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Stile disciplinare e sicurezza dell'attaccamento: uno studio empirico in due diverse fasce di età.

Il legame tra il bambino e le figure adulte di riferimento e il loro contributo allo sviluppo rappresenta attualmente un tema di grande interesse e riflessione in ambito psicologico e un’area di studio al confine tra diverse discipline. Attraverso l'analisi delle 3 fasi della ricerca psicologia, che passano per i contibuiti di Bowlby, della Ainsworth, fino alla concettualizzazione dei Modelli Operativi Interni, l’attaccamento può così essere ridefinito come un fenomeno globale che non interessa più soltanto la qualità delle relazioni nell’infanzia, ma che concerne l’intero arco della vita. Il costrutto dei Modelli Operativi Interni (MOI), i quali consolidatisi dopo una certa età, finiscono per imbrigliare entro certi percorsi obbligatori la lettura del mondo e delle relazioni da parte dell’individuo, sembra dare ragione del perché i pattern di attaccamento tendano a mostrarsi attraverso gli anni con la stessa qualità. Il mio lavoro di ricerca intende inserirsi in questo complesso ed affascinate modello teorico focalizzandosi specificatamente su due tipi di relazioni:
1) l’influenza dei modelli operativi interni dei genitori, sviluppati sulla base delle proprie esperienze infantili, sullo stile disciplinare assunto verso i figli
2) l’ influenza dello stile disciplinare sulla qualità dell’attaccamento del bambino nei loro confronti.
Il mio lavoro di tesi si divide in due capitoli: il primo affronta lo studio delle principali teorie di attaccamento e delle loro modificazioni nel corso del tempo, il secondo verte sui risultati di un lavoro di ricerca che considera l’influenza che lo stile di attaccamento dei genitori valutato attraverso le AAI ha sullo stile disciplinare osservato attraverso le CRPR, ma anche l’influenza dello stile disciplinare sull’attaccamento del bambino valutato attraverso l’MCAST in età scolare.

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8 CAP. 1 LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO 1.1 L’attaccamento come sistema motivazionale primario: i contributi di John Bowlby e di Mary Ainsworth La teoria dell’attaccamento è frutto del lavoro congiunto di John Bowlby (1969) e Mary Ainsworth (1978). Il legame di attaccamento è quell’aspetto specifico della relazione tra adulto e bambino connesso con il mantenimento e la regolazione della sicurezza e della protezione (Bowlby, 1969) Grazie a Bowlby (1969) il legame di attaccamento alle figure familiari di riferimentio diventa un sistema motivazionale primario centrale nei primi anni di vita che spinge il bambino a mantenere la vicinanza fisica verso chi si prende cura di lui al fine di ottenerne la protezione. Questo approccio è assolutamente distante dalle teorie allora dominanti come quelle psico-analitiche (Freud, 1896?) per cui l’attaccamento inteso come legame con l’oggetto rappresenta una pulsione secondaria nel bambino perché subordinata all’appagamento dei bisogni primari (es. fame, freddo). Ne consegue che alla base del legame madre-bambino non c’è un reale desiderio di rapportarsi all’altro quanto la necessità di sfruttarlo come strumento di appagamento delle pulsioni. La convinzione che esista una disposizione innata (cioè derivante dal patrimonio biologico di ogni individuo per il fatto di appartenere alla specie umana) a stringere legami di attaccamento viene mutuata da Bowlby dall’etologia ( Lorenz, 1937), la scienza che studia il comportamento animale dal punto di vista dell’importanza che esso ha per l’adattamento all’ambiente, e ne propone la comparazione con le abitudini e i comportamenti dell’uomo (metodo comparativo). Secondo questo punto di vista, perciò, la capacità dell’individuo di stabilire relazioni significative e stabili con altri membri della propria specie è fondamentale per la propria sopravvivenza, nella misura in cui la costante

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Informazioni tesi

  Autore: Alessia Marino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Rosalinda  Cassibba
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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