Skip to content

L'elaborazione digitale nella fotografia di moda

Ad oggi l’elaborazione digitale ha assunto un ruolo molto importante. Le immagini sono sempre più ritoccate nei colori, nelle imperfezioni delle modelle, negli scenari delle location e nelle illuminazioni di ambienti. La computer grafica ha aperto uno scenario considerevole nel fotoritocco delle immagini. E Photoshop o meglio dovremo dire, San Photoshop è diventato un po’ il santo patrono, protettore di tutti noi fotografi.
Il fotoritocco digitale apre un’ampia gamma di infinite variabili e svariate possibilità di riprodurre la stessa immagine in più soluzioni.
Diceva Roland Barthes nel suo saggio “La camera chiara” del 1980, che osservando una fotografia, nessuno di noi può asserire di essere alla presenza del suo referente (l’oggetto o il soggetto dell’immagine ovvero come lo definisce egli, lo spectrum). Barthes si rivolge alla fotografia parlando di dualità che porta a definirla come una “forma di allucinazione”, in quanto contemporaneamente vera e falsa. Mai come oggi, questa affermazione sembra essere più azzeccata. Una normale fotografia, dopo un intervento di post-produzione, può diventare infatti una realtà totalmente alienante, rispetto allo scatto iniziale. Queste visioni alienanti, altre volte spettacolarmente affascinanti nella loro surreale rappresentazione sconvolgente, sono lo specchio perfetto di un mondo immaginario da sogno come quello della moda.
D’altronde la fotografia di moda è finzione, teatralità, esaltazione delle atmosfere da sogno.
‹‹...non si potrà che ammettere come la fotografia di moda in effetti non rappresenti altro che un luogo virtuale nel quale noi anticipatamente cerchiamo di verificare una certa esperienza di realtà, evidentemente fondata sul principio del “come se”, ma credibile e coinvolgente...››.
Da un’attenta analisi dell’ampio parco immagini presenti sulle riviste patinate e dei vari media di comunicazione tradizionale, scaturisce una concreta verità: il digitale ha apportato un sostanziale cambiamento nell’operosità lavorativa del fotografo. Una compenetrazione sempre più marcata tra la consueta tecnica di ripresa fotografica ed il procedimento di post-produzione del fotoritocco. L’era dell’elaborazione digitale ha aperto la strada a nuovi scenari e nuove frontiere illimitate. Una visionaria artificiosa finzione, in alcuni casi pomposamente teatralizzata; infinite possibili variabili di rappresentazione della realtà, in grado di trasformare l’ordinario in spettacolare.
C’è una trasfigurazione della normalità atta ad elevare anche il più piccolo particolare dell’ordinario e del consueto ad una perfezione assoluta senza macchia. Non che sia tutto finto, ma in buona parte si! La falsa realtà virtuale del digitale è l’unica verità.
In un mondo dove le bellezze artistiche sono patrimonio culturale mondiale, noi tutti puntiamo al rafforzamento del senso estetico per le cose. Spesso però il senso estetico viene travisato e diventa il “culto dell’apparire”. Nell’immaginario collettivo il bel vestito è sinonimo di benessere. In realtà pervade un malessere generale d’identità, un’insicurezza sociale complessiva. Sei alla moda solo se hai l’ultima versione del telefonino cellulare o altre diavolerie tecnologiche, altrimenti sei un emarginato. La moda di apparire tecnologicamente all’avanguardia, ci ha così reso più schiavi di prima. Siamo in una società in cui il consumismo è fenomeno di massa. Chi più possiede più è potente. Allora per invogliare all’acquisto si utilizzano strategie di marketing per rendere, agli occhi del compratore, più appetibile un normale prodotto. La tendenza è di aggiungere valori affettivi e sentimentali ad un semplice oggetto, affinché anche i bisogni più futili diventino bisogni primari di fondamentale importanza. Come ad esempio succede per un profumo, che non è certo una primaria necessità, ma lo diventa in quanto costituisce un simbolo di appartenenza ad un gruppo; quello che nel marketing mix viene definito lo “status simbol”. La stessa cosa avviene nella moda. La moda ci propone un prototipo di vita, uno stile di essere, un modo di esprimersi. Crea un surrogato comportamentale di appartenenza ad una community. Come dice Claudio Marra, “..la moda ci propone un sogno, un immaginario nel quale credere e identificarci1..”