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La mimetica si tinge di rosa

La tesi analizza in modo molto dettagliato le fasi dell'ingresso delle donne nelle Forze Armate. Esamina le premesse sociologiche a questa novità, le diverse proposte di legge e le opinioni degli uomini dell'Esercito alla vigilia della comparsa delle prime soldatesse. Si arriva alla legge n.380 e le relative implicazioni. Si parla delle esperienze europee e delle policy adottate da Nato e Unione Europea per l'inserimento delle donne nelle forze armate.
Vengono trattati gli sviluppi futuri di una carriera così discussa come quella della donna-soldato attraverso lo studio del gender mainstreaming, l'empowerment e la gestione delle diversità. La tesi si avvale anche dell'esperienza personale dell'autrice come militare nell'Esercito.

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3 INTRODUZIONE Il binomio donne e Forze armate sembra una contraddizione insanabile: l’esercito, le armi, la forza sono tra le caratteristiche più tipicamente maschili attraverso le quali l’uomo si contrappone e si è sempre contrapposto alla donna. Nel lungo dibattito che si è svolto in Italia per l'emancipazione femminile uno degli argomenti forti per sostenere l'esclusione delle donne dall'esercito stava nell'idea che l'apparato fisiologico della donna non le permettesse di fare il soldato e di compiere gli altri uffici sociali. Il fatto quindi che le donne non facessero parte dell'Esercito comportava la loro esclusione dalla vita pubblica, dal voto, dalla cittadinanza in quanto lo Stato esprimeva la sua forza attraverso la marina e l'esercito, settori compresi esclusivamente nella sfera maschile. Era il 1791 quando Olympe de Gouges scriveva La dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina per rivendicare l'estensione alle donne di tutti i diritti riconosciuti agli uomini durante la Rivoluzione Francese. Da allora le donne, femministe e non, hanno dovuto affrontare un lungo percorso fatto di sacrifici, coraggio, determinazione a volte anche di grandi vittorie senza riuscire però a scavalcare quelli che sono gli stereotipi ed i pregiudizi che affondano le loro radici nella cultura tradizionale. L'Italia da sempre è animata dall'archetipo della donna moglie, madre ma anche da quello della donna-oggetto, un bel trofeo da esibire ed affiancare all'uomo di casa. La donna italiana quindi, per emergere dal suo status di “angelo del focolare”, incontra ostacoli notevoli sia a livello normativo che a livello culturale. Questo lavoro si sofferma proprio sull'evoluzione del ruolo femminile a livello sociale, focalizzando sulle conquiste delle donne in un settore tradizionalmente maschile come quello militare. Nel primo capitolo, l'idea è quella di fornire un quadro generale della situazione sociale e normativa che precede l'istituzione del servizio militare femminile. Dato importante di questa fase è la formazione di un'opinione pubblica interessata all'ingresso delle donne nelle Forze Armate, una sorta di patriottismo femminile. Si analizzano inoltre le prime timide proposte di legge a riguardo e si scopre che nella storia d'Italia le donne avevano già sperimentato la partecipazione ad attività militari, sia durante le seconda Guerra mondiale sia in periodi più recenti entrando a far parte

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Informazioni tesi

  Autore: Giordana Zerbini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Roberto De Vita
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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Parole chiave

a.n.a.d.o.s.
diversity management
donne
donne soldato
emancipazione femminile
empowerment
esercito
gender mainstreaming
immagine della donna
lavoro femminile
legge n.380/1999
mimetica
pari opportunità
peace-keeping

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