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''Amleto'', tragedia del desiderio. Interpretazioni a confronto

Con tale lavoro, si è voluto tracciare un percorso interpretativo dalla genesi della tragedia di Shakespeare, 'Amleto', fino alle ultime importanti acquisizioni per la sua comprensione apportate dalla psicoanalisi, e in particolare da Jacques Lacan.
L’elaborato consta di quattro capitoli: il primo, introduttivo, approfondisce brevemente la genesi della tragedia di Amleto da un punto di vista filologico-testuale e storico. Nei restanti capitoli, invece, si affrontano, secondo la linea tematica suggerita da Ernest Jones nel suo importante lavoro intitolato 'Amleto ed Edipo', le vie interpretative più importanti che nei secoli si sono avvicendate a proposito dell’'Amleto': soggettiva, oggettiva e psicoanalitica. Poiché l’interpretazione dell’'Amleto' che ha segnato una svolta in questo processo ermeneutico è stata appunto quest’ultima, la candidata ha affrontato in particolare le teorie interpretative di S. Freud e J. Lacan. L’analista francese, specialmente, non solo ha reso conto della carica eversiva dei concetti freudiani attorno all’Amleto, e cioè la scissione dell’io, la centralità del desiderio inteso come energia psichica attiva, l’esistenza del complesso edipico quale fenomeno comune e universale in tutti gli uomini e delle conseguenze della sua rimozione, cioè la nevrosi, ma è andato oltre: Lacan, infatti, con la sua interpretazione, ha messo in luce come l’Amleto possa fungere da modello, paradigma, per tracciare la struttura del desiderio dell’uomo.
La candidata, con il suo lavoro, si prefigge dunque di dimostrare l’importanza dell’apporto fornito dalla psicoanalisi nell’interpretazione di questa tragedia e del suo protagonista, il quale è entrato nella mitologia in virtù del fatto che si presenta come il paradigma della nevrosi e del desiderio, e che comunica con il linguaggio dell’inconscio, comune a tutti gli uomini.

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VI INTRODUZIONE L‟opera che narra il dramma del principe Amleto fu iscritta nell‟albo della corporazione dei cartolibrari ed editori inglesi, il cosiddetto “Stationers‟ Register”, il 26 luglio 1602. Da allora, innumerevoli critici, letterati, psicologi e altri studiosi si sono cimentati nel complesso quanto affascinante compito di interpretare e comprendere questa tragedia. L‟interpretazione è un processo impegnativo, ma lo diventa ancora di più se viene applicata a un‟opera teatrale, che possiede un suo specifico sistema semiotico e, in particolare, all‟Amleto di William Shakespeare, drammaturgo dell‟Inghilterra elisabettiana. Si tratta, infatti, di un‟opera enigmatica, che ha offerto – e continua a farlo – numerosissimi spunti di riflessione, spesso molto diversi tra loro o in aperto contrasto, sotto vari punti di vista: letterario, linguistico – retorico, teatrale, psicologico, storico, e via dicendo. Da una lettura superficiale dell‟opera, ne ricaviamo l‟idea che si tratti di una tragedia della vendetta: il padre di Amleto, re di Danimarca, è stato ucciso da suo fratello, Claudio. Quest'ultimo sottrae i diritti di successione di Amleto figlio, appropriandosi a sua volta della corona e della moglie di Amleto padre. Lo spettro di Amleto padre rivela tutta la macchinazione al figlio e gli lascia il compito di vendicare l'omicidio, l‟usurpazione e l'adulterio. Ma l‟Amleto è molto più di questo: non per niente è una delle opere letterarie più conosciute al mondo, è stata tradotta in quasi tutte le lingue, ed è sicuramente l'opera shakespeariana che è stata rappresentata al teatro e al cinema con maggior frequenza e successo. Il fenomeno della tragedia di Amleto è qualcosa di unico nella letteratura occidentale: essa, infatti, è ormai così conosciuta che abbiamo l‟impressione di averla già letta, anche quando la affrontiamo per la prima volta. È un‟opera che non smette di richiamare a sé il pubblico e di destare interesse nella critica, e che non cessa di essere interpretata e interrogata. Soprattutto ci si è chiesti, e ci si continua a chiedere, perché Amleto, nonostante tutto lo spinga ad agire, a vendicare la morte dell‟amato padre per mano dello zio usurpatore Claudio,

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Informazioni tesi

  Autore: Sabrina Pontillo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filologia moderna
  Relatore: Rosalba Galvagno
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 227

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