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Le Visite pastorali. Cenni sull'istituto visitale ed analisi della Visita pastorale di D. G. Cadello in Ogliastra (1800-1801)

Fra le fonti storiche, cioè quei documenti che ci tramandano notizie su un determinato evento o periodo o regione, hanno una grande valenza quelle archivistiche: difatti ogni singolo archivio contiene la memoria dell'ente che lo ha prodotto e, non di rado, di altri soggetti produttori.
Nel nostro percorso abbiamo focalizzato l'attenzione su un particolare tipo di fonte archivistica, cioè sui documenti relativi alle Visite pastorali eseguite dai vescovi nel territorio della propria diocesi per "controllare" la condotta e la morale del popolo e del clero e per verificare la retta amministrazione del patrimonio. Tali fonti sono state esaminate in generale e ricorrendo all'esempio concreto della Visita pastorale effettuata nel territorio dell'Ogliastra nel 1800-1802 dal Cadello, Arcivescovo di Cagliari.
Il lavoro si conclude con una notazione sull'importanza degli archivi quali custodi della memoria storica sia di grandi istituzioni sia di piccole realtà, che altrimenti ci sarebbero per lo più sconosciute.

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INTRODUZIONE Il Vescovo è tenuto all'obbligo di visitare ogni anno la diocesi, o tutta o in parte, in modo da visitare l'intera diocesi almeno ogni cinque anni, o personalmente oppure, se è legittimamente impedito, tramite il Vescovo coadiutore, o l'ausiliare, o il Vicario generale o episcopale, o un altro presbitero. È in facoltà del Vescovo scegliere i chierici che preferisce come accompagnatori e aiutanti nella visita, riprovato ogni privilegio o consuetudine contraria 1 . Prendendo le mosse da quanto disposto dal vigente Codex Juris Canonici 2 (CJC) in merito alla Visita pastorale, intendiamo volgere la nostra breve indagine in una duplice direzione: studiare in generale l'istituto della Visita pastorale; passare poi ad analizzare un caso specifico. Nel primo capitolo ci occuperemo di capire in cosa consista l'istituto ecclesiale della Visita pastorale: dando uno sguardo (giocoforza sintetico) alla sua storia e facendo riferimento alla normativa (attuale e passata), cercheremo di capire a cosa serve, come si svolge, quando nasce e come si sviluppa nella storia fino ad arrivare ai tempi presenti. Nel secondo capitolo ci focalizzeremo brevemente sulla realtà della nostra Sardegna, dando alcuni cenni sulla storia dell'istituto visitale nell'isola. Nel terzo capitolo prenderemo in esame una specifica Visita pastorale, segnatamente quella condotta dall'arcivescovo di Cagliari D.G. Cadello nel 1800- 1801 in Ogliastra: cercheremo di inquadrare tale visitatio nel suo contesto (dando qualche accenno biografico sulla figura del “visitatore” e sulle circoscrizioni ecclesiastiche del tempo) prima di passare ad analizzare ciò che le carte ci dicono. 1 CJC, c. 396 § 1-2. 2 L'attuale CJC è stato promulgato il 25 gennaio 1983. Il Libro III, Parte II, Sezione II, Titolo I si occupa delle Chiese Particolari (cann. 368-374) e dei Vescovi diocesani (cann. 381- 402). Nello specifico, l'istituto della Visita pastorale è normato dai cann. 396-398. 4

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Informazioni tesi

  Autore: Valerio Luca Floris
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Beni Culturali
  Relatore: Cecilia Tasca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 71

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Parole chiave

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