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Notizia Promozionale, la notizia fra obiettivo pubblico e pubblico obiettivo

In una società concepita ormai come un mercato di scambio, i mezzi attraverso i quali la pubblicità viene veicolata dovrebbero essere estremamente ambiti, ma è proprio in questo momento che la pubblicità svela la sua natura di “arma a doppio taglio”, il proliferare di questi vettori pubblicitari ha causato una vera e propria inflazione delle loro quotazioni di mercato, ribaltando il rapporto di potere con gli inserzionisti in favore di questi ultimi; costringendo alcuni, chi ha potuto, a mutare tempi e modi di fare pubblicità, ed altri che, a causa della graniticità della propria struttura di funzionamento, non hanno potuto seguire il mercato pubblicitario, costretti a subirne gli umori; mercato dal quale la maggior parte dei mass media oggi dipendono finanziariamente. Proprio questa dipendenza sta alla base del motivo per il quale gli investitori hanno visto aumentare a dismisura il proprio potere contrattuale.
Ed è proprio dal rapporto tra questo crescente potere e la dipendenza che ne hanno mezzi granitici, come i quotidiani, che scaturiscono gli interrogativi che ci hanno spinto a intraprendere questo lavoro di ricerca.
Può questo rapporto così fortemente sbilanciato essere interpretato come un campanello d’allarme di una possibile influenza di chi detiene il potere sul modo di fare informazione dei più deboli?

Con il mio lavoro vorrei capire i meccanismi per mezzo dei quali si possono assottigliare i confini che separano il mondo dichiaratamente promozionale di alcuni soggetti, da quello dell’informazione giornalistica, per arrivare ad esercitare la propria influenza anche su quest’ultimo, in questo caso il mezzo si troverebbe trasformato suo malgrado, in cassa di risonanza per quella che abbiamo chiamato notizia promozionale.
Attraverso la mia tesi vorrei dimostrare la permeabilità della stampa quotidiana nazionale alla notizia promozionale, permeabilità resa possibile da tre fattori, dal forte potere contrattuale che hanno acquisito oggi gli inserzionisti pubblicitari, dall’appartenenza dei maggiori quotidiani italiani a grandi gruppi industriali e dalla necessità per le redazioni di operare in tempi più contratti e con moli di dati sempre maggiori.
A tale scopo ho ideato un modello interpretativo e lo ho verificato empiricamente attraverso interviste in profondità a osservatori privilegiati individuati nell’ambito di quattro delle maggiori redazioni quotidiane del paese e due uffici stampa di aziende leader nel proprio settore.
Sono riuscito in questo modo a tracciare un profilo ben delineato delle diverse redazioni prese in esame ed a comprendere il loro livello di permeabilità alla notizia promozionale.
Ho inoltre avuto il piacere di intervistare il dott. Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine dei Giornalisti riguardo alcuni dei punti toccati durante il mio lavoro.

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Introduzione, NEWS-market Oggi, ci troviamo nella cosiddetta società dell’informazione, le fonti da cui riceviamo notizie e il numero di notizie che potenzialmente possiamo ricevere sono in numero nettamente superiore a quello che effettivamente possiamo elaborare ed immagazzinare. Oggi più che mai, gli accadimenti che avvengono in tutte le parti del mondo, hanno ripercussioni sulla nostra vita quotidiana, la riduzione dell’esperienza diretta (firsthand) a vantaggio dell’esperienza indiretta (secondhand), attribuisce un ruolo sempre più importante alla mediazione simbolica dei mezzi di comunicazione di massa 1 . Le fonti, così come tutti i mezzi di informazione, sono impegnati in una guerra all’audience, per emergere in questo “surplus” comunicazionale che può portare ad una vera e propria overdose di informazioni e ad un’anonimia delle notizie. Così come in un supermercato, ad esempio, il consumatore ha la possibilità di scegliere tra una decina di marche di tonno, allo stesso modo, il pubblico/ricevente/consumatore oggi, può scegliere tra decine di offerte informative dalle quali attingere. Ecco allora che, per “farsi scegliere” nel banco frigo dell’informazione le notizie stesse devo ripensare il loro 1 Cfr. G. Grossi, Livelli di mediazione simbolica nell'informazione di massa, in M. Livolsi (a cura di), Sociologia dei processi culturali, Milano, Franco Angeli, 1983. 1

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Sturlese
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Mario Morcellini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 260

FAQ

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