. E qui entra in gioco la fotografia. Si perché tutto sommato la fotografia è un veicolo promozionale che da quel valore aggiunto all’abito di moda pubblicizzato. Sempre secondo Marra, “..la moda ha la necessità di mostrarsi e la fotografia assolve egregiamente questo compito, diffondendo velocemente e su larga scala un determinato modello”.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
3 Introduzione La fotografia di moda è finzione, teatralità, esaltazione delle atmosfere da sogno. Nel più ampio repertorio tematico della moda fotografata spicca un elemento che assume forse il ruolo dominante: il binomio nudo/sesso. La comparsa ed il sempre maggiore spazio assunto dal nudo - certo quasi esclusivamente femminile e ricoperto da contestualizzazioni esplicitamente erotico-sessuali - sono probabilmente il lascito più caratteristico di questo periodo alla storia della comunicazione visiva. Ad oggi un ruolo molto importante però è stato assunto dall‟elaborazione digitale. Le immagini sono sempre più ritoccate nei colori, nelle imperfezioni delle modelle, negli scenari delle location e nelle illuminazioni di ambienti. La computer grafica ha aperto uno scenario considerevole nel fotoritocco delle immagini. San Photoshop è diventato il patrono protettore di tutti noi fotografi. Il fotoritocco digitale apre un‟ampia gamma di infinite variabili e svariate possibilità di riprodurre la stessa immagine in più soluzioni. Come asserisce Roland Barthes nel suo saggio “La camera chiara” del 1980, osservando una fotografia, nessuno di noi può asserire di essere alla presenza del suo referente (l‟oggetto o il soggetto dell‟immagine ovvero come lo definisce egli, lo spectrum 1 ). Barthes si rivolge alla fotografia parlando di dualità che porta a definirla come una “forma di allucinazione”, in quanto contemporaneamente vera e falsa. Mai come oggi, questa affermazione sembra essere più azzeccata. Una normale fotografia, dopo un intervento di post-produzione, può diventare infatti una realtà totalmente alienante, rispetto allo scatto iniziale. Queste visioni alienanti, altre volte spettacolarmente affascinanti nella loro surreale rappresentazione sconvolgente, sono lo specchio perfetto di un mondo immaginario da sogno come quello della moda. ‹‹..non si potrà che ammettere come la fotografia di moda in effetti non rappresenti altro che un luogo virtuale nel quale noi anticipatamente cerchiamo di verificare una certa esperienza di realtà, evidentemente fondata sul principio del “come se”, ma credibile e coinvolgente 2 ..››. L‟intento di questa tesi è analizzare un aspetto della fotografia di moda, in particolare quello del processo di post-produzione al computer, per tracciarne una linea guida e poter poi proseguire alla realizzazione di un progetto personale, costruito secondo un linguaggio di rappresentazione ed inserito nel contesto del “Fashion”, sulla base di direttive fondate dalla valutazione di questa indagine nella odierna produzione di immagini contemporanee. 1 Roland Barthes, La camera chiara, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 2003 2 Claudio Marra, Nelle ombre di un sogno, Bruno Mondadori, 2004

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Mirko Casamaggi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Architettura
  Corso: Progettazione della Moda
  Relatore: Giorgio Verdiani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 90

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

moda
fotografia
fotografia digitale
photoshop
fotografia di moda
fotoritocco
elaborazione digitale
fotoritocco digitale

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi