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World exposition Shanghai 2010: ''Better city better life'' - Catturati da una scia

Fra estetica e funzionalità, tradizione e innovazione, divertimento e impegno sociale, utopia e realtà, le Esposizioni Universali sono un fenomeno impareggiabile ed irripetibile. Microcosmi effimeri che, per un periodo di tre o sei mesi, offrono al grande pubblico esperienze tanto diverse quanto lo sono le attività e la creatività umana che emergono dalla diversità dei settori e delle culture. Sigilli di un retaggio permanente che trasforma il tessuto urbano, integra nuove architetture, stimola nuovi interessi culturali e impregna il tessuto sociale. Forme uniche di cooperazione internazionale che per anni impegnano le nazioni nella costruzione comune di esperienze, contenuti e forme che faranno dell’Expo un evento memorabile per il pubblico e un marchio indelebile di un epoca.

L’Esposizione Universale di Shanghai 2010 sarà la grande occasione per esplorare il potenziale delle città nel 21° secolo, un momento significativo alla scoperta dell’evoluzione dei centri urbani e del concetto di civilizzazione del nostro Pianeta.
Il tema scelto per la Expo 2010 di Shanghai è Better city, better life ovvero la qualità della vita in ambito urbano.

L’idea progettuale trae origine dalla lettura dell’importanza dell’evento “esposizione universale”, non in quanto spazio fisico contenitore della objectude ma in quanto fotogramma del flusso temporale, che è insieme un punto di arrivo ( stato dell’arte ) e di partenza (nuovi orizzonti della progettualità). Da questa premessa, deriva l’enfasi posta nell’interpretazione del theme structure sulla dimensione temporale, cioè della contemporanea presenza, nel contesto urbano, del “footprint” e del “dream”. Di conseguenza il segno che ho scelto per connotare l’expo in quanto sistema aperto è la scia, capace di coniugare il “modo” dell’imprimere nel “tempo” del sognare. La scia infatti è generata dal movimento, per cui implica dinamismo, ma allo stesso tempo è anche un’ impronta, un segno seppur temporaneo, di qualcosa che ha viaggiato nello spazio, carico di successi e insuccessi, materiali ed immateriali: rappresenta l’attracco della nave delle eredità culturali e, insieme, la continuazione del viaggio..

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6Storia delle Esposizioni Universali Fra estetica e funzionalità, tradizione e innovazione, divertimento e impegno sociale, uto- pia e realtà, le Esposizioni Universali sono un fenomeno impareggiabile ed irripetibile. Microcosmi effimeri che, per un periodo di tre o sei mesi, offrono al grande pubblico esperienze tanto diverse quanto lo sono le attività e la creatività umana che emergono dalla diversità dei settori e delle culture. Sigilli di un retaggio permanente che trasforma il tessuto urbano, integra nuove architetture, stimola nuovi interessi culturali e impregna il tessuto sociale. Forme uniche di cooperazione internazionale che per anni impegnano le nazioni nella costruzione comune di esperienze, contenuti e forme che faranno dell’Ex- po un evento memorabile per il pubblico e un marchio indelebile di un epoca. Sono tutto questo le Esposizioni Universali, che dal 1851, con la prima grande esposizione di Londra, regolarmente accompagnano e comunicano al grande pubblico innovazione, cultura e architettura. Sebbene è l’Inghilterra ad ospitare il primo di questi grandi eventi, alla Francia va il credito della concezione delle prime esposizioni. Già nel 1798,infatti, Parigi organizza l’Exposi- tion publique des produits de l’industrie Française, con la quale lo Stato francese si dota di un nuovo strumento per promuovere l’identità nazionale, per iniettare nella società e nell’economia nuove idee e nuovi valori di progresso e per creare consenso coinvolgendo il pubblico in grandi eventi e cerimonie. Da allora, si susseguono numerose esposizioni, fra cui quelle “Napoleoniche” del 1801, 1802 e 1806 che affiancano criteri di concor- renza a obiettivi didattici: da un lato si paragonano le numerose invenzioni industriali nazionali, dall’altro si presentano, in modo enciclopedico, i nuovi luoghi e settori dell’indu- stria e dell’economia. Inoltre, con lo scopo di valorizzare l’eccellenza e dare un vantaggio economico ai migliori imprenditori, viene introdotto un sistema di premi che resterà uno dei marchi delle esposizioni moderne. Anche se ogni esposizione si costruisce sull’eredi- tà dell’altra, ogni volta ci troviamo davanti ad un fenomeno nuovo, che si esprime in un progetto globale, riflesso dell’aria dei tempi e degli obiettivi di politica nazionale del paese organizzatore. Nel 1851, l’esposizione di Londra -the Great Exhibition of the Works of Indu- stry of all Nations– conferisce al concetto francese di esposizione una portata mondiale: vi partecipano 25 paesi, più di 6 milioni di persone vivono la scoperta di nuovi oggetti e di

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Valentina Malta
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Architettura
  Corso: Progettazione dell'Architettura
  Relatore: Marino Moretti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 49

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