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Relazioni sociali mediate dal computer: esaltazione ed emancipazione delle diversità nell'era della globalizzazione

Un aspetto delle nuove tecnologie comunicative mi ha subito affascinato, quello delle nuove opportunità che internet ha offerto a me, come a milioni di persone nel mondo, di coltivare determinati interessi o di uscire da una sorta di isolamento che vedeva nelle barriere fisiche (distanza), socio-culturali (pregiudizio), economiche e di tempo, il limite più grande al poter vivere liberamente e “facilmente” determinati interessi o ben precisi modi d’essere. Nella categoria di “webcommunity” possono rientrare milioni di persone e di casi, ed il mio intento è proprio quello di fornire una panoramica generale del contesto sociale in Rete,cercando di esser chiaro nel sottolineare ciò che mi interessa: la possibilità offerta dal mezzo comunicativo del nuovo millennio (Internet) di far uscire dal ghetto tante persone; di livellare le opportunità; di espandere il concetto quantitativo di democrazia e di partecipazione; di permettere a milioni di cittadini di coltivare interessi al di là delle distanze e delle esclusioni.Fino a che, per caso, non mi sono imbattuto in un saggio sulla globalizzazione e la cultura scritto da Tomlinson, l’idea riguardo al titolo del mio lavoro era tutt’altro che definita… Il brano del saggio succitato recitava così:“[…]uno dei principali punti di forza dell’approccio di ROBERTSON è di fornire uno schema concettuale capace di preservare il senso decisivo della globalizzazione come condizione dell’interezza e della comprensività, e capace altresì di far fronte alle complessità empiriche di un mondo che sembra esibire al tempo stesso processi d’integrazione e differenziazione: il genere di mondo in cui la connettività tecnologica di Internet può essere usata- come dimostra l’attuale proliferazione di siti web settari- per affermare con forza le differenze etniche, religiose, culturali […] la connettività trasforma la concreta esperienza locale, ma mette altresì le persone di fronte ad un mondo in cui i loro destini costituiscono le parti interdipendenti di un’unica struttura globale […]”.Il mio intento primo è quello di dare una visione schematica ma ben particolareggiata del fenomeno delle Relazioni mediate dal computer, uno sguardo di sintesi, una panoramica d’insieme che, spaziando dall’ambito storico generale al contesto attuale, passi per un’analisi della socialità del mezzo telematico, per l’aspetto psicologico individuale e gruppale degli utenti, per l’approfondimento dei singoli mezzi o modalità comunicative che la Rete mette a disposizione di tutti (email, mailing list, newsgroup, newsletter, chatroom, icq, irc, mud, messenger etc), soffermandosi, inoltre, sugli aspetti innovativi quali lo stile comunicativo (written-speech), l’insieme delle regole di comportamento (netiquette), l’identità sessuale e l’affettività in rete (gender swapping), le psicopatologie mediate.òI due mondi, quello “virtuale” delle CMR (computer mediated relationship) e quello IRL (in real life) si mescolano e si compenetrano a vicenda, non essendo esclusivi nè dominanti. La visione del cyberspazio come realtà separata non ha più ragione di esistere, dimostrato da innumerevoli studi e decenni di esperienze personali sul campo.Una parte finale sarà dedicata nello specifico agli aspetti negativi che sono presenti e vivi nell’ambiente virtuale del cyberspazio, in particolare il terrorismo, i neoestremismi, la pornografia, la pedofilia.Dopo la parte teorica visualizzerò alcuni esempi di web-communities e di siti.Il termine più adatto che ho trovato ricercando materiale in rete e nella bibliografia e che ingloba più degli altri questo argomento in un’ottica “sintetica”, credo sia Computer-mediated communication (CMC), che abbiamo specificato in CMR, Computer-mediated Relationship, termine più centrato sulle relazioni interpersonali che non su tutta la comunicazione mediata dal computer .L’esempio più concreto della forte espansione di tale campo è la fiorente nascita e lo sviluppo di cyber- comunità che condividono idee e non solo, in uno spazio- non spazio.A dare concretezza seppur minima a tale esperienza ci sarà la mia esperienza personale non solo di utente ormai decennale del mondo virtuale e della Rete ma, soprattutto, di membro di comunità virtuali. Ecco appunto la giustificazione del titolo “CMR -relazioni sociali mediate dal computer: esaltazione ed emancipazione delle diversità nell’era della globalizzazione” ,in cui per “diversità” si intendono tutte le categorie possibili di persone-utenti che tramite la Rete o grazie ad essa coltivano un determinato interesse e fanno un uso specifico delle sue risorse per riorganizzarsi come gruppo o per uscire dal “ghetto” della esclusione, dovuta ai più svariati motivi: volontaria, coatta, sociale, economica, spaziale etc…

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PREMESSA PREMESSA Il lavoro per la mia tesi di Laurea parte quasi all’improvviso da un interesse specifico, un aspetto delle nuove tecnologie comunicative che mi ha subito affascinato e che non è quello, solito, dell’utilizzo ludico della rete ma quello delle nuove opportunità che internet ha offerto a me, come a milioni di persone nel mondo, di coltivare determinati interessi o di uscire da una sorta di isolamento che vedeva nelle barriere fisiche (distanza), socio-culturali (pregiudizio), economiche e di tempo, il limite più grande al poter vivere liberamente e “facilmente” determinati interessi o ben precisi modi d’essere. È vero che nella categoria di “webcommunity” possono rientrare milioni di persone e di casi, ed il mio intento è proprio quello di fornire una panoramica generale del contesto sociale in Rete, non pretendendo di inserire nel discorso tutti e tutto, ma cercando di esser chiaro nel sottolineare ciò che mi interessa: la possibilità offerta dal mezzo comunicativo del nuovo millennio (Internet) di far uscire dal ghetto tante persone; di livellare le opportunità; di espandere il concetto quantitativo di democrazia e di partecipazione; di permettere a milioni di cittadini di coltivare interessi al di là delle distanze e delle esclusioni; il vecchio individuo massificato del Novecento, che si riappropria della sua particolarità a fine secolo trovandosi, però, solo e frammentato, e che grazie alle nuove tecnologie può, forse, trovare un equilibrio tra il sé e il mondo che lo contiene nel nuovo millennio… Fino a che, per caso, non mi sono imbattuto in un saggio sulla globalizzazione e la cultura scritto da Tomlinson, l’idea riguardo al titolo del mio lavoro era tutt’altro che definita…poi l’illuminazione e con l’aiuto del Prof. Costa (che ringrazio) siamo arrivati al dunque… Il brano del saggio succitato recitava così:

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Tagliaferri
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Luciano Costa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 259

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