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Fenomeni franosi: dall'analisi alla stabilizzazione

L'Italia è il paese maggiormente interessato da fenomeni franosi con oltre 600.000 frane delle quasi 900.000 censite in Europa.
Questo è il dato più eclatante che viene fuori dall'Annuario dei Dati Ambientali 2016 redatto dall'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), dato che ci conferma ciò che si percepisce ogni giorno in Italia.
Proprio questa problematica è alla base della redazione della presente tesi che in modo ampio e approfondito affronta la problematica dall'analisi dei fenomeni franosi alla loro stabilizzazione.
Nel secondo capitolo vengono definiti il dissesto idrogeologico e il concetto di frana con la nomenclatura della stessa. Viene affrontata, poi, la ricerca dei fattori e delle cause scatenanti che rappresentano il primo passo di studio di una frana. Infine vengono descritte le varie classificazioni dei fenomeni franosi basate sui parametri cinematici e geometri, sul tipo di materiale interessato, sul tipo di movimento.
Nel terzo capitolo viene descritta la valutazione del rischio frana che si svolge con il censimento dei fenomeni franosi, la definizione e valutazione del rischio, la gestione dei risultati e le azioni di mitigazione intraprese per ridurre i fattori del rischio che sono elementi, pericolosità, vulnerabilità.
Nel quarto capitolo vengono analizzate le indagini geotecniche che occorrono per caratterizzare i terreni interessati dal movimento franoso. Ne fanno parte l'analisi delle carte geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche che inquadrano l'area franosa, le indagini geotecniche vere e proprie con sondaggi, prove di laboratorio e prove in sito, le attività di monitoraggio degli spostamenti e dei livelli di falda.
Nel quinto capitolo viene affrontato il problema della stabilità dei pendii necessaria al fine di poter individuare l'intervento di stabilizzazione più idoneo. Vengono enunciati i principali metodi di analisi dei terreni all'equilibrio limite e in condizioni sismiche.
Nel sesto e ultimo capitolo vengono analizzate le principali tecniche di stabilizzazione dei versanti che comprendono il controllo dell'erosione e la stabilizzazione superficiale, le opere di protezione e sostegno, le opere drenanti e le opere speciali.

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- 5 - 2.2 Fattori e cause delle frane Nello studio dei movimenti franosi bisogna tener conto sia dei fattori della franosità, ovvero quegli elementi rilevabili e conoscibili prima del verificarsi dell'evento che influenzano l'attitudine alla franosità del terreno, che delle cause scatenanti, ovvero quel complesso di agenti, naturali o antropici, predisponenti e/o innescanti, che provocano l'episodio franoso. 2.2.1 I fattori della franosità I fattori della franosità si distinguono in alcuni relativamente fissi (costituzione geologica, configurazione topografica) ed altri variabili nel tempo e nello spazio (condizioni climatiche, copertura vegetale).  Costituzione geologica: è intesa come litologia, stratimetria, assetto tettonico e giacitura delle rocce. Ad esempio di possono includere nella categoria la struttura delle rocce come la distribuzione interna degli elementi, l'uniformità e l'orientamento secondo piani paralleli; il regime tettonico attuale ossia la presenza di discontinuità tettoniche come faglie e pieghe compresi i terremoti; la giacitura ovvero la disposizione dei piani di discontinuità rispetto alla superficie topografica, che distinguono i versanti in franapoggio inclinati nello stesso senso del pendio e reggipoggio inclinati in senso opposto.  Configurazione topografica: molto influente ai fini della franosità è l'inclinazione della superficie topografica in cui è presente un angolo (di riposo) oltre il quale la roccia da stabile diventa instabile.  Condizioni climatiche: le precipitazioni (pioggia e neve) rappresentano forse il fattore più influente all'innesco di un movimento franoso, sia come infiltrazione superficiale e quindi saturazione e appesantimento dei terreni, che come innalzamento della falda idrica.

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Informazioni tesi

  Autore: Rino Griguoli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Scienze e Tecnologie
  Corso: Ingegneria civile e ambientale
  Relatore: Stefania Lirer
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 130

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