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Progetto di recupero di intonaci sugli edifici in terra (“atterrati”) siti in provincia di Macerata : Durabilitá di intonaci a base di terra stabilizzati con additivi naturali - Valutazioni sperimentali

L’oggetto della Tesi è quello di verificare sperimentalmente in laboratorio una tecnica d’intervento per il recupero degli “Atterrati” siti nella provincia di Macerata, curando in particolare il problema delle murature lesionate con particolare riferimento alle finiture. Il recupero di questi edifici è necessario in quanto lo stato di conservazione è pessimo, oltre alla mancata manutenzione e rinnovo degli elementi di protezione delle murature dagli agenti atmosferici, quali coperture ed intonaci, si sono verificati problemi legati a cinematismi di rottura dovuti a cedimenti del terreno in quanto gli “Atterrati” non sono dotati di un sistema fondale adeguato.
Quindi sarebbe necessario effettuare oltre ad interventi di recupero delle fondazioni, interventi di risarcitura delle murature lesionate.
È meritevole occuparci della conservazione di queste costruzioni che costituiscono una parte dell'edilizia storica in Italia e che rispecchiano le condizioni sociali di alcuni periodi nella storia italiana, edifici che rischiano di sparire presto se non ci si accorge della necessità della loro conservazione e del loro valore culturale e architettonico ambientale.
Il lavoro svolto con questa tesi mira soprattutto alla sperimentazione di una tecnica per la protezione delle superfici in terra esistenti tramite intonaci resistenti a base di terra trattati con l'aggiunta di additivi naturali economici utilizzati anticamente per il miglioramento delle proprietà meccaniche e della durabilità del materiale da costruzione terra cruda e lo studio del loro effetto sugli intonaci.
Da ciò discende la necessità di valutare con strumenti attuali ed oggettivi le caratteristiche meccaniche del materiale terra indispensabili per una valutazione quantitativa della capacità portante e della durabilità di strutture costruite da terra cruda.

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Introduzione pag. 1 Da quando l’uomo circa 10.000 anni fa, ha imparato a costruire case e città, la terra indubbiamente diventato il materiale da costruzione più ampiamente impiegato al mondo. Hoben e Guillaud, 1994 INTRODUZIONE Premessa Da quando la terra è Terra , da quando la lava e le rocce sotto gli assalti delle intemperie hanno fatto nascere una sabbia a volte fecondata dall’acqua e dalla vita vegetale, la terra ha costituito un materiale privilegiato per la costruzione. La natura ne ha dato l’esempio: le termiti hanno edificato le loro torri al di sopra del suolo e hanno sviluppato una articolazione d’aria che prefigura i moderni sistemi di ventilazione. La vespa vasaia e sua cugina la vespa lavatrice del fango, meglio conosciute come mosche muratrici, hanno lavorato con le loro mandibole e infine modellato come architetti delle volte dalle curve perfette. L ‘uomo dall’antichità fino all’inizio dell’era industriale ha seguito questo esempio ed ha sempre costruito le sue abitazioni, semplici o nobili, con i materiali che gli erano più vicini: fibre o foglie, pietre o terra cruda ovvero seccata al sole. Si è sviluppato cosi un savoir-faire che è stato trasmesso di generazione in generazione. Ma il mattone cotto e i materiali fabbricati in serie (cemento, acciaio, vetro, ecc. .) hanno lentamente soppiantato gli elementi di base della costruzione tradizionale in nome della solidità, della perennità dello stesso igiene.

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Informazioni tesi

  Autore: Emanuela Giancola
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Ancona
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria Edile-Architettura
  Relatore: Placido Mmunafó
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 171

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