Skip to content

''Io non son cieco ne la pittura'' Pietro Aretino e le arti figurative

La figura di Pietro Aretino è di certo una delle più interessanti del Cinquecento. La sua personalità, ricca di sfaccettature e contraddizioni, si è prestata e si presterà a molteplici interpretazioni. Molti studiosi, isolandone dei singoli aspetti, ne hanno dato delle letture completamente opposte. Ci si è così trovati davanti ad un romantico esaltatore del «Genio», come lo ha visto Schlosser Magnino o, di volta in volta, davanti ad un pornografo, un consapevole critico d’arte o al contrario un dilettante appassionato, come lo definisce Larivaille.
Senza dubbio è l’autore che, più di ogni altro, è degno dell’appellativo manierista e del Manierismo incarna le contraddizioni.
Il presente lavoro si sofferma su un aspetto particolare della sua attività e della sua esistenza: il rapporto con l’arte dei contemporanei ed in particolare con i due giganti del suo tempo, Michelangelo Buonarroti e Tiziano Vecellio. Egli ama appassionatamente l’arte di entrambi, perché è immune da vincoli di scuola e da intenzioni teorizzanti: sono gli anni, infatti, in cui è in fase embrionale la querelle che a posteriori vedrà come antagonisti questi due artisti, tracciando un confine netto tra l’arte veneta, basata sul colore, e l’arte tosco-romana, basata sul disegno. Egli si interessa di tutto il mondo artistico che lo circonda, facilitato da un felice intuito e da un’attitudine da proto-giornalista che gli fa volgere lo sguardo a trecentosessanta gradi al suo presente. Per questo, oltre che a Michelangelo e a Tiziano, egli si dedica anche agli altri artisti ed in particolar modo a quelli dell’ambiente dove vive, a partire dal 1527: Venezia e la laguna veneta. Come è stato notato da Pozzi, quando si occupa di arte il suo sguardo si fa casto e la sua penna riesce a creare delle suggestive descrizioni ecfrastiche, dove una felice vena descrittiva gareggia col pennello dell’artista, appagando in parte le sue ambizioni giovanili di pittore mancato. Il suo rapporto con l’Arte viene indagato attraverso l’opera aretiniana che, forse più di ogni altra, ne riflette la complessa personalità, perché si propone come un dialogo aperto con la realtà: le Lettere.
Nella prima parte analizzando alcune componenti biografiche, vengono delineati i tratti della sua vicenda che maggiormente interessano il nostro studio. Nel farlo si deve tenere conto che la vicenda dell’Aretino declina inesorabilmente subito dopo la morte, nel 1556, a causa dell’immediata messa all’indice dell’intera produzione. In seguito a tale interdetto la sua figura subisce una damnatio memoriae, che tramanda fin quasi ai nostri giorni una memoria infame e malevola, come se l’Aretino fosse stato soltanto uno scrittore osceno. Solo recentemente si è cercato di inserirlo in una dimensione critica più obiettiva e si è anche cercato di diradare la coltre fumosa che egli stesso getta sulle proprie origini. Egli nasce ad Arezzo, nel 1492, anno fin troppo emblematico. La prima fase della sua esistenza si svolge tra Perugia, Roma, Mantova e Reggio, fino al decisivo approdo a Venezia, nel 1527. Nella città dove, per sua stessa ammissione, impara ad esser libero, dà origine ad un circolo artistico-letterario che ruota attorno a figure di spicco come Tiziano e Sansovino. Si inserisce con singolare intuito nel fiorente circuito editoriale, instaurando, a partire dal 1533, un duraturo e proficuo rapporto di collaborazione con l’editore Marcolini; insieme a lui e a quel gruppo di intellettuali minori, noti come poligrafi, attua una strategica operazione di commercializzazione della figura dell’intellettuale. In questo contesto, il suo «libro di Lettere» può essere considerato una vera e propria invenzione: esso, infatti, rappresenta un progetto unitario concepito dall’autore come risposta alle sollecitazioni ed agli stimoli a cui lo sottopone il vivace ambiente lagunare. Protagonista dei sei libri di Lettere, pubblicati tra il 1537 ed il 1557, è la legittimazione di un nuovo Pietro Aretino, che ripropone la propria immagine, adattandola alle nuove esigenze derivanti dall’affermazione della stampa e dal conseguente confronto con un pubblico, col quale è ora necessario interagire.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
PREMESSA La figura di Pietro Aretino è di certo una delle più interessanti del Cinquecento. La sua personalità, ricca di sfaccettature e contraddizioni, si è prestata e si presterà a molteplici interpretazioni. Molti studiosi, isolandone dei singoli aspetti, ne hanno dato delle letture completamente opposte. Ci si è così trovati davanti ad un romantico esaltatore del «Genio», come lo ha visto Schlosser Magnino o, di volta in volta, davanti ad un pornografo, un consapevole critico d’arte o al contrario un dilettante appassionato, come lo definisce Larivaille. Senza dubbio è l’autore che, più di ogni altro, è degno dell’appellativo manierista e del Manierismo incarna le contraddizioni. Il presente lavoro si sofferma su un aspetto particolare della sua attività e della sua esistenza: il rapporto con l’arte dei contemporanei ed in particolare con i due giganti del suo tempo, Michelangelo Buonarroti e Tiziano Vecellio. Egli ama appassionatamente l’arte di entrambi, perché è immune da vincoli di scuola e da intenzioni teorizzanti: sono gli anni, infatti, in cui è in fase embrionale la querelle che a posteriori vedrà come antagonisti questi due artisti, tracciando un confine netto tra l’arte veneta, basata sul colore, e l’arte tosco-romana, basata sul disegno. Egli si interessa di tutto il mondo artistico che lo circonda, facilitato da un felice intuito e da un’attitudine da proto-giornalista che gli fa volgere lo sguardo a trecentosessanta gradi al suo presente. Per questo, oltre che a Michelangelo e a Tiziano, egli si dedica anche agli altri artisti ed in particolar modo a quelli dell’ambiente dove vive, a partire dal 1527: Venezia e la laguna veneta. Come è stato notato da Pozzi, quando si occupa di arte il suo sguardo si fa casto e la sua penna riesce a creare delle suggestive descrizioni ecfrastiche, dove una felice vena descrittiva gareggia col pennello dell’artista, appagando in parte le sue ambizioni giovanili di pittore mancato. Il suo rapporto con l’Arte viene indagato attraverso l’opera aretiniana che, forse più di ogni altra, ne riflette la complessa personalità,

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Teresa Gravante
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Pasquale Sabbatino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 260

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.

Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

arte
ekphrasis
epistolografia
manierismo
rinascimento
arte rinascimentale
pietro aretino
storia della letteratura italiana
arti figurative
michelangelo buonarroti
letteratura del rinascimento
epistolari
tiziano vecellio
giorgio vasari

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi