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L'integrazione: elemento di congiunzione nel reticolo organizzativo

Il termine “integrazione” si collega a quello di “integrare” che sta a significare “aggiungere ciò che manca” ad un “intero” , ad un “intatto” nella sua espressione di unità. Il tutto richiama dunque alla unitarietà delle cose, dei soggetti, dei sistemi, delle realtà.
Di tale concetto possiamo cogliere due connotazioni: da un lato parliamo di integrazione come processo e risultato che vede le persone coinvolte attivamente e consapevolmente nella vita della comunità di appartenenza, perseguita attraverso il rafforzamento delle capacità di progettare ed interagire per poter concretizzare i propri obiettivi di vita; dall’altro intendiamo l’integrazione come una forma stabile di cooperazione fra servizi diversi con lo scopo di raggiungere obiettivi comuni.
Le continue trasformazioni sociali rendono sempre più evidenti la necessità di un intervento integrato in quanto i singoli servizi talvolta non riescono a rispondere in maniera adeguata ai nuovi bisogni emergenti. Questo comporta l’esigenza da parte dei servizi di trovare momenti di condivisione dell’analisi dei bisogni delle persone, della individuazione degli obiettivi, della formulazione di strategie di intervento, della conduzione in forma associata di azioni incisive e della valutazione di impatto.
L’integrazione non deve essere collocata solo all’interno dei servizi sociali e sanitari ma anche all’interno delle politiche sociali, sanitarie, del lavoro, dell’istruzione, in un disegno organico di intervento a favore della globalità della persona, della famiglia e della comunità.
È possibile quindi individuare delle dimensioni all’interno delle quali è possibile produrre integrazione:
- istituzionale: inerente l’integrazione delle politiche di intervento fra istituzioni diverse (Comuni ed ASL), attraverso accordi di programma, protocolli di intesa, e altri strumenti per definire un accordo interistituzionale che contempla la condivisione di un aspetto politico;
- organizzativa: riguarda l’integrazione dei servizi nei loro aspetti organizzativi, sia all’interno dell’organizzazione che fra diverse organizzazioni, producendo quindi una continuità tipica dei processi organizzativi;
- gestionale:relativa all’integrazione delle risorse (economiche, umane..), che vengono associate e gestite congiuntamente per potenziare la capacità di programmazione e azione di due o più organizzazioni, o di unità organizzative interne ad una organizzazione;
- operativa:riguarda lo svolgimento delle attività e in particolare l’individuazione di soluzioni operative che consentano di tenere assieme diversità di risorse impiegate e fasi operative;
- professionale:riguarda specificatamente l’integrazione di aspetti professionali, sia al lavoro concreto svolto nelle organizzazioni sia rispetto alla formazione degli operatori acquisita prima di entrare in servizio o in forma continua sul lavoro.

L’integrazione può andare in due direzioni: verticale, quando riguarda livelli diversi di governo (Unione Europea, Stato, Regioni, Provincia e Comuni) e di responsabilità dentro un’organizzazione; orizzontale quanto attiene a relazioni fra soggetti, unità organizzative poste sullo stesso livello.Tali concetti verranno approfonditi anche nel corso dell’elaborato.

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Introduzione Tanto si discute in questi ultimi anni di integrazione sociosanitaria nonostante questo tema si sia affacciato alla ribalta ormai da un decennio. Le motivazioni di tale discussione possono essere riportati ad alcune criticità abbastanza evidenti che ancora impediscono la realizzazione della integrazione sociosanitaria in un’epoca in cui appare non solo fondamentale ma addirittura inevitabile considerata la “globalizzazione” dei sistemi .Le criticità sono di diversa natura ma principalmente possiamo ricondurle alle seguenti: la semantica e i significati, i processi e i percorsi dell’integrazione, le consapevolezze e i coinvolgimenti dei diversi soggetti e attori dell’integrazione, la storia con i suoi tempi che rappresentano il vissuto degli stessi soggetti. Se l’integrazione sociosanitaria può nascere dalla necessità di diversi soggetti istituzionali di razionalizzare ed unificare le risorse, raccoglie senz’altro il desiderio degli operatori del settore di non sentirsi più parziali, in solitudine, spesso impotenti rispetto a bisogni della persona che non sono né semplici, né lineari, ma sempre più spesso complessi e fuggevoli, bisogni sui quali diviene necessario intervenire in termini di sistema interdisciplinare, coordinato e collaborante, anche in modo critico. Non basta infatti la multiprofessionalità e la multidisciplinarieta, più punti di vista, più strategie, più idee,ma è essenziale che la sommatoria di questi diversi elementi ed entità sia accompagnata da una loro integrazione nell’azione per accogliere ed offrire soluzioni capaci di accompagnare e supportare la crescita di salute e benessere delle persone. Nello specifico l’elaborato è strutturato in due parti:la prima di carattere teorico contenente i primi tre capitoli, l’altra di carattere descrittivo, comprendente i restanti due. Il primo capitolo è stato dedicato alla definizione di integrazione, alle sue diverse forme e come tale concetto viene richiamato sia nell’ambito 1

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Informazioni tesi

  Autore: Angela Maria Grasso
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Progettazione e attuazione di interventi di Servizi Sociali
  Relatore: Giorgio Gosetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 162

FAQ

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Parole chiave

integrazione
pianificazione
piano di zona
reticolo organizzativo
valutazione

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