Skip to content

Lo sviluppo del bambino che vive con la madre detenuta

Come nel film “Ieri, oggi e domani”, dove la prorompente Sofia Loren, contrabbandiera di sigarette a Napoli, generava figli a ripetizione per evitare il carcere, oggi parallelamente succede ciò nella realtà. Peccato non sia un film. Fino a prima dell’indulto, nelle carceri italiane c’erano tra i 50 e i 100 bambini di età zero-tre anni, che vive con persone in divisa blu, che vive in un ambiente con le sbarre alle finestre. Pensiamo a un bambino che esce all’aperto per fare “l’ora d’aria”. Le ricerche psicologiche ci dicono che tra 0 e 3 anni si vivono i mille giorni più preziosi della vita, durante i quali si pongono le basi per la formazione della futura personalità. I bambini in carcere soggiacciono alle stesse regole degli adulti: poche ore all’aria aperta e poi chiusura nelle celle dalle otto della sera, fino alla mattina dopo.
In questa situazione l’immaginazione fatica a nascere e il mondo sembra una scatola a sbarre, piena di regole e di divieti, dove è meglio piangere piano, correre piano, strillare piano. I bambini crescono in luoghi dove le porte restano chiuse, le finestre hanno le sbarre, gli adulti portano la pistola e la divisa. Anna, una madre detenuta del carcere di Rebibbia, racconta: “Quando la sera chiudono le celle Ivan inizia a dare calci alla porta e corre sempre dietro agli educatori perché ha capito che loro possono uscire; e cento volte al giorno mi prende la mano e mi dice mamma aria. Per uno studio di questo tipo è necessario, pertanto, considerare sia il bambino, con i suoi bisogni, sia la madre, con la sua esperienza passata e il suo stile relazionale, sia l’ambiente all’interno del quale si crea il rapporto; ambienti diversi, infatti, possono offrire, o negare, tanto alla madre quanto al bambino, stimoli differenti, con conseguenti reazioni diversificate, tali da influenzare positivamente o negativamente lo sviluppo di entrambi e lo stesso legame madre-figlio. Questo lavoro, studia la condizione dei bambini vissuti nei primi anni di vita in carcere insieme alla madre, argomento che in Italia, a differenza di altri paesi europei, ha fino ad ora suscitato una attenzione molto scarsa nonostante la sua evidente rilevanza sociale (Biondi, 1994). L’obiettivo di questo lavoro è quello di togliere dall’oblio il problema dei bambini in carcere, evidenziando che la detenzione del minore insieme alla madre pone di per sé il minore in una situazione oggettiva di rischio evolutivo.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
4 Introduzione Come nel film “Ieri, oggi e domani”, dove la prorompente Sofia Loren, contrabbandiera di sigarette a Napoli, generava figli a ripetizione per evitare il carcere, oggi parallelamente succede ciò nella realtà. Peccato non sia un film. Fino a prima dell’indulto, nelle carceri italiane c’erano tra i 50 e i 100 bambini di età zero-tre anni, che vive con persone in divisa blu, che vive in un ambiente con le sbarre alle finestre. Pensiamo a un bambino che esce all’aperto per fare “l’ora d’aria”. Le ricerche psicologiche ci dicono che tra 0 e 3 anni si vivono i mille giorni più preziosi della vita, durante i quali si pongono le basi per la formazione della futura personalità. I bambini in carcere soggiacciono alle stesse regole degli adulti: poche ore all’aria aperta e poi chiusura nelle celle dalle otto della sera, fino alla mattina dopo. In questa situazione l’immaginazione fatica a nascere e il mondo sembra una scatola a sbarre, piena di regole e di divieti, dove è meglio piangere piano, correre piano, strillare piano. I bambini crescono in luoghi dove le porte restano chiuse, le finestre hanno le sbarre, gli adulti portano la pistola e la divisa. Anna, una madre detenuta del carcere di Rebibbia, racconta: “Quando la sera chiudono le celle Ivan inizia a dare calci alla porta e corre sempre dietro agli educatori perché ha capito che loro possono uscire; e cento volte al giorno mi prende la mano e mi dice mamma aria. Vuol dire andiamo fuori, vuol dire che non ce la fa più a correre tra la cella e i corridoi, ogni volta che ci sente litigare si nasconde e non parla più, la notte si sveglia e grida, ogni rumore lo fa tremare”. E ancora, in una lettera dal

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Assunta Tassone
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi
  Relatore: Loredana Benedetto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 105

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

asili nido in carcere
bambini conviventi con la madre in carcere
la criminalità femminile in cifre
la madre detenuta
la normativa
le strutture
maternità in carcere
renè spitz
scheda della ricerca
sviluppo del bambino in carcere

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi