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Divario digitale e nuovi media: barriere d'accesso all'informazione in Italia

L’informazione è la moneta del mondo contemporaneo.
L'accesso all'informazione tramite i media, o meglio il non accesso, costituisce uno dei problemi più discussi nel mondo informatico, ma si tratta di una tematica di pari interesse per la sfera sociale.
Questo lavoro si propone di definire e analizzare il fenomeno del Digital divide; vuole comprenderne le cause, le dinamiche di diffusione, e azzardare ipotesi sulle conseguenze e gli scenari futuri.
La tesi sostenuta riguarda la circolarità del fenomeno, che non si attenua con la diffusione della tecnologia, ma si rigenera con nuove grammatiche.
Il lavoro comprende anche un’analisi della situazione italiana, una valutazione dello scenario attuale paragonato ai traguardi e ai dati europei grazie alla comparazione di indagini fornite dai maggiori enti di ricerca.
In ultimo è studiato il rapporto tra divario digitale e media di ultima generazione; sono considerate applicazioni collaborative del web 2.0 attraverso uno studio di vari siti e portali con un occhio di riguardo per gli aggregatori di notizie.
In concreto dunque ciò che mi sono proposta di fornire è un quadro generico ma dettagliato dell’evoluzione italiana del divario digitale e di identificare i problemi concreti e le implicazioni per il nostro sistema economico sociale e culturale.
Propongo in proposito alcune delle soluzioni studiate ma mai applicate oltre a un mix di suggerimenti e linee guida che ho elaborato durante lo studio del fenomeno.

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- 1 - INTRODUZIONE “L’informazione non è un connotato facoltativo, ma una delle condizioni essenziali per l’esistenza dell’umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per l’informazione” Jurij M. Lotman 1 Il perno attorno cui ruota il nostro intero mondo è l‟informazione. Sono cambiati i canali di accesso e si sono evolute le modalità di fruizione, è aumentata esponenzialmente la quantità di dati alla nostra portata, ma informarsi è sempre stata e sempre sarà un‟esigenza basilare dell‟uomo. Siamo oggetto ogni giorno di un infinito numero di notizie, molte delle quali archiviamo come inutili e presto dimentichiamo, molte che tentiamo di memorizzare. Riceviamo una serie di impulsi di ogni genere che indipendentemente dalla loro forma (visiva, scritta, sensoriale) sollecitano i nostri sensi e la nostra mente fornendoci, che lo vogliamo o no, un‟informazione. Informazione: una parola tanto semplice quanto complessa, che nella storia ha ispirato una serie di studi in merito e diversi tentativi di definire un concetto così ampio e volatile. Ecco alcune delle definizioni che si sono succedute fino ad oggi: Georges Ifrah 2 nel 1469, nell‟ "Enciclopedia universale dei numeri", così si esprime dando una prima definizione elaborata del concetto: 1 Yurij Michajlovič LOTMAN (San Pietroburgo 1922 – Tartu 1993) è stato linguista e semiologo russo. È ricordato come il fondatore della culturologia nonostante abbia toccato varie discipline tra cui la teoria della cultura, la storia, la semiotica, le arti, la letteratura e la robotica. Tra le più influenti opere semiotiche si ricordano Semiotica del cinema, Analisi del testo poetico e La struttura del testo artistico. È inoltre fondatore del termine Semiosfera.

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Informazioni tesi

  Autore: Silvia Gregorio
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Pavia
  Facoltà: Interfacoltà - Comunicazione Interculturale e Multimediale
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Muzzio Fabio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 135

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Parole chiave

comunicazione
e-commerce
informazione
barriere
digital divide
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