Skip to content

La tutela penale del Segreto di Stato

L’antica formula di origine tacitiana arcana imperii non sembra aver perso, nel corso degli anni, quell’alone di fascino e mistero che la contraddistingue, continuando a rappresentare un insieme di poteri o doveri o addirittura mere attribuzioni imputabili in capo a chi gestisce e detiene le redini della convivenza sociale.
Nel corso della storia ogni sovrano ha, in determinate occasioni, ritenuto opportuno svolgere alcune attività lontano dallo sguardo e dall’attenzione dei propri sudditi, nella convinzione che determinati specifici interessi da perseguire non potessero essere compresi, nella loro completezza, dalla ragione di coloro che non vivono e si occupano di politica .
Che per la sicurezza dell’intera comunità lo Stato Istituzione debba coprire con la segretazione atti, documenti, notizie, attività e tutto quanto possa con la divulgazione e la conoscenza recarvi danno, è un dato di fatto. Tuttavia, sebbene tale attività di segretazione sia condotta per il raggiungimento di importanti e preziose finalità per il comune vivere (o almeno così dovrebbe essere), essa si è sempre resa invisa agli occhi di chi è soggetto al potere ed è sempre stata considerata come un’attività mistificatrice, piena di ombre, se non anche di inganni e tradimenti.
E’ proprio la gestione occulta ed occultabile di tutte quelle situazioni rese non visibili nell’arco del vissuto quotidiano, che diventa oggetto di questo lavoro.
Negli ultimi decenni, eclatanti vicende politiche e giudiziarie hanno drammaticamente e clamorosamente proposto all’attenzione di studiosi, operatori del diritto, uomini politici e opinione pubblica il problema del segreto di Stato, del suo significato, dei suoi limiti e della sua tutela. In alcuni casi il segreto di Stato è stato posto come ostacolo nell’accertamento giudiziale di alcuni processi penali relativi a tentativi di eversione della società civile e delle istituzioni democratiche; in altri casi il segreto di Stato è stato posto come limite anche per l’attività del Parlamento, le cui Commissioni di inchiesta hanno trovato in esso un impedimento allo sviluppo dei propri poteri di indagine .
Gli eccessi e i non giustificati abusi commessi hanno indotto la dottrina ad individuare nell’ordinamento giuridico limitazioni al segreto, da porre a garanzia di eventuali eccessi, e ad individuare idonee procedure di controllo.
Ma, prima di ripercorrere l’evoluzione della normativa sulla tutela del Segreto, delineatasi nel nostro paese a partire dall’inizio del secolo scorso sino ai giorni nostri, e dei principali schemi d’approccio alle questioni da questa sollevate da dottrina e giurisprudenza, si vuole richiamare alla vostra memoria una delle tante applicazioni pratiche per capire esattamente di cosa stiamo parlando: il caso Aldo Moro.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
Introduzione L’antica formula di origine tacitiana arcana imperii 1 non sembra aver perso, nel corso degli anni, quell’alone di fascino e mistero che la contraddistingue, continuando a rappresentare un insieme di poteri o doveri o addirittura mere attribuzioni imputabili in capo a chi gestisce e detiene le redini della convivenza sociale. Nel corso della storia ogni sovrano ha, in determinate occasioni, ritenuto opportuno svolgere alcune attività lontano dallo sguardo e dall’attenzione dei propri sudditi, nella convinzione che determinati specifici interessi da perseguire non potessero essere compresi, nella loro completezza, dalla ragione di coloro che non vivono e si occupano di politica 2 . Che per la sicurezza dell’intera comunità lo Stato Istituzione debba coprire con la segretazione atti, documenti, notizie, attività e tutto quanto possa con la divulgazione e la conoscenza recarvi danno, è un dato di fatto. Tuttavia, sebbene tale attività di segretazione sia condotta per il raggiungimento di importanti e preziose finalità per il comune vivere (o almeno così dovrebbe essere), essa si è sempre resa 1 TACITO P.C., Annali , Torino, 2000, 36. 2 Tracce significative dell’esistenza della figura giuridica del segreto sono rinvenibili fin dal diritto romano: possono per esempio ricordarsi le disposizioni della lex Julia contro i “consiliorum nostrorum renuntiatores” , coloro cioè che davano notizie o facevano segnalazioni venivano condannati a fuoco o sospesi alla forca a Roma; o la previsione come crimen majestatis della rivelazione di segreti al nemico. Quanto al diritto intermedio, la violazione dei segreti è fra le prime figure criminose che germogliarono nella necessità di difendere la comunità dai nemici esterni e dal tradimento: vennero così contemplati come delitti l’invio di messi o di divulgazioni di segreti di Stato in paese straniero senza ordine del re. In tempi posteriori, può ricordarsi la grande severità con cui la Repubblica di Venezia, per mezzo del famoso Tribunale degli inquisitori di Stato, puniva la rivelazione dei segreti di Stato, per arrivare poi alle previsioni contenute nelle varie codificazioni preunitarie, sebbene assai diseguali fra loro e per l’ampiezza della tutela e per la determinazione del soggetto attivo e per l’individuazione della natura (politica o militare) del segreto tutelabile. I

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Alice Tiozzo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Enrico Ambrosetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 202

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi