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Tecniche di compressione di immagini di contorni nel dominio wavelet

In questa tesi viene affrontata la problematica della codifica efficiente dei contorni delle
immagini, sia in ambito lossy che lossless.
In primo luogo si analizzano i più importanti metodi per la rilevazione e la compressione dei
contorni, riportati in letteratura scientifica; quindi viene presentata una tecnica innovativa
basata sulla codifica nel dominio wavelet delle coordinate dei punti di contorno. La
scomposizione wavelet descrive in maniera estremamente efficace un segnale nel dominio
trasformato (i.e. l’informazione utile è contenuta in pochi coefficienti) ed è pertanto adatta ai
fini della compressione. I coefficienti wavelet sono codificati con SPHIT (Set Partitioning in
Hierarchical Trees), che permette di ordinare nel bitstream le informazioni in maniera
progressiva: ogni bit ricevuto aggiunge dei dettagli sempre meno significativi al segnale
ricostruito. Questa proprietà è utile nelle applicazioni a basso ritardo, che devono poter
decodificare, anche solo parzialmente, il bitstream pur nell’eventualità che le condizioni
della rete di trasmissione non consentano di rispettare le tempistiche prefissate.
Nell’ambito della codifica dei contorni di semplici oggetti il metodo proposto garantisce
delle prestazioni simili (in alcuni casi addirittura superiori) a quelle delle migliori tecniche
riportate in letteratura scientifica. Nel caso lossy non introduce degli artefatti fastidiosi e
permette di comprendere il contenuto semantico della figura codificata anche a rapporti di
compressione estremamente elevati. Tuttavia richiede un eccessivo numero di bit per
codificare i contorni con una qualità perfettamente lossless.

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© Pietro Gallina - 12 - CAPITOLO 1 Introduzione In questa tesi si affronta il problema della codifica efficiente dei punti di contorni delle immagini. L’importanza di questo aspetto è motivata dal fatto che la maggior parte del contenuto semantico di una figura è racchiuso nei contorni, che tuttavia costituiscono una piccola parte dell’immagine complessiva (i.e. circa il 10%). Gli obiettivi di questa tesi sono di presentare i più efficienti metodi di codifica, ad oggi riportati in letteratura scientifica, e di proporre una tecnica innovativa basata sulla compressione nel dominio wavelet. 1.1 Contesto Le mappe dei punti di contorno sono state impiegate in vari campi, come ad esempio nella compressione delle immagini oppure nell’ambito della segmentazione (i.e. la scomposizione in aree uniformi). Attualmente sono diventate particolarmente importanti per garantire funzionalità avanzate nell’accesso al contenuto delle informazioni multimediali. MPEG-4 (Motion Picture Experts Group) è stato il primo standard a consentire l’inserimento nei filmati di oggetti arbitrari, decritti principalmente dalla loro forma e quindi dai contorni. Capitolo

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Informazioni tesi

  Autore: Pietro Gallina
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Brescia
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria delle Telecomunicazioni
  Relatore: Riccardo Leonardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 119

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Parole chiave

compression
compressione
contorni
edge
mpeg-4
object
sphit
wavelet

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