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Società planetaria, globalizzazione degli scambi, internazionalizzazione delle piccole-medie imprese. Teorie, analisi, indagini su campo.

La tesi mira a fotografare un processo in movimento che sta portando l’industria italiana, così come tutte le altre industrie comunitarie e non, ad assumere una configurazione “globale”. Le piccole e medie imprese stanno vivendo-subendo un ridisegnamento delle loro relazioni logistiche e della loro struttura senza precedenti, perché rapiti da un vortice composto da 3 elementi: domanda variabile, tasso di sviluppo tecnologico e nuovo assetto dell’informazione.
Un tale contesto turbolento rende necessari meccanismi di coordinamento aziendale e reti di relazione di tipo cooperativo tra più imprese autonome, e parole come globalizzazione, internazionalizzazione, specializzazione tecnologica, coordinamento dei processi produttivi, esternalizzazione dei costi, diventano armi legali per far fronte al mercato competitivo del XXI secolo.
Il posizionamento sui mercati esteri è, tra tutti, il prerequisito essenziale per crescere e ampliare il potenziale della propria azienda. Globalizzarsi è fondamentale per i “grandi”, una scelta per i “piccoli”; molteplici sono gli effetti di tale processo.
Ma la globalizzazione non riguarda solo la dimensione economica; essa investe anche la dimensione tecnico-comunicativa, quella della organizzazione del lavoro, quella culturale, e quella finanziaria.
Il dott. Ruggiero, direttore della World Trade Organization, evidenzia gli effetti della mondializzazione con queste parole: “la globalizzazione è una realtà che ci viene ricordata proprio quando ci svegliamo al suono di una radiolina giapponese che probabilmente è stata costruita in Malesia o quando entriamo in un’automobile (...) e il 50% delle parti che la compongono viene fatto in vari continenti del mondo (...)”.
E’ l’Era della globalizzazione, un termine divenuto ormai di “moda”, ma che al contempo suscita preoccupazioni, al punto che, nel suo messaggio d’inizio anno ‘99, il Papa dirà: "La questione del debito (estero) fa parte di un problema più vasto: quello del persistere della povertà, talvolta anche estrema, e dell’emergere di nuove disuguaglianze che accompagnano il processo di globalizzazione. Se l’obiettivo è una globalizzazione senza marginalizzazione, non si può più tollerare un mondo in cui vivono fianco a fianco straricchi e miserabili, nullatenenti privi persino dell’essenziale e gente che sciupa senza ritegno ciò di cui altri hanno disperato bisogno. Simili contrasti sono un affronto alla dignità della persona umana. Non mancano certo i mezzi adeguati per eliminare la miseria, quali la promozione di consistenti investimenti sociali e produttivi da parte di tutte le istanze economiche mondiali".

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INTRODUZIONE La tesi mira a fotografare un processo in movimento che sta portando l’industria italiana, così come tutte le altre industrie comunitarie e non, ad assumere una configurazione “globale”. Le piccole e medie imprese stanno vivendo-subendo un ridisegnamento delle loro relazioni logistiche e della loro struttura senza precedenti, perché rapiti da un vortice composto da 3 elementi: domanda variabile, tasso di sviluppo tecnologico e nuovo assetto dell’informazione. Un tale contesto turbolento rende necessari meccanismi di coordinamento aziendale e reti di relazione di tipo cooperativo tra più imprese autonome, e parole come globalizzazione, internazionalizzazione, specializzazione tecnologica, coordinamento dei processi produttivi, esternalizzazione dei costi, diventano armi legali per far fronte al mercato competitivo del XXI secolo. Il posizionamento sui mercati esteri è, tra tutti, il prerequisito essenziale per crescere e ampliare il potenziale della propria azienda. Globalizzarsi è fondamentale per i “grandi”, una scelta per i “piccoli”; molteplici sono gli effetti di tale processo. Ma la globalizzazione non riguarda solo la dimensione economica; essa investe anche la dimensione tecnico-comunicativa, quella della organizzazione del lavoro, quella culturale, e quella finanziaria. Il dott. Ruggiero, direttore della World Trade Organization, evidenzia gli effetti della mondializzazione con queste parole: “la globalizzazione è una realtà che ci viene ricordata proprio quando ci svegliamo al suono di una radiolina giapponese che probabilmente è stata costruita in Malesia o quando entriamo in un’automobile (...) e il 50% delle parti che la compongono viene fatto in vari continenti del mondo (...)”. E’ l’Era della globalizzazione, un termine divenuto ormai di “moda”, ma che al contempo suscita preoccupazioni, al punto che, nel suo messaggio d’inizio anno ‘99, il Papa dirà: "La questione del debito (estero) fa parte di un problema più vasto: quello del persistere della povertà, talvolta anche estrema, e dell’emergere di nuove disuguaglianze che accompagnano il processo di globalizzazione. Se l’obiettivo è una globalizzazione senza marginalizzazione, non si può più tollerare un mondo in cui vivono fianco a fianco straricchi e miserabili, nullatenenti privi persino 2

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Sacco
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Salvatore Casillo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 95

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