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Le attività di ricerca e sviluppo nel settore delle biotecnologie

La biotecnologia è considerata, giustamente, come una delle tecnologie chiave del ventunesimo secolo.
Infatti, la tecnologia che si fonda sulla manipolazione del materiale genetico, trova applicazione in settori come quello della salute, dell’agricoltura, dell’alimentazione e della salvaguardia dell’ambiente dai quali dipende in maniera determinante la qualità della vita dell’uomo.
In particolare, il lavoro ha ad oggetto l’applicazione delle biotecnologie nel settore farmaceutico e, nello specifico, nell’ambito della ricerca e sviluppo dei farmaci. La ricerca, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione dei farmaci sono le attività proprie dell’impresa farmaceutica che, a seguito della diffusione dell’impiego delle biotecnologie, ha visto differenziare le imprese farmaceutiche tradizionali da quelle biotecnologiche.
Per tale motivo, accanto alle imprese farmaceutiche tradizionali, che si caratterizzano per avere il presidio delle competenze scientifiche di base nella chimica farmaceutica ed una rete produttiva e distributiva efficiente, si pongono le più recenti imprese biotecnologiche che si occupano di mettere a frutto nel campo farmaceutico le scoperte biotecnologiche svolgendo un’attività di R&S decisamente più efficace ed efficiente di quella che si avvale delle tecnologie tradizionali.
Si tratta, pertanto, delle “Dedicated Biotechnology Firm” (DBF), imprese laboratorio, la cui attività può essere rappresentata dalla scoperta di una proteina, dalla sintesi di una proteina, dallo sviluppo di nuovi medicinali oppure dalla fornitura di tecnologie di supporto, ma non sempre dal completamento dell’intero ciclo innovativo.
Ne deriva che difficilmente sono in grado di governare le successive fasi a valle di tale ciclo, ove avviene lo sviluppo e la commercializzazione del nuovo prodotto, il quale richiede la disponibilità di notevoli asset finanziari e complementari.
Pertanto, a fronte dell’impresa farmaceutica tradizionale dotata di una struttura produttiva e distributiva organizzata, tali imprese, caratterizzate da un capitale umano dalle elevatissime competenze scientifiche e tecnologiche, hanno ancora un debole potere di mercato.
In origine, per finanziare le loro attività di R&S, hanno ceduto i diritti di sfruttamento delle loro scoperte alle imprese farmaceutiche tradizionali oppure si sono integrate verticalmente con esse; successivamente, alcune di esse, hanno cominciato ad utilizzare il capitale così guadagnato anche per raggiungere il mercato finale.
Lo stretto legame che l’attività delle imprese intrattiene con la base scientifica ha fatto sì che il settore divenisse una sorta di archetipo per l’economia dell’innovazione.
Nel Capitolo 1 viene introdotto il concetto di biotecnologia, definendo, sommariamente, quali sono gli ambiti di applicazione. Vengono, inoltre, analizzati gli effetti positivi derivanti dall’avvento del paradigma biotecnologico al settore farmaceutico tradizionale.
Il Capitolo 2 espone, in modo dettagliato, quali, e quante fasi, sono necessarie per realizzare un farmaco; i tempi e i costi necessari, con particolare attenzione alle recenti piattaforme tecnologiche utilizzate per migliorare il processo di ricerca e sviluppo dei farmaci. E’, inoltre, evidenziato, lo stretto legame con le istituzioni accademiche e di ricerca, indispensabili per alimentare le opportunità di sviluppo delle imprese biotecnologiche.
Il Capitolo 3 analizza la dinamica della domanda, in modo particolare: il trend di invecchiamento della popolazione, l’aumento delle life style diseases cioè delle patologie connesse al moderno stile di vita, la disponibilità del mercato ad accettare i prodotti biotecnologici e il problema del controllo della spesa sanitaria; nonché, la struttura dell’offerta, evidenziando le principali caratteristiche del settore, dominato dall’innovazione.
Nel Capitolo 4 si rileva la dimensione economica del processo di cambiamento avvenuto dall’avvento della biotecnologia che, laddove venga studiato in relazione ad una precisa area geografica, deve essere collocato in un più ampio contesto ambientale che ha rappresentato fattore di spinta o di ostacolo alla nascita e all’affermazione del business nel suo complesso. Risulta un mercato frammentato e non ampio o sufficientemente sofisticato, per sopportare la domanda di start-up o capitali di rischio in Europa, rispetto al mercato americano.
L’insieme di attori scientifici e finanziari legati al settore (università e centri di ricerca dove si svolge la ricerca di base, investitori di rischio, strutture di supporto per la creazione di nuove imprese, imprese di servizi specialistici) che cooperano e competono in una determinata area geografica, viene definita cluster.

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4 NOTA METODOLOGICA La biotecnologia è considerata, giustamente, come una delle tecnologie chiave del ventunesimo secolo. Infatti, la tecnologia che si fonda sulla manipolazione del materiale genetico, trova applicazione in settori come quello della salute, dell’agricoltura, dell’alimentazione e della salvaguardia dell’ambiente dai quali dipende in maniera determinante la qualità della vita dell’uomo. In particolare, il lavoro ha ad oggetto l’applicazione delle biotecnologie nel settore farmaceutico e, nello specifico, nell’ambito della ricerca e sviluppo dei farmaci. La ricerca, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione dei farmaci sono le attività proprie dell’impresa farmaceutica che, a seguito della diffusione dell’impiego delle biotecnologie, ha visto differenziare le imprese farmaceutiche tradizionali da quelle biotecnologiche. Per tale motivo, accanto alle imprese farmaceutiche tradizionali, che si caratterizzano per avere il presidio delle competenze scientifiche di base nella chimica farmaceutica ed una rete produttiva e distributiva efficiente, si pongono le più recenti imprese biotecnologiche che si occupano di mettere a frutto nel campo farmaceutico le scoperte biotecnologiche svolgendo un’attività di R&S decisamente più efficace ed efficiente di quella che si avvale delle tecnologie tradizionali.

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Informazioni tesi

  Autore: Natalia Vela
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Francesco Izzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 224

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