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Il ruolo del SIAN, Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, nel coordinamento della sorveglianza ed il controllo delle acque potabili destinate al consumo umano

L’argomento acqua è quanto mai attuale, sia per la sua fondamentale importanza per la vita, sia per la diversità dell’accesso a questa risorsa sul pianeta. L’Italia detiene il record mondiale nella produzione e nel consumo di acqua minerale naturale e contemporaneamente risulta essere anche ai vertici europei per il consumo pro capite di acqua potabile. L’acqua è presente in gran quantità nella terra ma poca è quella potabile, per cui risulta importante preservarla sia nel consumo oculato, sia nella corretta gestione delle fonti di approvvigionamento e di distribuzione dell’acqua. Di fondamentale importanza risulta essere inoltre la gestione delle non conformità per preservare l’acquifero e circoscrivere l’eventuale inquinamento. Il comune cittadino che non possiede una preparazione specifica sull’argomento, difficilmente riesce a percepire gli aspetti che caratterizzano e distinguono la distribuzione di acqua potabile; inoltre, soprattutto in caso di inquinamento dell’acqua, la notevole quantità di informazioni poco rigorose, offerte per lo più dagli organi di stampa, più attenti alla notizia che non al fatto in sé, può creare allarmismi o falsi pregiudizi nella popolazione. Il controllo delle acque ad uso potabile, rappresenta un compito specifico nell’ambito della prevenzione e del controllo delle caratteristiche chimico – fisiche, microbiologiche e organolettiche delle acque. In questo ambito il Tecnico della Prevenzione svolge un ruolo determinante. Infatti come recita il decreto istitutivo del profilo professionale del Tecnico della Prevenzione Decreto 17 gennaio 1997, n. 58, in particolare all’art. 1 : “E' … l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, e' responsabile, nell'ambito delle proprie competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria”. Ancora il comma e) ribadisce: “vigila e controlla la qualità degli alimenti e bevande destinati all'alimentazione dalla produzione al consumo e valuta la necessità di procedere a successive indagini specialistiche;”. Da più di dieci anni svolgo il mio servizio come Tecnico della Prevenzione, presso il SIAN, il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ULSS n. 6 di Vicenza, in cui mi occupo, tra gli altri compiti, nelle attività di controllo nel settore alimentare, dell’attività di monitoraggio delle acque potabili. Il SIAN infatti si occupa anche della fase di campionamento di queste, e coordina l’ARPAV, l’AATO, l’Autorità Sanitaria Locale, l’Ente Gestore privato e gli eventuali altri soggetti coinvolti al fine di preservare la Salute Pubblica.
Da questo l’interesse per una tesi, che cerca di spiegare le origini normative, le caratteristiche, le modalità di controllo, i trattamenti, e le azioni di coordinamento per la salvaguardia delle acque destinate a soddisfare i bisogni dell’uomo.

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7 1. L’ACQUA 1.1 Natura e caratteristiche dell’acqua [1] L'acqua pura è un liquido inodore e insapore, che presenta una debole colorazione blu osservabile solo nelle acque profonde ed è presente in natura in tre stati di aggregazione: solido, liquido e gassoso. Allo stato solido è presente sotto forma di ghiaccio, nella neve, nella grandine, nella brina e nelle nubi; allo stato liquido si trova sotto forma di pioggia e rugiada, ma soprattutto ricopre i tre quarti della superficie terrestre costituendo oceani, mari, laghi e fiumi; allo stato gassoso, infine, è presente come nebbia e vapore ed è il principale costituente delle nuvole. Nella molecola H2O dell’acqua, le due coppie di elettroni che legano i due atomi di idrogeno a quello di ossigeno risultano parzialmente spostate verso l'atomo di ossigeno per cui esso presenta una frazione di carica negativa mentre i due di idrogeno una frazione di carica positiva: ne deriva cioè una struttura che si dice dipolare. Figura n. 1: Molecola dell’acqua Di conseguenza, l'atomo di ossigeno di una molecola di acqua può attrarre un atomo di idrogeno di un'altra molecola, costituendo quello che si definisce legame di idrogeno e che si traduce in una forza attrattiva che tende a mantenere unite tra loro le molecole dell'acqua. Nel vapore acqueo ciascuna molecola si muove invece liberamente nello spazio e l'evaporazione dell'acqua corrisponde quindi alla rottura dei legami di idrogeno presenti nell'acqua liquida. L'acqua presenta perciò una tendenza minore a quella di altri composti di struttura analoga a passare allo stato di vapore e quindi un punto di ebollizione relativamente elevato. La struttura dipolare dell'acqua favorisce la dissociazione e la solubilità dei sali e in generale delle sostanze a carattere ionico; la molecola dipolare si dispone infatti a contatto o entro il [1] http://dirvit1.interfree.it/acque.htm

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Informazioni tesi

  Autore: Livio Chiementin
  Tipo: Tesi di Master
Master in Gestione del coordinamento nelle Professioni Sanitarie
Anno: 2010
Docente/Relatore: Nicola Colacino
Istituito da: Università telematica delle Scienze Umane “Niccolò Cusano”
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 76

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