Skip to content

Metodi multimodali per il miglioramento della risoluzione di immagini SPECT

La SPECT (single photon emission computerized tomography, ovvero tomografia computerizzata con emissione di fotoni singoli) è una tecnica di tomografia diagnostica che si basa sull'introduzione nel corpo del paziente di un tracciante radioattivo, ad esempio tramite iniezione o inalazione. A seconda del tipo di tracciante si possono analizzare zone del corpo e patologie diverse: l'esame consiste in sostanza nel conteggio dei fotoni emessi dal tracciante una volta che questo ha raggiunto la parte anatomica di interesse. Conoscendo il numero dei fotoni provenienti da una serie di direzioni diverse si può risalire, tramite un algoritmo di FBP (filtered back-projection), alla concentrazione dell'agente chimico nel sangue o nei tessuti: la distribuzione spaziale di concentrazione può essere visualizzata sullo schermo di un calcolatore tramite un'acquisizione digitale. Il numero delle direzioni disponibili per i conteggi dipende dal diametro dei collimatori utilizzati per individuare i fasci di fotoni.
È importante sottolineare che nella SPECT i fotoni vengono emessi singolarmente e non a coppie come avviene invece nella tecnica PET (positron emission tomography, ovvero tomografia con emissione di positroni): quest'ultima è basata sulla emissione di positroni che, annichilandosi con elettroni, danno due fotoni in direzioni uguali ed opposte. Questa differenza si traduce in diverse tecniche di acquisizione e diversi traccianti usati.
Nel seguito ci si riferirà alle immagini in esame come a immagini ASPECT e non SPECT: ASPECT è infatti il nome della macchina utilizzata per le misure di questa tesi. La A iniziale indica la particolare geometria ad anello della macchina.
L'ASPECT ha essenzialmente lo scopo di fornire immagini del cervello di interesse clinico, che permettano di individuare tumori o altre patologie La macchina ha un sistema di acquisizione completamente digitale che permette di tener conto a priori di errori dovuti alla calibrazione e a vari altri fattori. Le immagini hanno comunque un aspetto piuttosto sfocato a causa della larga risposta all'impulso, detta anche PSF, della macchina: l'immagine finale è infatti il risultato della convoluzione tra quella ''reale'' e la PSF, come avviene per tutti gli apparati sperimentali. Per avvicinarsi il più possibile alla funzione di partenza questo processo va invertito, bisogna cioè ricorrere ad una deconvoluzione. È importante sottolineare che la larghezza della PSF varia a seconda del tracciante adoperato per la misura. Inoltre nel caso del tecnezio è possibile tenere conto a priori dei fotoni scatterati, mentre per lo xenon l'unico modo per tenerne conto è implementare una deconvoluzione. Questo spiega la presenza preponderante in questa tesi di immagini riguardanti esami effettuati con lo xenon o simulazioni degli stessi.
Il problema della deconvoluzione di un'immagine discretizzata è quasi sempre un problema inverso mal condizionato o numericamente instabile: ciò significa in sostanza che non si può invertire la convoluzione in maniera diretta, perché questo porterebbe ad amplificare enormemente l'errore presente sull'immagine sperimentale.
La deconvoluzione va allora implementata via software utilizzando metodi particolari, detti regolarizzanti proprio per il loro effetto di regolarizzazione dell'instabilità numerica: si tratta in sostanza di vari filtri in frequenza che tendono a tagliare le alte frequenze, dominate dal rumore. Il terzo capitolo affronta la teoria matematica su cui si fondano questi metodi: essi sono basati su algoritmi differenti tra loro e possono anche partire da premesse del tutto diverse.
Esistono ad esempio metodi deterministici ed altri probabilistici, metodi iterativi ed altri non iterativi. Ognuno di essi offre inoltre possibilità diverse: i metodi iterativi deterministici permettono di imporre dei vincoli all'immagine ricostruita ad ogni passo, mentre i metodi probabilistici tengono conto del tipo di rumore con cui si ha a che fare.
Nel quarto capitolo vengono presentate 4 simulazioni che utilizzano come punto di partenza immagini ricavate da uno stesso fantoccio del cervello. Una volta convolute le 4 immagini con una stessa PSF reale e sommato al risultato del rumore gaussiano scorrelato, si ottengono nuove immagini a cui applicare i vari metodi per verificare quantitativamente quali diano i risultati migliori, ossia quali riportino più vicino alla funzione originale.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
Capitolo 1 Introduzione La SPECT1 è una tecnica di tomografia diagnostica che si basa sull'introduzione nel corpo del paziente di un tracciante radioattivo, ad esempio tramite iniezione o inalazione. A seconda del tipo di tracciante si possono analizzare zone del corpo e patologie diverse: l'esame con- siste in sostanza nel conteggio dei fotoni emessi dal tracciante una volta che questo ha raggiunto la parte anatomica di interesse. Conoscendo il numero dei fotoni provenienti da una serie di direzioni diverse si può risalire, tramite un algoritmo di FBP2, alla concentrazione3 dell'agente chimico nel sangue o nei tessuti: la distribuzione spaziale di concen- trazione può essere visualizzata sullo schermo di un calcolatore tramite un'acquisizione digitale. Il numero delle direzioni disponibili per i con- teggi dipende dal diametro dei collimatori utilizzati per individuare i fasci di fotoni. È importante sottolineare che nella SPECT i fotoni vengono emessi singolarmente e non a coppie come avviene invece nella tecnica PET4: quest'ultima è basata sulla emissione di positroni che, annichilandosi con elettroni, danno due fotoni in direzioni uguali ed opposte. Questa diffe- 1Dall'inglese single photon emission computerized tomography, ovvero tomografia computerizzata con emissione di fotoni singoli. 2Dall'inglese filtered back-projection. 3Vedere il paragrafo 2.1 per alcuni cenni ai metodi di ricostruzione della concentrazione a partire dai conteggi in tomografia. 4Dall'inglese positron emission tomography, ovvero tomografia con emissione di positroni. 1

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Daniele Brunengo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1994-95
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Fisica
  Relatore: Mario Bertero
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 139

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

deconvoluzione
spect
tomografia
imaging
elaborazione di immagini
imaging medico
immagini tomografiche

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi