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Le lobby, la società che partecipa?

In tutte le comunità politiche sono presenti uomini che, uniti da interessi comuni di qualsiasi tipo, si adoperano attraverso forme di pressione per ottenere dal potere politico particolari provvedimenti a loro favore.
Questo gruppo di pressione è definito gruppo d’interesse e in linguaggio tecnico è definito lobby.
Come sostiene J.J. Rousseau, la società civile si suddivide in un insieme di società particolari a cui gli individui partecipano sulla base di un interesse che li accomuna.
Le lobbies sono strutture dotate di un’organizzazione formale, riconoscibile e identificabile, e agiscono per affermare interessi particolaristici in maniera tale da poter esercitare influenza a favore dell'interesse da essi rappresentato verso le istituzioni legislative, politiche e amministrative chiamate a individuare l'interesse generale e a legiferare in merito ad esso.
A tal punto anche un’aggregazione di Stati come l’Unione Europea deve essere presa in esame, poiché la nascita della stessa Unione deriva da accordi di singoli Stati, al fine di fornirsi delle regole che potessero permettere una pacifica convivenza.
È da rilevare come all’interno di queste aggregazioni nascono gruppi, più o meno forti, con la precisa volontà di influenzare le decisioni dell’Unione.
Il termine Lobby è generalmente inteso, a causa della scarsa visibilità nell’opinione pubblica, con un’accezione negativa; questo testo non si pone l’obiettivo di far cambiare idea al lettore, bensì di far comprendere la formazione, la struttura e il profilo all’interno dell’Unione, quindi nell’individuazione di quelle che sono considerate le varie forme di lobbies, le loro caratteristiche e i principali approcci tematici alle loro attività.
Nello specifico verificheremo come all’interno dell’Unione Europea ci siano differenti strutture che effettuano pressione, quali le lobbying firms o società di consulenza, gli studi legali, le ONG, i Think Tank, le Multinazionali e, infine, i padronati e i sindacati. Quest'ultima tipologia sarà illustrata in maniera approfondita nel terzo capitolo.
D’altro canto, nel secondo capitolo, illustreremo come il fenomeno è stato regolato all’interno dell’Unione Europea (regolamentazione avvenuta in epoca relativamente recente, se posta a confronto con il sistema statunitense, andando di pari passo con l’ampliamento dei poteri della stessa Unione) e analizzeremo nello specifico come le lobbies riescano a influenzare gli organi dell’Unione Europea.
Nel terzo ed ultimo capitolo approfondiremo il rapporto che intercorre tra le istituzioni dell’Unione Europea e le rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro nelle figure della Confederazione Europea dei Sindacati e di Business Europe (la principale organizzazione aziendale europea); è un rapporto che, seppur atipico, è sempre di tipo "lobbistico" poiché è l'esercizio di un'azione d'influenza di strutture private sul sistema istituzionale. L’analisi riguarderà, in primo luogo, l’aspetto storico dell’introduzione dei rapporti formalizzati nel Dialogo sociale, fondamentale per la realizzazioni di politiche economiche e sociali di comune interesse, attraverso un continuo scambio d’informazioni. In secondo luogo, analizzeremo gli aspetti, sia strutturali che funzionali, della Business Europe e della Confederazione Europea dei Sindacati, e i rapporti che intercorrono fra essi e le relazione con l’Unione Europea.

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3 Capitolo Primo Cosa si intende per lobby Democrazia: definizione e forme. 1.1 Lobby come principio di democrazia partecipativa La nozione di lobby s’identifica in diverse materie: sociologia, politica, diritto, economia, storia; essa è un’attività d’influenza che si esercita attraverso la comunicazione, lo scambio politico, le decisioni legislative e d’informazione. Per meglio comprendere cos’è lobby è necessario individuare gli strumenti atti a una corretta comprensione, il primo è insito nella definizione di democrazia. Con la parola democrazia s’intende letteralmente “governo del popolo”, il termine deriva dal greco démos (δήμος), ovvero popolo, e cràtos (κράτος), potere. Il concetto di democrazia non è ritrovabile in un’unica versione ovvero in un’unica tradizione, ma la sua espressione è frutto di processi storici, che hanno avuto come unico comune denominatore la possibilità di dare al popolo la capacità effettiva di autogovernarsi. Tuttavia la democrazia è una forma di Stato che dagli arbori, all’interno delle polis greche, nell'arco di più di due millenni si è sviluppata, divenendo oggi il sistema maggiormente utilizzato. All’interno dei sistemi democratici moderni è doverosa una distinzione tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa. Nel V secolo A.C. ad Atene abbiamo la nascita della prima forma di democrazia diretta, che vedeva i cittadini direttamente coinvolti nella “cosa pubblica”.

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Informazioni tesi

  Autore: Salvatore di Iulio
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Studi europei
  Relatore: Andrea Pierucci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 135

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