, che comprendono varie aree nell’assistenza materna, principalmente regioni coinvolte nella premiazione, motivazione, salienza/individuazione di minacce, regolazione emotiva e cognizione sociale, come la capacità di empatia e inferenza dello stato mentale del bambino. (Barba-Muller et al, 2018).
Anche altri ormoni come prolattina, ossitocina e glucocorticoidi hanno dimostrato di svolgere un ruolo chiave nel plasmare o attivare il cervello materno (Barba-Müller et al., 2018; Kim e Strathearn 2016; Slattery e Hillerererer 2016). Per indagare questo fenomeno sono stati effettuati soprattutto studi su animali: ad esempio, si è potuto vedere come nei topi in gravidanza gli aumenti di prolattina mediano la produzione di cellule progenitrici nella zona subventricolare, che a loro volta producono interneuroni olfattivi, probabilmente allo scopo di facilitare il riconoscimento e l’allevamento della prole (Barba-Müller et al., 2018; Shingo et al. 2003). Importante sottolineare come, una volta che i fattori endocrini hanno innescato i circuiti neurali che regolano il comportamento materno, questo comportamento venga mantenuto da fattori esperienziali, cioè dall’esposizione ai segnali di prole.

Un altro studio viene a sostegno della tesi che gli ormoni siano un fattore importante per l’attività cerebrale: le autrici Piallini, De Palo e Simonelli, nel 2015, si sono soffermate proprio su questo aspetto. L’ipotesi è che l’equilibrio ormonale della madre possa essere parte dei fattori che influenzano il caregiving (Piallini, De Palo, & Simonelli, 2015). Attraverso un approfondimento dell’argomento, si è scoperto come altri autori (Kim, et al., 2011) abbiano condotto un esperimento sulle madri dividendole in base al loro metodo di alimentazione del neonato: la ricerca è riuscita a portare alla luce come, durante il pianto del bambino, vi sia una maggiore attivazione del giro frontale superiore, insula e amigdala nelle madri che allattano rispetto a quelle che non lo fanno (Kim, et al., 2011). Questa differenza potrebbe essere ricercata negli effetti dell’ossitocina, un ormone coinvolto nella cura che viene sintetizzato nell’ipotalamo, ed è collegato all’allattamento poiché stimola il rilascio di latte nelle ghiandole mammarie.
Altri studi sui fattori che influenzano la capacità materna di percepire gli stimoli del bambino hanno evidenziato come questa sia anche influenzata dal tipo di parto: Swain, Tasgin, Mayes, Feldman, Constable & Leckman (2008) hanno dimostrato che le madri che hanno partorito naturalmente, rispetto alle madri che hanno dato alla luce attraverso parto cesareo, hanno mostrato una maggiore attivazione neurale nella regione ipotalamica mentre ascoltavano il pianto del loro bambino. Questa regione, come detto prima, è coinvolta nella regolazione dell’ossitocina, che in questo caso viene rilasciata dalle contrazioni uterine durante il parto. (Swain, et al., 2008)

Questo brano è tratto dalla tesi:

Cambiamenti e funzioni cerebrali legati alla genitorialità

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Informazioni tesi

  Autore: Marta Scalvini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Michela Balconi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 29

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Parole chiave

genitorialità
cambiamenti cerebrali genitori
funzioni cerebrali genitori

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