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Sullo stereotipo dello Zingaro

Il primo problema che mi sono posto per iniziare questo lavoro è stato quello di come definire questa popolazione. Mi sono chiesto se fosse più giusto utilizzare i nomi che essi usano per definire se stessi (autonimi), oppure i nomi utilizzati in Italia ed in Europa (eteronomi).
In Italia il nome che ha avuto maggior fortuna è “Zingari”. La sua origine non è certa, ma secondo una teoria generalmente riconosciuta, questo termine sarebbe derivato da Atsiganoi o Atsinkanoi, il nome di una antica setta eretica dell’Asia Minore; ma dell’origine del termine “Zingaro” ce ne occuperemo nel secondo capitolo.
Molto meno conosciuti e poco utilizzati sono i termini Rom/Roma, Manush, Sinti/Sinte, Kalè. E’ con questi nomi che gli “zingari” identificano se stessi. Sotto queste denominazioni si raccolgono gruppi assai diversi tra loro. Ognuno di questi gruppi, a sua volta, si suddivide in sottogruppi, spesso indicati con un ergonimo (es. Rom Kalderash = calderaio).
Dopo aver riflettuto a lungo sono giunto alla conclusione di utilizzare sia il termine “Zingaro” che “Rom”, indipendentemente dall’argomento trattato. All’insegna del politically correct sarebbe più giusto utilizzare il termine “Rom”, tuttavia credo che a volte il nome “Zingaro” possa rendere meglio l’idea di determinati concetti e, se utilizzato con attenzione, non denota nessun carattere negativo o di etnocentrismo.
Dopo aver chiarito la scelta sull’utilizzo dei termini, vi introduco brevemente il mio lavoro.
La scelta di scrivere una tesi sugli Zingari e sugli stereotipi a loro legati è nata dalla voglia di rendere un po’ più chiare le motivazioni che ci spingono a diffidare di questa popolazione. Premetto che questo lavoro non nasce con nessuna pretesa di difendere o accusare tanto la minoranza dei Rom quanto qualsiasi altra popolazione; né tanto meno cerca di avvalorare una tesi piuttosto che un’altra. Si tratta di una semplice analisi illustrativa di una minoranza troppo spesso oggetto di pregiudizi e sulla quale esistono numerosi stereotipi che contribuiscono a confondere le idee.
Nel primo capitolo ho ritenuto necessario introdurre i concetti di stereotipo e pregiudizio, spiegando innanzitutto di cosa si tratta, illustrando poi le modalità di formazione degli stessi. Al termine del primo capitolo ho illustrato alcune possibili strategie di difesa.
Questo capitolo era necessario per poter analizzare alcuni dei principali stereotipi che si sono formati nei secoli sugli Zingari. E’ questo il contenuto del secondo capitolo, che si apre con una breve storia sulle origini dei Rom per poi proseguire con l’analisi dei principali stereotipi scaturiti dai pregiudizi sugli Zingari.
Ed è proprio a causa dei molteplici pregiudizi che il regime nazista è giunto alla decisione di sterminare definitivamente gli Zingari. Ho voluto dare maggior spazio a questo argomento, dedicando l’intero ultimo capitolo alla storia degli zingari durante la seconda guerra mondiale, con particolare attenzione al loro internamento nei campi di concentramento italiani.
Lo sterminio perpetrato contro gli Zingari dal regime nazista rappresenta, senza dubbio, l’epilogo delle numerose sofferenze patite da queste popolazioni durante i secoli della loro esistenza.

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2 INTRODUZIONE Il primo problema che mi sono posto per iniziare questo lavoro è stato quello di come definire questa popolazione. Mi sono chiesto se fosse più giusto utilizzare i nomi che essi usano per definire se stessi (autonimi), oppure i nomi utilizzati in Italia ed in Europa (eteronomi). In Italia il nome che ha avuto maggior fortuna è “Zingari”. La sua origine non è certa, ma secondo una teoria generalmente riconosciuta, questo termine sarebbe derivato da Atsiganoi o Atsinkanoi, il nome di una antica setta eretica dell’Asia Minore; ma dell’origine del termine “Zingaro” ce ne occuperemo nel secondo capitolo. Molto meno conosciuti e poco utilizzati sono i termini Rom/Roma, Manush, Sinti/Sinte, Kalè. E’ con questi nomi che gli “zingari” identificano se stessi. Sotto queste denominazioni si raccolgono gruppi assai diversi tra loro. Ognuno di questi gruppi, a sua volta, si suddivide in sottogruppi, spesso indicati con un ergonimo (es. Rom Kalderash = calderaio). Dopo aver riflettuto a lungo sono giunto alla conclusione di utilizzare sia il termine “Zingaro” che “Rom”, indipendentemente

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Informazioni tesi

  Autore: Paolo Carlucci
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze internazionali e diplomatiche
  Relatore: Pietro Angelini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 66

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