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Modelli culturali per una carta turistica della Costa dei Gelsomini: l'esempio di Locri-Gerace

Il turismo nasce dall’esigenza della ricerca del nuovo e dall’esperienza di arricchire il proprio sapere.
Affonda le sue radici già nell’antichità, dove ogni viaggio costituiva, e costituisce ancora oggi, nuovi confini per esplorare luoghi, conosciuti o sconosciuti, anche attraverso le opere di poeti, narratori e viaggiatori che hanno spinto l’uomo curioso a conoscere realtà diverse dalla propria.
La Calabria, e in particolar modo la Costa dei Gelsomini, ha un ricchissimo patrimonio archeologico ma mancano gli strumenti per un’adeguata promozione e comunicazione delle potenzialità turistiche.
La scelta dell’argomento sviluppato, in quest’elaborato, nasce da un mio personale interesse, nel tentativo di promuovere e valorizzare il patrimonio archeologico, storico-artistico e paesaggistico della mia terra.
Nella tesi ho esaminato due modelli culturali, Locri e Gerace, cercando di esaltare le bellezze e le risorse presenti ma anche i problemi che si riscontrano all’interno dell’area.
Si è ritenuto opportuno soffermarsi sulla ricchezza dei beni culturali ricadenti dell’area archeologica di Locri Epizephiri e nel borgo medievale di Gerace, utilizzandoli come schemi per un possibile sviluppo turistico seppure di nicchia.
Uno degli obiettivi dell’elaborato finale, del resto, è quello di costituire un percorso culturale, ambientato sul comprensorio attinente alla Riviera dei Gelsomini, attraverso i numerosi resti dell’epoca antica.

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Capitolo 1 “LA STORIA DEL COMPRENSORIO” 1. La nascita di Locri Epizephiri Il territorio della Locride è interessato da presenze archeologiche diffuse che si datano dalla preistoria sino all’epoca medievale. Tuttavia, l’età greca legata a fenomeni storici di tipo coloniario sembra rappresentare per la nostra 1 regione uno dei momenti più significativi. Nel corso della colonizzazione, infatti, tra l'VIII ed il VII sec. a.C., gruppi di greci (mercanti, contadini, allevatori, artigiani), giunsero via mare nella parte meridionale dell'Italia (le attuali Basilicata, Calabria, Campania e parte della Puglia) generando un flusso migratorio dalle singole città della Madrepatria, motivato tanto dall'interesse per lo sviluppo delle attività commerciali quanto da tensioni sociali dovute all'incremento della popolazione a cui la scarsa produzione agricola non 2 riusciva a dare il giusto sostentamento. L’arrivo dei greci, pone una questione ancora irrisolta in merito ai rapporti con la componente indigena, il cui confronto, senza dubbio, contribuì 1 P. G. GUZZO, Le città scomparse della Magna Grecia, Roma 1982, passim; ID., L’archeologia delle colonie arcaiche, in Storia della Calabria antica I, S. SETTIS (a cura di), Roma-Reggio Calabria 1987, pp. 139 sgg. 2 G. DE SENSI SESTITO, La Calabria in età arcaica e classica, in Storia della Calabria antica I, op. cit., pp. 229 sgg. 3

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Informazioni tesi

  Autore: Elena Fabiano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi della Calabria
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze del turismo
  Relatore: Guglielmo Genovese
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

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